di Attilio Piovano foto © Ivan Vittone
INCONTRIAMO JORDI SAVALL al Regio di Torino, al termine di una intensa sessione di prove; con grande disponibilità e cortesia, ha accettato infatti di rilasciare questa lunga intervista in esclusiva per il Corriere Musicale. Figura insigne di violista da gamba, direttore d’orchestra, pedagogo e musicologo catalano di notorietà mondiale, dalla ultra trentennale attività, specie nell’ambito della musica barocca, Savall è una delle personalità musicali più eclettiche della sua generazione, musicista dalla indiscussa autorevolezza e ricercatore appassionato, sicché a buon diritto viene considerato tra i più apprezzati e infaticabili artefici dell’attuale rivalutazione della musica antica. Centinaia i cd da lui realizzati (170 negli ultimi 10 anni per la sua etichetta Alia Vox) e numerosi i complessi da lui fondati, tra i quali Hespèrion XXI (1974), La Capella Reial de Catalunya (1987) e da ultimo – la sua, per così dire, più recente ‘creazione’ – Le Concert des Nations (1989). Premi e prestigiosi riconoscimenti internazionali non si contano nel suo ricco palmarès (tra le tante benemerenze, la laurea honoris causa conferitagli dall’Università di Basilea nel 2013). Nominato nel 2008 dall’Unione Europea Ambasciatore per il Dialogo Interculturale e Artista per la Pace dall’Unesco, Savall crede profondamente nel valore della musica come mezzo efficace per la fratellanza universale.
La sua partecipazione poi al film di Alain Corneau Tutte le mattine del mondo (incentrato sulla figura di Marais), premio César per la miglior colonna sonora, lo ha imposto all’attenzione di un pubblico ben più ampio di quello degli addetti ai lavori e degli appassionati di Barocco.
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