• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
mercoledì 6 Dicembre 2023
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    La rondine di Puccini a Torino

    La rondine di Puccini a Torino

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

     La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

     La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano

    L’ultimo dei romantici?

    Martha Argerich, scintille a Torino

    Martha Argerich, scintille a Torino

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    MiTo 2023, tutti i concerti

    MiTo 2023, tutti i concerti

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    La rondine di Puccini a Torino

    La rondine di Puccini a Torino

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

     La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

     La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano

    L’ultimo dei romantici?

    Martha Argerich, scintille a Torino

    Martha Argerich, scintille a Torino

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    MiTo 2023, tutti i concerti

    MiTo 2023, tutti i concerti

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

«Il trittico» a Roma, Puccini contemporaneo

di Francesco Lora
3 Maggio 2016
in OPERA, RECENSIONI
0
Home OPERA
9
CONDIVISO
81
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter


Lo spettacolo di Michieletto passa al Teatro dell’Opera e partecipa a un discorso musicale di rara modernità: eccellenti Rustioni, Racette, Frontali e Urmana


di Francesco Lora


Dopo un Benvenuto Cellini trionfale, l’attuale salute artistica del Teatro dell’Opera di Roma è stata riconfermata da un nuovo spettacolo ambizioso: Il trittico di Giacomo Puccini, locandina pregiata nei nomi e onorata dai fatti, per sette recite (17-24 aprile). Discorso quanto più possibile svelto – ma il Regietheater pretende spazio – sullo spettacolo con regìa di Damiano Michieletto, scene di Paolo Fantin e costumi di Carla Teti: lo si conosce già dalle rappresentazioni del 2012 e 2013 al Teatro Reale di Copenaghen e al Theater an der Wien. Esso poggia su tre propositi e corrispondenti esiti: traslazione spazio-temporale, verso la contemporaneità, delle opere che compongono il trittico, con modifica dei riferimenti visivi ma non della drammaturgia né – spesso – della didascalia stessa; tensione di un fil rouge che colleghi Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi, laddove le tre opere contrasterebbero deliberatamente per soggetto, contesto, linguaggio e sottogenere; cura attentissima del gesto, cogliendo e avvalorando ogni occasione di doppio senso espressivo o di controscena significativa.

[restrict paid=true]

L’operazione riesce sui tre fronti, anche attraverso costumi altamente caratterizzanti e una scena comune, fatta di container ammassati: nel loro rimanere squallidamente serrati o dal loro fantastico dischiudersi risulta il mondo specifico di ciascuna opera. L’unico passo falso è avanzato in una lettura più ardita – ma alla resa dei conti anche superficiale e incoerente – della Suor Angelica. Com’è prevedibile, il monastero barocco diviene un istituto psichiatrico, dove le monache che hanno volontariamente scelto la vita claustrale, per vocazione santa o per semplicità d’animo, divengono a loro volta donne pazze o presunte tali, serene poiché inconsapevoli o ribelli poiché prigioniere, comunque tiranneggiate da un’opposta squadra di infermiere, badanti ed educatrici. In tale visione, però, si fa piazza pulita dell’aspetto più lancinante della tragedia: in un organismo femminile tutto alla pari, dove ciascuna monaca aiuta l’altra nella carità, dove ciascuna ha autorità incontestabile nel proprio ruolo, dove la punizione non potrebbe essere che simbolica, in poche parole dove ciascuna vive per scelta gioiosa, Michieletto abolisce infatti l’isolamento che riguarda la sola protagonista, unica a differenziarsi per il sapere aristocratico e per la sottrazione del libero arbitrio. Se Angelica è restituita come una pazza, come una schiava e come le altre, perché dunque l’infermiera dovrebbe affidarsi a lei per consigli erboristici, e perché – più in generale – il suo caso dovrebbe meritare più attenzione di quello delle restanti recluse? Non debole si mostra invece la soluzione di far arrivare il figlio settenne insieme con la Zia Principessa, di impedirgli l’accesso alla madre, di far credere ad Angelica che il figlio sia morto per castigo alla sua ribellione, infine di far correre il figlio sul cadavere della madre, accompagnato da una Zia Principessa dunque non sparita e forse pentita e certo turbata.

Parola ai musicisti, ora, e tanto più poiché attraverso di essi passa la legittimazione di quanto c’è di buono nel lavoro registico. Prova tra le sue migliori per il direttore Daniele Rustioni, che abolisce ogni zuccheroso effetto sentimentalistico affibbiato dalla tradizione a Puccini, e che unisce tre discorsi musicali differenti con fraseggi e amalgami ugualmente moderni, asciutti, scattanti, inesorabili. Tra le diverse via interpretative, questa è la più confacente e la più urgente ai giorni nostri, e non sarà forse un caso che solletichi orchestra e coro romani nel più vivo e nel più sano delle loro facoltà tecniche: in questo orizzonte, spiace a maggior ragione il mancato ripristino dell’avanguardistica “aria dei fiori”, a suo tempo espunta dalla Suor Angelica per volere dell’editore ma non dell’autore.

Tre, in particolare, le glorie nella compagnia di canto. La prima è Patricia Racette come Giorgetta e come Angelica: timbro non prezioso benché formato e personale, tecnica solidissima e studio indefesso, stile soberrimo e senza feccia veristica, recitazione tanto viscerale quanto cosciente; mostra la chiara e rara volontà di buttare anima, ugola e corpo sul palcoscenico pur di non lasciare inesplorato un solo tratto psicologico dei personaggi: il pubblico, ammirato, le corrisponde ogni onore. La seconda gloria è Roberto Frontali come Michele e come Schicchi: tutti lo conoscono come baritono vilain insostituibile nelle locandine belliniane, donizettiane e verdiane, e come interprete scaltrito e longevo ma più professionale che carismatico; ecco invece, da parte sua, una coppia di caratterizzazioni profonde, antitetiche e autonome, nelle quali si ascolta una nuova primavera vocale per smalto, risonanza e modulazione. La terza gloria è Violeta Urmana, che dopo la fase sopranile è ora tornata al registro mediano e osa addirittura la parte contraltile della Zia Principessa: anche qui ella vanta canto di gettata colossale, vellutato nella pasta e sorvegliato nel passaggio, per un personaggio tanto più tremendo nella sua moderna e sbrigativa freddezza, collocato in perfetta equivalenza tra il rispetto del testo originale e la declinazione teatrale di Michieletto.

Sterminato il resto della locandina: e come il regista cerca la continuità tra un titolo e l’altro, così gli stessi interpreti si ritrovano spesso in più di un atto. La coppia degli Amanti nel Tabarro, per esempio, è poi promossa a quella di Lauretta e Rinuccio nel Gianni Schicchi: Ekaterina Sadovnikova e Antonio Poli si disimpegnano con onore – un tantino genericamente: quello che intonano non è certo l’amore della vita – lasciando ad altri la ribalta canora e attoriale. Problematico Maxim Aksenov come Luigi: corso a rimpiazzare Roberto Aronica – rinunciatario dopo l’invito della Scala per La fanciulla del West: ubi maior… – egli annaspa nel tentativo di conciliare la fonazione di scuola slava con l’estranea scrittura pucciniana. Di vaglia il comprimariato, con una vivace Anna Malavasi sempre in scena nei panni della Frugola, della Badessa e della Ciesca, e con una serie di caratteristi capaci di dar luogo a indimenticabili cammei: in testa Matteo Peirone come Maestro Spinelloccio, Francesco Musinu come Ser Amantio e Domenico Colaianni come Talpa e Simone.

[/restrict]

Tags: Anna MalavasiAntonio PoliCarla TetiDamiano MichielettoDaniele RustioniDomenico ColaianniEkaterina SadovnikovaFrancesco MusinuMatteo PeironeMaxim AksenovPaolo FantinPatricia RacetteRoberto FrontaliVioleta Urmana
Share4Tweet2
Francesco Lora

Francesco Lora

È laureato in Discipline dell’Arte, della musica e dello spettacolo e dottore di ricerca in Musicologia e beni musicali (Università di Bologna), attualmente assegnista di ricerca in Musicologia e storia della musica (Università di Bologna, in precedenza Università di Siena). Con Elisabetta Pasquini dirige la collana «Tesori musicali emiliani» (Bologna, Ut Orpheus, 2009-) e vi pubblica in edizione critica l’Integrale della musica sacra per Ferdinando de’ Medici di Giacomo Antonio Perti (2010-11) e oratorii di Giovanni Paolo Colonna (La profezia d’Eliseo, L’Assalonne, Il Mosè legato di Dio e La caduta di Gierusalemme, 2013-21). Sue la monografia Nel teatro del Principe (sulle opere di Perti per Pratolino; Torino-Bologna, De Sono - Albisani, 2016) e l’edizione critica del manoscritto viennese Austriaco laureato Apollini (musiche di Ferdinando Antonio Lazzari, Giovanni Perroni e Francesco Maria Veracini, eseguite a Venezia, 1712, per l’incoronazione imperiale di Carlo VI d’Asburgo; Padova, Centro Studi Antoniani, 2016). Attende alla nuova catalogazione degli archivi musicali della Basilica di S. Petronio e di quella di S. Francesco in Bologna nonché dell’Opera della Metropolitana di Siena. Con Giulia Giovani cura la ricognizione e l’edizione dell’epistolario di Perti (Università di Siena). Collabora alla Cambridge Handel Encyclopedia, al Dizionario biografico degli Italiani, al Grove Music Online e alla Musik in Geschichte und Gegenwart. Dal 2003 è critico musicale per testate giornalistiche specializzate, inviato nelle massime istituzioni di spettacolo europee; collabora col «Corriere musicale» dal 2013. Nel 2020 la Fondazione Levi di Venezia gli ha conferito il Premio biennale “Pier Luigi Gaiatto”.

CorrelatiArticoli

Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

di Cesare Galla
3 Dicembre 2023
0

Il pubblico che andava all’opera all’inizio del Settecento cercava intrighi amorosi o gesta eroiche ed exploit vocali. Ben distribuiti nel...

Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

di Cesare Galla
25 Novembre 2023
0

Portare in scena Les Contes d’Hoffmann è sempre una sfida. Non solo perché si tratta di un’opera nella quale l’elemento...

La rondine di Puccini a Torino

La rondine di Puccini a Torino

di Attilio Piovano
24 Novembre 2023
0

Al Regio di Torino è in scena la pucciniana Rondine, in assoluto (e ingiustamente) la meno eseguita tra le opere...

Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano

L’ultimo dei romantici?

di Luca Chierici
7 Novembre 2023
0

A costo di ripeterci nelle nostre descrizioni dei recital tenuti da Mikhail Pletnëv quasi ogni anno a Milano, è sempre...

Martha Argerich, scintille a Torino

Martha Argerich, scintille a Torino

di Attilio Piovano
31 Ottobre 2023
0

Strepitosa serata inaugurale per la stagione 2023-24 dell’Osnrai, a Torino, in Auditorium ‘Toscanini’ la sera di giovedì 26 ottobre (con...

Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

di Luca Chierici
30 Ottobre 2023
0

A distanza di poco più di quattro anni la Scala ha recuperato due titoli desueti che ai loro tempi avevano...

Articolo successivo
«La fanciulla del west» alla Scala

«La fanciulla del west» alla Scala

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano
CONCERTI

L’ultimo dei romantici?

4 settimane fa
Martha Argerich, scintille a Torino
CONCERTI

Martha Argerich, scintille a Torino

1 mese fa
All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler
CONCERTI

All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

1 mese fa

I più letti di ieri

  • Intersezioni di musica e arti visive a Venezia

    Intersezioni di musica e arti visive a Venezia

    12 condivisioni
    Share 5 Tweet 3
  • Khatia Buniatishvili delude a Milano

    490 condivisioni
    Share 196 Tweet 123
  • Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    31 condivisioni
    Share 12 Tweet 8
  • Frac tedesco, istantanea dei contratti delle orchestre in Germania

    111 condivisioni
    Share 44 Tweet 28
  • Muti Open Academy 2023

    17 condivisioni
    Share 7 Tweet 4

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?