di Monika Prusak foto © Rosellina Garbo
Siamo piuttosto abituati alle esecuzioni di opere liriche in forma di concerto, ma decisamente meno alla situazione contraria, quando una composizione destinata ad essere eseguita senza apparato scenico diventa un vero e proprio spettacolo teatrale. Cosa ciò può comportare? Da una parte è del tutto naturale il senso di sconvolgimento nello spettatore, in prima battuta visivo, che può essere vissuto in modo ambivalente. Dall’altra, trattandosi di un adattamento musicale, ci si deve aspettare un po’ di movimento insolito sul palcoscenico, tra luci, scene e regia. Altrimenti che spettacolo teatrale sarebbe? Qual è il significato di un simile adattamento? Alla base della reinterpretazione di un’opera antica, molto famosa e per questo potenzialmente esposta al rischio di un fallimento, si pone sempre la ricerca di uno sguardo fresco e attuale, di una nuova espressione, in questo caso teatrale.
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