
Giunge alla terza edizione il festival di musica contemporanea dell’Orchestra della Toscana insignito ieri del “Premio Abbiati”. Giorgio Battistelli: «Oggi il compositore non ha punti di riferimento»
di Michele Manzotti
UN’OPERA PER VOCE E ORCHESTRA di otto secondi, l’inno nazionale italiano rivisitato da archi e musica elettronica e il diario di Pontormo interpretato musicalmente da percussionisti. Sono questi alcuni dei venti brani in programma nella terza edizione di Play it! la rassegna di musica italiana contemporanea che si terrà dal 26 al 29 marzo, al Teatro Verdi di Firenze, organizzata dall’Orchestra della Toscana, e proprio in questi giorni insignita del Premio Abbiati come migliore iniziativa. Una manifestazione che si è allargata a quattro giorni di svolgimento e che alcune città (come Roma e Napoli) hanno tentato di acquisire. «Play it! — spiega a questo proposito il direttore artistico dell’Ort Giorgio Battistelli — non è nato per essere un format esportabile. Si tratta di un festival strettamente legato a Firenze. Una città che in questo momento è al centro dell’attenzione nazionale e spero sia possibile una stretta collaborazione tra noi e le altre istituzioni musicali a partire da Maggio musicale e Amici della Musica. Con Play it! scommettiamo sulla musica contemporanea italiana in un momento in cui l’arte è messa all’angolo, vittima di tagli economici». Sui venti brani in cartellone ci saranno diciannove prime nazionali di compositori affermati e nuovi talenti, di cui dieci commissioni da parte dell’Ort.
«Oggi il compositore non ha punti di riferimento — spiega Battistelli —; noi intendiamo seguire l’autore anche dopo che il suo pezzo è stato eseguito. Non possiamo farlo mettendo tutti i brani nella stagione dell’Ort il cui pubblico ha esigenze di ascolto diverse. Ma abbiamo contatti con istituzioni in altre città oltre che con editori musicali per valorizzare il lavoro dei compositori. Voglio sottolineare che la scelta di questi ultimi è stata fatta non solo da un punto di vista anagrafico, ma tenendo conto del talento creativo di ognuno di essi». A fine manifestazione una giuria di esperti attribuirà il premio Play it! alla migliore opera proposta durante le quattro serate. Il premio alla carriera sarà assegnato invece ad Azio Corghi, già collaboratore dello scrittore José Saramago per alcuni lavori musicali tra cui Blimunda. C’è inoltre l’auspicio da parte dell’Ort di poter trovare uno sponsor per la pubblicazione di un Cd che raccolga le composizioni del festival.
In programma durante i giorni di Play it! anche un ciclo di incontri sul tema della creatività sostenibile con ospiti Gianluigi Mattietti, Marco Mazzolini, Paolo Petazzi e Quirino Principe. Per informazioni e programma completo www.orchestradellatoscana.it
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