Web • Arriva dall’Australia, grazie all’idea di un giovane violinista e sviluppatore software, il social dedicato a chi fa musica a livello professionale. Semplice e utile. Principio base, l’individuazione su Google Maps per progetti a breve o a lungo termine, con un tocco di Twitter | Accedi a Musomap
P iù che ad un pianeta, l’infosfera – non ce ne voglia Camilleri per il prestito inglese, peraltro dovuto a Luciano Floridi – assomiglia davvero ad una galassia. Alla faccia di Gutenberg, viene da dire. Se prima dell’avvento dei social network bastavano un sito o una email, o tutti e due, ora l’individuo internettiano è costretto a creare un numero di account a dir poco vertiginoso. Così, per mantenere i rapporti umani (di lavoro, sentimentali, ecc.) in ambito virtuale si è costretti ad un grande puzzle di piattaforme, con buona pace della sola beatitudo, beata solitudo. C’è poi un aspetto di mutamento continuo nei mezzi di cui si fa uso: se non tantissimo tempo fa i forum rappresentavano un elemento di novità, l’avvento delle comunity e dei social network li ha rapidamente resi obsoleti. Ora si presentano invece nuove piattaforme che integrano servizi di diverse fonti: è il caso di Musomap, recente creazione di Khane, 31enne violinista e sviluppatore software australiano.
Prendiamo in effetti in considerazione le faccende musicali. Salvo ovviamente in casi di ensemble o gruppi già formati, può capitare di dover suonare un brano dove si richiedano più strumenti musicali e di non avere tutto l’organico a disposizione. Oppure di essere in tournée e di trovarsi improvvisamente senza un orchestrale. Ecco allora che scatta la ricerca fra amici e conoscenti su qualche sito specializzato. O, meglio ancora, sui social dove spesso chi si occupa di musica informa della propria (eventuale) professionalità in quel campo. Quanto può richiedere un lavoro del genere? E quali risultati può sperare di ottenere? Ecco allora che a un gruppo di giovani australiani (precisamente di Sydney), Khane in testa, è venuta in mente una cosa: perché non creare una rete digitale mondiale di musicisti, specializzati nei generi più differenti, per permettere di finalizzare questo tipo di ricerca? Un network che visualizzi innanzitutto la dislocazione geografica delle persone grazie a Google Maps, in modo da indirizzare il risultato verso un’area specifica che possa risultare effettivamente utile nella ricerca. E che, in secondo luogo, permetta di conoscere il profilo del musicista in questione per il tramite della sua musica, implementando quindi Yotube e il database musicale Soundcloud.
Da questi input nasce Musomap, il social dedicato a chi fa musica a livello professionale e necessita di interagire con altri colleghi per progetti singoli o a lunga durata, secondo un principio di individuazione geografica particolarmente utile ed efficace. Al momento il sito è in fase di espansione ma conta già oltre un migliaio di iscritti. Abbiamo chiesto a Khane come gli sia venuta in mente l’idea di Musomap: «Confrontandomi con un gruppo di amici mi sono reso conto di quanto fosse difficile trovare i giusti musicisti per un concerto. Ci siamo anche accorti di quanto internet in questo senso non riuscisse particolarmente utile. Così ho cominciato a creare una mappa dove potessimo posizionare i nostri profili e invitare altre persone a fare parte del nostro network». Quanto ci è voluto per essere online con la prima versione del sito? «Fondamentalmente tre mesi. Siamo andati online il 6 aprile 2012. Da quella data ho continuato poi con aggiornamenti settimanali di altre componenti (messaggi di posta, embed in altri siti, forum, mobile messaging ecc.)». Alla domanda sugli obiettivi che si prefigge il sito, risponde indicandoci un link al blog di Musomap. Un argomento caldo è quello degli eventuali futuri servizi on demand: Khane ci racconta di aver già ricevuto una proposta interessante per l’acquisizione di Musomap, ma di aver rifiutato. Per capire perché, ci consiglia di leggere un’altra pagina del blog. In sintesi, il concetto è molto chiaro: Musomap non è una piattaforma per far soldi, e in ogni caso il guadagno non sarà mai l’obiettivo principale. È una community, come Twitter e Wikipedia. Convinti? Incuriositi? Non c’è che da provare: digitate www.musomap.com, vi auguriamo fruttuosi incontri.
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Finalmente un social che sembra anche utile