• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
martedì 5 Dicembre 2023
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    La rondine di Puccini a Torino

    La rondine di Puccini a Torino

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

     La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

     La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano

    L’ultimo dei romantici?

    Martha Argerich, scintille a Torino

    Martha Argerich, scintille a Torino

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    MiTo 2023, tutti i concerti

    MiTo 2023, tutti i concerti

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    Michieletto rimanda Hoffmann a scuola

    La rondine di Puccini a Torino

    La rondine di Puccini a Torino

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Un tetro Amore dei tre Re alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    I due Foscari, il laboratorio del giovane Verdi

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

    Una nuova, riuscita Norma in scena a Messina

     La Juive di Halévy apre  con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

     La Juive di Halévy apre con successo la Stagione 2023 del Regio di Torino

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano

    L’ultimo dei romantici?

    Martha Argerich, scintille a Torino

    Martha Argerich, scintille a Torino

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    L’ultima volta del Quartetto Emerson

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Andrés Orozco-Estrada nuovo direttore emergente

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    Götterdämmerung Bayreuther Festspiele

    MiTo 2023, tutti i concerti

    MiTo 2023, tutti i concerti

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

    Daniele Gatti apre la Stagione della Società del Quartetto di Milano

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

Le composizioni di Giovanni Salviucci a Rimini

di Santi Calabrò
12 Ottobre 2018
in Approfondimenti, CONCERTI, RECENSIONI, XX e XXI
2
Home Approfondimenti
11
CONDIVISO
101
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

di Santi Calabrò


Essere “il più bravo di tutti”, come si diceva ai suoi tempi di Giovanni Salviucci (1907-1937), è un titolo che fa effetto, tanto più se riferito a un contesto di artisti quasi coetanei dove i talenti già evidenti di Petrassi e Dallapiccola (più anziani di tre anni) non sembravano ancora altrettanto definiti, mentre la musica di Salviucci veniva stimata ed eseguita più spesso; comprensibile perciò l’enorme sconcerto che lasciò la sua morte precoce. Uscendo dalla agiografia che si affaccia inevitabile a fronte di vicende simili, è assodato e verificabile, partiture alla mano, che la superiore “bravura” di Salviucci è oggettivamente evidente almeno nel contrappunto. Proprio questa peculiarità tecnica, acquisita in un ambiente culturale connotabile come aristocrazia vaticana, e il modo di farne uno dei fulcri della creazione, consentono di avviare una definizione migliore della figura di Salviucci e del suo percorso tanto breve quanto significativo.

Il concerto proposto al Teatro degli Atti dalla Sagra Malatestiana di Rimini in collaborazione con il Gatm (Gruppo di Analisi e Teoria musicale) e con l’Istituto Musicale “G. Lettimi” di Rimini, si è aperto con Pensiero nostalgico (1931) per violoncello e pianoforte, brano di assoluta suggestione, dove la melodia si dipana in costante confronto contrappuntistico con il pianoforte. Pregevole la prova di Enrico Bronzi, violoncellista capace di esaltare la bellezza del suono in rapporto agli snodi strutturali, e di mettere in relazione l’espressività dell’eloquio all’insieme, qui completato dalla altrettanto lucida esecuzione di Pierpaolo Maurizzi al pianoforte.

Le altre pagine eseguite, sempre affidate a componenti dell’ottimo Überbrettlensemble, di cui Maurizzi è anche inappuntabile direttore, hanno evidenziato affinità e differenze per un verso dovute al modo di gestire la tipica cifra contrappuntistica – in un’evoluzione stilistica che accelera con evidenza nell’ultimo scorcio di vita –, per altro verso riconducibili all’organico strumentale. Se nel Quartetto in do magg. (1932) qualche eccesso di procedimento canonico può affievolire la tensione della pagina – pur in presenza di un talento esaltante per i culmini e ancora di notevoli momenti segnati da quel particolare lirismo contrappuntistico che è possibile qualificare come prettamente “salviucciano” –, un organico più nutrito stimola soluzioni creative di felice interazione con la onnipresente perizia di trattamento delle linee. In questo senso si apprezzano non solo la Serenata per nove strumenti (1937), di cui gli studi musicologici già da tempo segnalano il linguaggio armonico che si fa più ardito, ma anche la Sinfonia da camera per 17 strumenti (1933): la presenza di legni e ottoni non costituisce una mera addizione di voci o di raddoppi, ma connota le stesse tecniche compositive, in senso locale (timbrico) e ancor più a livello di aggregazione fra le sezioni. Le successioni nella forma alternano infatti al contrappunto sia momenti di respiro dove i rapporti interlineari diventano meno serrati, sia culmini giocati soprattutto a partire dall’impatto della massa sonora.

Dopo il successo del concerto, il secondo momento dedicato a Salviucci – la tavola rotonda organizzata dal GATM – ha offerto aperture e approfondimenti esegetici di grande interesse e da varie prospettive. Sul piano dello specifico tecnico delle pagine, l’analisi approfondita offerta da Egidio Pozzi ha consentito non solo di distinguere, meglio di quanto non si sapesse finora, la fattura della Serenata del 1937 dalle opere precedenti, ma anche di aprire squarci sulla possibile evoluzione che avrebbe conosciuto un’arte come quella di Salviucci. Il che non offre solo occasione di rimpianto, ma fornisce un utile modello di confronto rispetto al percorso di molte altre personalità del Novecento che – in un modo o nell’altro – partono da presupposti non di rottura, non di avanguardia, ma di continuità con la storia. Sul punto, anche l’intervento di Enrico Bronzi nella tavola rotonda ha offerto una preziosa messa a fuoco: rilevando come le strutture modali che emergono dalle linee contrappuntistiche di Salviucci siano oggetto di continui e inusuali spostamenti, Bronzi di fatto mostra come un compositore possa essere originale col medesimo gesto con cui prende avvio dalla tradizione.

Ineludibile appare il collegamento con questioni che attengono al giudizio estetico e alla reale incidenza nel repertorio eseguito proprio a causa di pregiudizi “progressisti”, e qui suona peraltro quanto mai opportuno il riferimento di Giordano Montecchi a un “guasto storiografico”: di fronte a musiche come quelle di Salviucci e al problema della loro giusta diffusione e conoscenza, Montecchi lamenta una generale tendenza – di ordine culturale prima che nelle programmazioni delle istituzioni concertistiche – a buttare “il bambino con l’acqua sporca”. La puntuale messa in evidenza della plasticità ritmica nelle pagine di Salviucci, sempre nella relazione di Montecchi, ha trovato poi un riscontro ad ampio respiro nel “recupero del grande stile” sottolineato da Mario Baroni come uno degli elementi che accomuna Salviucci a tendenze artistico-musicali europee degli anni ’30. Inquadrando il milieu in cui opera Salviucci, Baroni ha infatti evidenziato una sorta di full immersion culturale del compositore nel clima e nelle dicotomie estetiche di quel tempo, tra estetismo e cerebralismo, tra (neo)romanticismo e (neo)classicismo. Baroni ha inoltre rilevato che brani come i Sei Pezzi per violino e pianoforte (1931), se al primo ascolto possono apparire sin troppo semplici, riascoltati e inquadrati nell’insieme del lascito di Salviucci contribuiscono a illuminarne la poetica nella direzione di una matrice romantica. A partire da ciò, osserviamo che l’insieme delle musiche ascoltate a Rimini (a cui bisognerebbe almeno aggiungere la conoscenza della Cantata Alcesti e di altre pagine sinfoniche) delinea nel corpus di Salviucci una unità di ordine psicologico. La sua musica, quando anche complessa, non è mai ambigua moralmente, mantiene una sorta di purezza di fondo che niente evidenzia meglio, sul piano tecnico, del parco uso di cromatismi: anche gli urti più audaci si producono per lo più da incontri di linee su sfondi diatonici o modali, e non sembra eccessivo far corrispondere ciò a un’anima tanto fervida quanto candida.

 

Tags: Giovanni Salviucci
Share4Tweet3
Santi Calabrò

Santi Calabrò

Pianista e musicologo, suona per prestigiose istituzioni, tiene concerti-conferenza e partecipa a convegni in Italia e all’estero. Nelle ultime stagioni ha eseguito con successo diversi concerti per pianoforte e orchestra in Italia, Romania, Ucraina, Bulgaria, e ha tenuto recital e masterclass in varie città italiane ed europee. Svolge attività di critico musicale, pubblica articoli su riviste specializzate ed è autore di saggi per volumi collettanei; si occupa di analisi musicale, drammaturgia musicale, analisi dell’interpretazione, metodologia della tecnica pianistica. Fra i saggi recenti: Tra classicità e teoria degli affetti: Lili Kraus interprete di Mozart (nell’Ebook Punti e contrappunti), La lezione metodologica hegeliana e il “dramma” tonale del sonatismo classico (nel volume Il lamento dell’ideale. Beethoven e la filosofia hegeliana, Eut, Trieste), Artur Schnabel and the Harmonic Functions (nel volume Performance Analysis: a Bridge Between Theory And Interpretation - Cambridge Scholars Publishing), Trasmutazione di un archetipo e sue conseguenze nel I movimento della Sonata op. 110 di Beethoven (Rivista di Analisi e Teoria Musicale). Vincitore di concorso nazionale, insegna presso il Conservatorio di Messina.

CorrelatiArticoli

Intersezioni di musica e arti visive a Venezia

Intersezioni di musica e arti visive a Venezia

di Monika Prusak
5 Dicembre 2023
0

Si è svolta presso la prestigiosa sede della Fondazione Cini di Venezia una giornata di studi intitolata Intersezioni di musica...

Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano

L’ultimo dei romantici?

di Luca Chierici
7 Novembre 2023
0

A costo di ripeterci nelle nostre descrizioni dei recital tenuti da Mikhail Pletnëv quasi ogni anno a Milano, è sempre...

Martha Argerich, scintille a Torino

Martha Argerich, scintille a Torino

di Attilio Piovano
31 Ottobre 2023
0

Strepitosa serata inaugurale per la stagione 2023-24 dell’Osnrai, a Torino, in Auditorium ‘Toscanini’ la sera di giovedì 26 ottobre (con...

All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

di Luca Chierici
30 Ottobre 2023
0

Con due concerti di grande richiamo si è aperta una vera e propria stagione mahleriana ospitata a Milano dall’Auditorium e...

Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

Il capolavoro di Britten ritorna alla Scala

di Luca Chierici
21 Ottobre 2023
0

D opo poco più di undici anni dall’ultima rappresentazione scaligera, il teatro ha ritenuto opportuno riproporre il famoso titolo di...

Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

Raffa in the Sky, bisogno di opera contemporanea

di Francesco Lora
20 Ottobre 2023
0

Il pericolo di mettere in cantiere un’opera su Raffaella Carrà, personaggio pubblico, della contemporaneità e fenomeno sociale, così fondando un...

Articolo successivo
La Missa Solemnis  apre la stagione di Lingotto Musica in ricordo di Sergio Marchionne

La Missa Solemnis apre la stagione di Lingotto Musica in ricordo di Sergio Marchionne

Commenti 2

  1. Egidio Pozzi says:
    5 anni fa

    Una recensione veramente accurata e puntuale. Complimenti! Grazie anche da parte degli amici del GATM. Le musiche di Salviucci meritano di essere ascoltate e studiate anche se purtroppo, come scrive lei, non abbiamo idea del contributo che avrebbero potuto dare al nostro Novecento.

    Rispondi
    • Santi Calabrò says:
      5 anni fa

      Grazie per i complimenti. Questo tipo di eventi a due facce – concerti con approfondimenti – dovrebbero essere più frequenti, e questo mi è sembrato proprio ben riuscito.

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Turangalîla-Symphonie di Messiaen a Milano
CONCERTI

L’ultimo dei romantici?

4 settimane fa
Martha Argerich, scintille a Torino
CONCERTI

Martha Argerich, scintille a Torino

1 mese fa
All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler
CONCERTI

All’Auditorium di Milano un nuovo Ciclo Mahler

1 mese fa

I più letti di ieri

  • Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    Rinasce il Pigmalione, Ristori torna a Rovigo

    31 condivisioni
    Share 12 Tweet 8
  • Intersezioni di musica e arti visive a Venezia

    10 condivisioni
    Share 4 Tweet 3
  • Khatia Buniatishvili delude a Milano

    488 condivisioni
    Share 195 Tweet 122
  • Muti Open Academy 2023

    17 condivisioni
    Share 7 Tweet 4
  • Frac tedesco, istantanea dei contratti delle orchestre in Germania

    111 condivisioni
    Share 44 Tweet 28

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?