In scena in prima esecuzione assoluta l’opera-denuncia commissionata dal Teatro alla Scala. Convincono la regìa di Robert Carsen e la direzione musicale di Cornelius Meister
di Simeone Pozzini foto Brescia&Amisano
«SENTI ADAMO, COSA VUOI? CONOSCENZA O SAGGEZZA?». Bella domanda, visto che l’una, nella nostra società, sembra escludere l’altra. Così ci ritroviamo in una scena al supermercato nella quale dieci donne vogliono capricciosamente le mele Granny Smith, le Worcester, lo zucchero delle Mauritius, le lenticchie verdi dal Canada: ogni chilometro in più è anidride carbonica prodotta in nome di un benessere effimero che ci distruggerà.
Contemporanea ed attuale. Latino, inglese, lingue arcaiche. Multimedialità. Trama senza sofisticati intrecci. L’ipotesi Gaia e il tema dell’ambiente. Azioni coreografiche. CO2 è la nuova multiforme opera lirica del compositore Giorgio Battistelli andata in scena sabato in prima esecuzione assoluta al Teatro alla Scala – che l’ha commissionata – con un grandissimo successo di pubblico. Ottima, convincente e solida la direzione di Cornelius Meister e, occorre sottolinearlo, grande prova di Coro e Orchestra della Scala per una pagina complessa sul piano tecnico ed espressivo.
L’architettura di CO2 è composta da un prologo, nove scene, ed un epilogo e l’azione è riconducibile a due linee drammaturgiche principali: la prima è la conferenza dello scienziato Adamson che inizia a scena aperta e con luci in sala, la seconda è il contenuto variegato delle sue slide, che prendono vita anche quando egli non è in scena. La regìa applaudita di Robert Carsen (due volte premio Abbiati alla Scala) e il libretto di Ian Burton, rappresentano un atto di denuncia e sensibilizzazione insieme. «Se questo non è il mio pianeta, di chi è? » afferma tra le battute conclusive lo scienziato, interpretato da Anthony Michales-Moore. Gli elementi musicali si snodano per cenni e allusioni tematiche, sospensioni continue, mai “dichiarazioni”. La sensazione è di uno spettacolo riuscito, che cresce molto e con un ritmo vorticoso, ma anche un poco s’arresta intorno alla debole scena settima, intrappolata nella bellezza del momenti precedenti.
La lettura di questo contenuto è gratuita ma è necessario iscriversi al sito per proseguire la consultazione. Fai il Login oppure Registrati
© RIPRODUZIONE RISERVATA