• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
mercoledì 27 Settembre 2023
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
     La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

     La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

    Così fan tutte nel nome di Tullio Serafin

    Così fan tutte nel nome di Tullio Serafin

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Alla Scala un buon successo accoglie Il Barbiere di Siviglia

    Alla Scala un buon successo accoglie Il Barbiere di Siviglia

    Carlo il calvo di Porpora,  trionfo del teatro barocco

    Carlo il calvo di Porpora, trionfo del teatro barocco

    Rusalka approda alla Scala

    Rusalka approda alla Scala

    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Fille  du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Fille du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    MiTo 2023, tutti i concerti

    MiTo 2023, tutti i concerti

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Emozionante Zubin Mehta a Milano

    Emozionante Zubin Mehta a Milano

    MiTo edizione 2023, inaugurazione nel segno di Bernstein        

    MiTo edizione 2023, inaugurazione nel segno di Bernstein        

    Splendido Pogorelich a Milano

    Splendido Pogorelich a Milano

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Yuja Wang e i concerti di Ravel

    Yuja Wang e i concerti di Ravel

    I Wiener Philharmoniker a Milano

    I Wiener Philharmoniker a Milano

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
     La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

     La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

    Così fan tutte nel nome di Tullio Serafin

    Così fan tutte nel nome di Tullio Serafin

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Alla Scala un buon successo accoglie Il Barbiere di Siviglia

    Alla Scala un buon successo accoglie Il Barbiere di Siviglia

    Carlo il calvo di Porpora,  trionfo del teatro barocco

    Carlo il calvo di Porpora, trionfo del teatro barocco

    Rusalka approda alla Scala

    Rusalka approda alla Scala

    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Fille  du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Fille du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    MiTo 2023, tutti i concerti

    MiTo 2023, tutti i concerti

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Emozionante Zubin Mehta a Milano

    Emozionante Zubin Mehta a Milano

    MiTo edizione 2023, inaugurazione nel segno di Bernstein        

    MiTo edizione 2023, inaugurazione nel segno di Bernstein        

    Splendido Pogorelich a Milano

    Splendido Pogorelich a Milano

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Rossini Opera Festival, belcanto senza fine a Pesaro

    Yuja Wang e i concerti di Ravel

    Yuja Wang e i concerti di Ravel

    I Wiener Philharmoniker a Milano

    I Wiener Philharmoniker a Milano

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

«Dittico fiorentino»

di Attilio Piovano
26 Marzo 2014
in OPERA, RECENSIONI
0
Home OPERA
9
CONDIVISO
80
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter
GiSc_237 copiaoook
Foto Ramella&Giannese Teatro Regio

Sulla scena torinese l’inconsueto accostamento Zemlinsky-Puccini: ottimo successo per regista e cast, qualche perplessità sulla direzione di Stefan Anton Reck


di Attilio Piovano


PER QUANTO SINGOLARE POSSA SEMBRARE, a Torino non la si era mai vista. E dunque per il pubblico (e diciamolo con franchezza, in parte anche per gli addetti ai lavori) è stata una gradita sorpresa. Si tratta dell’opera in un atto Una tragedia fiorentina che Zemlinsky compose su soggetto tratto dall’omonimo (incompiuto) racconto di Oscar Wilde nella traduzione di Max Meyerfeld. Risale al 1917 (prima rappresentazione a Stoccarda) ed è davvero singolare constatare la contiguità cronologica con il pucciniano Gianni Schicchi appartenente al cosiddetto Trittico andato in scena al Metropolitan nel 1918. Il Regio – predisponendone l’allestimento ex novo – ha opportunamente accostato queste due pur diversissime partiture, accomunate dalla medesima ambientazione fiorentina (in un immaginario Rinascimento la prima, a fine Duecento il celeberrimo Schicchi) e ne ha affidato la duplice regìa a Vittorio Borrelli. Che dell’atto unico di Zemlinsky dal ferale epilogo ha ottimamente colto l’esprit, evidenziando l’ambiguità del protagonista, il mercante Simone, la sua untuosa accondiscendenza nei confronti del principe Guido Bardi, fin dall’esordio. E tutti a domandarsi, già dall’efficace coup de théâtre iniziale (porre lo stesso Simone di schiena, in casa propria al cospetto della moglie, Bianca, e di Guido che amoreggiano, anziché farlo giungere all’improvviso mentre i due amanti si ricompongono) se davvero egli sia così accecato dall’avidità di guadagno da negare perfino a se stesso l’evidenza del tradimento e della tresca.

In realtà, attraverso le pieghe del libretto dall’indubbia efficacia drammaturgica, ben presto il personaggio emerge a tutto tondo, se ne apprezza l’ironia, il sarcasmo beffardo, nel gioco allusivo delle argomentazioni, ora politiche, ora sul senso della morte, ora sull’eros, e poi l’invito a suonare il liuto ed a brindare insieme giù giù sino al fatale duello, innescato un po’ per gioco e un po’ per sfida o per astuzia: entro un’atmosfera febbrile e visionaria, in un climax emotivo, sino al fatale actus tragicus con la duplice uccisione di Guido e (quanto meno in questa edizione dell’opera) della stessa Bianca vistosamente strangolata (laddove il libretto non lo prevede e si chiude su un appassionato bacio). Una regia che ha per chiave di lettura – ce lo confida lo stesso Borrelli nel corso di una breve intervista informale – l’idea di un certo perverso voyeurismo da parte di Simone, unitamente ad un desiderio feroce di vendetta e di annientamento. Ecco allora quel suo comparire a fondo scena (in realtà l’allusione è al giardino, luogo dell’irrequieta passeggiata del mercante) mentre i due nuovamente amoreggiano e si dichiarano reciprocamente il disprezzo nei confronti Simone.

Superba la prova dell’ottimo Mark S. Doss per credibilità scenica e, più ancora, grazie alla sua vocalità di primissimo livello, sicché ha dominato incontrastato entro una partitura di sfuggente e pur fascinosa bellezza timbrica, decadente e raffinato contraltare sonoro dello Jugendstil come un fregio di Klimt, in bilico tra affettuosa intimistica tenerezza, trasporti amorosi ed empiti sinfonici (una partitura debitrice alquanto alla straussiana Salome, un occhio speciale a Mahler, ma con una cifra tutta sua). Gli ha tenuto testa ottimamente Zoran Todorovich (tenore) nei panni di Guido Bardi dal tono per lo più di altezzoso scherno. Benino anche Ángeles Blancas Gulín (dalla parte invero esigua e dal lirismo appena latente) peccato che la sua voce sia stata per lo più soverchiata dall’orchestra, per la maldestra direzione di Stefan Anton Reck sempre eccessivamente tesa e interessata (solo) ad evidenziare clangori ed atmosfere dinamicamente corpose, sacrificando tutto il gioco dei ricami e le preziosità dell’orchestrazione. Molto efficaci le cupe e claustrofobiche scene a cura di Saverio Santoliquido e Claudia Boasso, con quelle opprimenti alte librerie ai lati a rendere il senso di hortus conclusus in cui si consuma la tragica vicenda: l’essenzialità di un tavolo, un divano, citazioni colte dall’arte pittorica di certo espressionismo e un plauso speciale a luci ed effetti video di Vladi Spigarolo (la pioggia dietro alla vasta vetrata che ricorda certi scorci sghembi della cinematografia tedesca stile Gabinetto del dottor Caligari, poi le nuvole e in fine una luna piena che però si tinge simbolicamente di rosso sangue). Applausi convinti pur da parte di un pubblico non particolarmente folto (e pazienza per chi si è perso quest’occasione preziosa).

TrFi_273 copiaooook
Foto Ramella&Giannese Teatro Regio

Poi il trionfo di Gianni Schicchi. Mattatore di gran classe Alessandro Corbelli dalla credibilità vocale e scenica a dir poco irresistibili, affiancato da un cast di ottimo livello complessivo e davvero affiatato – Francesco Meli (Rinuccio), Serena Gamberoni (Lauretta, meritatamente applaudita nell’inossidabile «Oh mio babbino caro») e ancora Silvia Beltrami, Luca Casalin, Maria Radoeva, Fabrizio Beggi, Gabriele Sagona, Marco Camastra, Laura Cherici, Alessandro Busi, Ryan Milstead, Giuseppe Capoferri (per i vari parenti, notaro, medico e via elencano e il figurante Paolo Vettori nella parte del ‘morto’), nonché la voce bianca di Anita Maiocco. Anche in tal caso Borrelli si è rivelato regista intelligente e colto, molte le spassose gags, ma sempre con equilibrio e charme, più ironia e raffinato divertissement, nello sbozzare l’avidità indecorosa dei parenti del povero Buoso (validi e funzionali i costumi di Laura Viglione, come già nella Tragedia), che non comicità grassa come talora accade. Anche in questo caso la direzione “tedesca” di Stefan Anton Reck ha destato parecchie perplessità. Non tanto nello stacco dei tempi (taluno lo lamentava, ma non ci è parsa così vistosamente negativa) quanto negli equilibri sonori; si sarebbe voluto più lavoro di cesello, di bulino, più delicatezze, più eleganza, in una parola più ironia; sicché quella stessa ironia che nel libretto di Forzano gronda ad ogni verso e che sul lato registico e così pure vocale s’è potuta apprezzare al meglio, è invece in buona parte mancata sul versante strumentale. Un plauso, peraltro, all’orchestra dalle ottime prime parti (assai apprezzate in Zemlinsky) che ha fatto del proprio meglio.

© Riproduzione riservata

Tags: Alessandro BusiAlessandro CorbelliÁngeles Blancas GulínAnita MaioccoClaudia BoassoFabrizio BeggiFrancesco MeliGabriele SagonaGiuseppe CapoferriLaura ChericiLaura ViglioneLuca CasalinMarco CamastraMaria RadoevaMark S. DossRyan MilsteadSaverio SantoliquidoSerena GamberoniSilvia BeltramiStefan Anton ReckTeatro Regio di TorinoVittorio BorrelliVladi SpigaroloZoran Todorovich
Share4Tweet2
Attilio Piovano

Attilio Piovano

Musicologo e scrittore, ha pubblicato (tra gli altri) Invito all’ascolto di Ravel (Mursia 1995, ristampa RCS 2018), i racconti musicali La stella amica (Daniela Piazza 2002), Il segreto di Stravinskij (Riccadonna 2006) e L’uomo del metrò (e-book interattivo per i tipi de ilcorrieremusicale.it 2016, prefazione di Gianandrea Noseda). Inoltre i romanzi L’Aprilia blu (Daniela Piazza 2003) e Sapeva di erica, di torba e di salmastro (rueBallu 2009, prefazione di Uto Ughi). Coautore di una monografia su Felice Quaranta (con Ennio e Patrizia Bassi, Centro Studi Piemontesi 1994), del volume Venti anni di Festival Organistico Internazionale (con Massimo Nosetti, 2003), curatore e coautore del volume La terza mano del pianista (Testo & Immagine 1997). Laurea in Lettere, studi in Composizione, diploma in Pianoforte, in Musica corale e Direzione di Coro, è autore di contributi, specie sulla musica di primo ‘900, apparsi in volumi miscellanei, atti di convegni e su rivista. Saggista e conferenziere, vanta collaborazioni con La Scala, Opéra Royal Liège, RAI, La Fenice, Opera di Roma, Lirico di Cagliari, Coccia di Novara, Carlo Felice di Genova, Stresa Festival, Orchestra Camerata Ducale ecc.; a Torino col Festival MiTo (già Settembre Musica, ininterrottamente dal 1984), Unione Musicale, Teatro Regio, Politecnico e con varie altre istituzioni. Già corrispondente del «Corriere del Teatro», ha esercitato la critica su più testate; dalla fondazione scrive per «ilcorrieremusicale.it»; ha scritto inoltre per «Torinosette», magazine de «La Stampa», ha collaborato con «Amadeus» e scrive (dal 1989) per «La Voce del Popolo» (dal 2016 divenuta «La Voce e il Tempo»); dal 2018 recensisce per «Il Corriere della Sera» (edizione di Torino). Membro di giuria in concorsi letterari nonché di musica da camera e solistici. Docente di Storia ed Estetica della Musica (dal 1986, presso vari Conservatori), dal 1991 a tutt’oggi è titolare di cattedra presso il Conservatorio “G. Cantelli” di Novara dove è inoltre incaricato dell’insegnamento di Storia della Musica sacra moderna e contemporanea nell’ambito del Corso biennale di Diploma Accademico in Discipline Musicali (Musica sacra) attivato dall’a.a. 2008/2009 in collaborazione col Pontificio Ateneo di Musica Sacra in Roma. Dal 1° gennaio 2018, cura inoltre l’Ufficio Stampa del Conservatorio “G. Cantelli”. Dal 2012 tiene corsi monografici sulla Storia del Melodramma (workshop su «Architettura, Scenografia e Musica» presso il Dipartimento di Architettura & Design del Politecnico di Torino, Corso di Laurea Magistrale, in collaborazione con Fondazione Teatro Regio). È stato Direttore Artistico dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Dal 1976 a Torino è organista presso la Cappella Esterna dell’Istituto Internazionale ‘Don Bosco’, Pontificia Università Salesiana (UPS), dal 2017 anche presso la barocca chiesa di San Carlo, nella piazza omonima, e più di recente in Santa Teresa. Nell’autunno del 2018 in veste di organista ha partecipato ad una produzione del Requiem op. 48 di Fauré. È citato nel Dizionario di Musica Classica a cura di Piero Mioli, BUR, Milano © 2006, che gli dedica una ‘voce’ specifica (vol. II, p. 1414).

CorrelatiArticoli

 La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

 La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

di Attilio Piovano
26 Settembre 2023
0

Il pubblico torinese – solitamente compassato, se non addirittura freddo dinanzi alle prime – ha invece decretato, occorre ammetterlo, un...

Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

di Gianluigi Mattietti
25 Settembre 2023
0

Sono finiti i tempi in cui Bayreuth fissava gli standard mondiali delle produzioni wagneriane, sia dal punto di vista musicale...

MiTo 2023, tutti i concerti

MiTo 2023, tutti i concerti

di Attilio Piovano
23 Settembre 2023
0

E dunque, dopo l’ampia recensione dedicata alla serata inaugurale, su queste stesse colonne, nell’impossibilità di riferire con ampiezza dell’intero ‘blocco’...

Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

di Luca Chierici
21 Settembre 2023
0

Non era la prima volta che Daniele Gatti e l’Orchestra Mozart si presentavano al Quartetto di Milano con una sinfonia...

Emozionante Zubin Mehta a Milano

Emozionante Zubin Mehta a Milano

di Luca Chierici
19 Settembre 2023
0

All’interno del concerto scaligero organizzato dal Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane (nel 2024 cade il centenario della scomparsa del nostro...

MiTo edizione 2023, inaugurazione nel segno di Bernstein        

MiTo edizione 2023, inaugurazione nel segno di Bernstein        

di Attilio Piovano
14 Settembre 2023
0

Festosa e applauditissima inaugurazione per MiTo, edizione 2023 – l’ultima a recare la firma della direzione artistica di Nicola Campogrande...

Articolo successivo
«Artaserse» en travesti, fenomeno a Versailles

«Artaserse» en travesti, fenomeno a Versailles

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Götterdämmerung Bayreuther Festspiele
DVD Opera

Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

2 giorni fa
MiTo 2023, tutti i concerti
CONCERTI

MiTo 2023, tutti i concerti

4 giorni fa
Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano
CONCERTI

Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

6 giorni fa

I più letti di ieri

  •  La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

     La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

    26 condivisioni
    Share 10 Tweet 7
  • Khatia Buniatishvili delude a Milano

    416 condivisioni
    Share 166 Tweet 104
  • Winter Journey di Ludovico Einaudi: un “viaggio d’inverno” della memoria

    42 condivisioni
    Share 17 Tweet 11
  • MiTo 2023, tutti i concerti

    22 condivisioni
    Share 9 Tweet 6
  • Il matrimonio segreto di Cimarosa, evergreen del teatro musicale

    21 condivisioni
    Share 8 Tweet 5

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?