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Questa sera al Festival Pontino, poi nella berlinese Philharmonie (il 26 agosto). Il “confronto” tra il pianista italiano ed un simpatico player piano parlante
N on c’è che dire. Il pianista Roberto Prosseda fa rivivere ogni anno un pezzo di storia del pianoforte. Chi si ricordava del pianoforte a pedali (ma soprattutto quante erano le occasione per ascoltarlo dal vivo)? Ecco che un grande curioso come Prosseda lo “riscopre” e lo porta in tournée mondiale. E che dire dell’idea di portare sul palcoscenico un nuovo modello di pianola (realizzata da Matteo Suzzi) con la quale confrontarsi? Teo Tronico parla, ovviamente suona, ha 50 dita, non ha mai tendiniti. È curioso sapere che per pianola (che ha documentato anche le interpretazioni di grandi pianisti del passato) hanno scritto compositori quali Strawinsky, Casella, Malipiero, Hindemith, Ligeti e MacDowell; uno dei più fenomenali esempi di scrittura per questo strumento è rappresentata dalle composizioni di Nancarrow. «Questo concerto-sfida, spiega Prosseda, è finalizzato a svecchiare il recital pianistico e a dare al pubblico maggiori stimoli per un ascolto più consapevole, critico e partecipato. Il robot inizialmente suonerà in modo “robotico”, riproducendo letteralmente la partitura, mentre nella seconda parte incarnerà alcuni leggendari pianisti del passato (Rachmaninoff, Busoni, Hoffman), riproducendone le incisioni su rullo. Sarà anche l’occasione per fare ascoltare al pubblico italiano due studi di Conlow Nancarrow, scritti appositamente per player piano: Nancarrow è un compositore di culto in alcuni ambienti intellettuali, e fu tra i primi a intuire le potenzialità del pianoforte meccanico (da lui Ligeti prese ispirazione per molte delle sue musiche, e dichiaratamente, per i suoi Studi per pianoforte)».
Sfida alla tastiera | Teo Tronico, pianista-robot | Roberto Prosseda, pianoforte |Sermoneta, Castello Caetani, 28 luglio ore 21