La formazione in scena al Lingotto di Torino con un repertorio molto variegato. Suonano come un’orchestra intera. Il pubblico li osanna
di Attilio Piovano foto © Pasquale Juzzolino
E POI SI DICE ARRANGIAMENTO O TRASCRIZIONE: in genere subito i puristi storcono il naso pensando ad una sorta di diminutio. Il concerto dei 12 violoncellisti dei mitici Berliner Philharmoniker, a Torino, secondo appuntamento per la stagione di Lingotto Musica, la sera di sabato 31 ottobre è stata la clamorosa smentita di questo trito luogo comune. Un concerto dal programma oltremodo variegato e, a dire il vero, quanto mai intrigante. E si è trattata di una collaborazione con le manifestazioni di ‘Torino incontra Berlino’. Un programma che, spaziando da Bach a Piazzolla (e oltre), ha permesso di porre in luce al meglio le proteiformi potenzialità timbriche, soprattutto, ma non solo, dell’ensemble di violoncelli, dalla pasta brunita e dal colore caldo.
Applausi scroscianti già a metà serata, ma dopo l’intervallo ecco che i dodici hanno idealmente voltato pagina e cambiato mood, per affrontare Piazzolla
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