Un gruppo di importanti intellettuali e associazioni napoletane danno il via alla petizione: “Nella città della musica, la musica nella città”. Perché un museo sia anche il luogo del presente
di Anita Pesce
T utto ha inizio con molti soldi: non certo quelli che servirebbero per acquistare un attaccante – e nemmeno di serie A – o una barca da diporto; ma dieci milioni e seicentomila euro sono davvero tanti per il mondo ormai poverissimo della cultura musicale italiana. La cifra, stanziata nel 2008 con delibera della Regione Campania, serve a realizzare un Museo della Musica a Napoli, presso il Convento di San Domenico Maggiore, restaurato di recente e riaperto al pubblico lo scorso maggio. La vicenda politico/amministrativa è complessa: i soldi, destinati al potenziamento dell’attrattività turistica e culturale della Campania, sono stati congelati nel 2010 (in concomitanza con il cambio della Giunta Regionale) e infine sbloccati nel dicembre 2011 (tutti i dettagli).
Allo stato attuale questa somma ingente che, secondo una delibera e un protocollo d’intesa dovrà essere utilizzata per la creazione del suddetto Museo, è ancora in attesa di essere spesa. Nella disincantata consapevolezza delle dinamiche molto politiche e poco culturali che regolano e indirizzano certi ‘miracoli’ economici, un gruppo di intellettuali napoletani ha dato il via a una petizione: “Nella città della musica, la musica nella città” (questo il titolo) invita le autorità competenti (direttamente o indirettamente coinvolte) a far sì che il nascituro Museo della Musica diventi museo vivo, luogo dove la musica napoletana in tutte le sue declinazioni storiche e le sue sfaccettature sociali possa sì trovare spazi di tutela, valorizzazione, conservazione, studio, ma – soprattutto – possa diventare protagonista attiva, attraverso la pratica quotidiana di concerti e altre attività musicali.
La musica non è museificabile: non ha senso esporre un disco in una teca senza che il disco suoni, o uno spartito in una vetrina senza che ci sia uno specialista a decifrarlo. Però, vista la destinazione d’uso cui sono vincolati questi soldi, se museo dev’essere almeno sia un museo, per l’appunto, ‘dinamico’: né un contenitore di oggetti né un percorso virtuale – come usa oggi – ma un luogo destinato alla prassi musicale che sia vitale, rinnovabile, poliedrico. Il patrimonio musicale legato al territorio partenopeo è talmente vasto, articolato, stratificato, che consentirebbe a questi spazi di riempirsi a ogni ora delle più varie sonorità, tutte in qualche modo riconducibili – nelle differenze che pure le contraddistinguono – a un unico ceppo territoriale. Dunque esecuzione dal vivo di repertori napoletani (da quelli colti a quelli etnici, dalla canzone napoletana classica all’opera buffa, dalla musica vocale a quella strumentale), e soprattutto una programmazione mirata, a lungo termine, in grado di soddisfare più tipologie di pubblico.
Già sono state raccolte circa 400 adesioni: ci sono la storica Associazione Scarlatti, l’Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale di Roma, la Biblioteca Universitaria di Napoli; personalità del mondo dello spettacolo, tra cui spiccano Maurizio Scaparro e Mario Martone; le più importanti associazioni musicali operanti a Napoli; musicisti, musicologi, moltissimi docenti di Conservatorio, studenti, semplici appassionati. Con una firma di apertura che è davvero di buon auspicio: quella di Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
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Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini will form a youth ensemble
Next September the Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini in Naples and the Conservatories of Messina, Foggia and Milano will audition young players who will be selected for a course, with the aim of forming a youth orchestral ensemble with historical instruments. Candidates must perform a free 15 minutes program.
Organized in collaboration with the Conservatories of Messina, Foggia and Lecce, the course will start in October 2012. In order to obtain for scholarships, candidates must apply before August 31st in accordance with the official regulations.