di Cecilia Malatesta
V ent’otto anni dopo la prima incisione dedicata alla musica del milanese Francesco Zappa – realizzata in quel caso dall’eclettico Frank Zappa che trascrisse alcuni brani per synclavier – le Six Simphonies tornano fruibili al pubblico per l’opera di Vanni Moretto e del suo ensemble Atalanta Fugiens. Niente sintetizzatori e campionatori questa volta, ma strumenti originali e tutto il brio e la brillantezza d’esecuzione cui il gruppo ci ha abituati nelle precedenti uscite discografiche.
Perché il disco dedicato a Francesco Zappa è il quinto volume edito da Deutsche Harmonia Mundi/Sony BMG per la collana dell’Archivio della Sinfonia Milanese, un progetto del direttore e compositore Vanni Moretto – in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Università di Milano – diretto alla riscoperta di un autoctono patrimonio ricchissimo e tutto dimenticato, affogato dal nascente classicismo d’Oltralpe. Si tratta di far rivivere gli autori della scuola milanese, coagulati intorno alle figure maggiori di Brioschi e Sammartini nel secondo quarto del Settecento, attraverso un’operazione di ricerca che nasce dal ricongiungimento delle fonti, prosegue con l’edizione critica del testo musicale e trova il suo punto d’arrivo nell’incisione discografica.
Come tanti altri milanesi, anche Zappa esercitò la sua attività soprattutto all’estero, in Olanda, alla corte di Guglielmo V d’Orange e a Parigi, del XVIII secolo, dove, intorno agli anni Sessanta-Settanta del secolo, vennero pubblicate le Sinfonie in programma. Di qualche decennio successiva a quella dei capostipiti del movimento, sempre in bilico tra barocco e nuovo sinfonismo, la musica di Zappa porta invece l’eco dell’esperienza tedesca, pur mantenendosi ancorata a quello stile italiano galante che la rese così apprezzata dal pubblico delle corti del Nord, ma che non le risparmiò qualche critica – vedi quella di Leopold Mozart – per eccesso di semplicità.
Effettivamente più acerba rispetto alle coeve esperienze tedesche, la musica di Zappa offre un ascolto non certo impegnativo ma davvero coinvolgente grazie al piglio del gesto agile di Moretto, sempre pensato “in avanti”, proiettato verso il successivo gioco tematico, incapace di adagiarsi anche nell’estrema regolarità e pacatezza dei tempi lenti. Complice un’ottima presa del suono che restituisce un insieme potente e compatto, sembra quasi che la vera essenza del sinfonismo di Zappa non risieda nella linearità degli orecchiabili motivi melodici ma coincida con il gioco, il movimento, il divertimento e il piacere che scaturiscono dalla continua scoperta musicale.
Francesco Zappa | Six Simphonies | Atalanta Fugiens, Vanni Moretto | Deutsche Harmonia Mundi – Sony
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