di Redazione

copertina-cd-casella-perrachio_miniIl Novecento ha significato una grande rivoluzione a livello musicale, soprattutto grazie alle opere di compositori come Debussy, Ravel e Stravinskij. Sull’onda di queste innovazioni, D’Annunzio, Malipiero e Casella fondarono la Corporazione delle nuove musiche, che aveva lo scopo di promuovere la diffusione dei nuovi stili e favorirne la produzione in Italia. Animata dallo stesso ardore per la scoperta, l’arpista Alessandra Ziveri ha dedicato la sua ultima registrazione ad alcune opere di Alfredo Casella e Luigi Perracchio. Per meglio comprendere alcune caratteristiche salienti della registrazione è opportuno sfogliare il breve booklet allegato: redatto dalla musicologa Alice Talignani, fornisce alcune importanti informazioni storiche, come per esempio alcuni cenni alla figura di Clelia Gatti Aldovrandi, a cui è dedicato il primo brano del disco, la Sonata op. 68.

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È una sonata in tre movimenti dal carattere fortemente impressionista, in cui vorticose scale e arpeggi si alternano a momenti più lirici e compassati. Altro elemento fondante della composizione è la presenza  di una trama polifonica molto intricata: fin dal primo tempo infatti si palesa un contrappunto stringente, interpretato magistralmente dalla Ziveri. Il secondo e ultimo brano di Casella, la Berceuse Triste op. 14 del 1909, presenta invece un carattere molto diverso: imperniata sulla tonalità di Do maggiore, questa ninna nanna ha un ritmo cullante di barcarola. Anche in questo caso l’interpretazione è di alto livello: armonie e dinamiche vengono trattate in maniera molto raffinata, creando un’atmosfera sonora estremamente affascinante.

Di uguale bellezza, anche se meno conosciuti, sono i brani di Luigi Perracchio, compositore coevo a Casella ma di tutt’altra indole: come riportato nel booklet, la modestia quasi paradossale di questo compositore ci ha per lungo tempo privati della sua musica meravigliosa. La Sonata Prima, anch’essa dedicata alla Aldovrandi, si basa sulla rielaborazione in chiave neoclassica di temi tratti dalla musica popolare: se da un lato il compositore, nel primo movimento, incastona il motivo in una cornice di arpeggi e glissandi sempre più elaborati, lasciandolo sempre ben riconoscibile all’ascolto, altri momenti della composizione, per esempio le sezioni in tremolo, esaltano la maestria dell’esecutore. Dopo la Sonata si possono ascoltare i Tre pezzi per arpa: una Gagliarda e un Passamezzo, che incorniciano un’aria Romanesca. Con l’ascolto di questi brani si compie un deciso salto all’indietro verso l’epoca rinascimentale, soprattutto per lo stile sobrio adottato. È infine La pastorale al ruscello a chiudere il disco, ed è l’unico brano dei Tre pezzi romantici per arpa giunto fino a noi. Di questo brano si apprezza subito l’olimpica serenità, resa dall’interprete con estrema disinvoltura esecutiva.

Affrontare un repertorio poco conosciuto è sempre difficile, soprattutto se è scaturito dall’interesse di una esecutrice come la Aldovrandi. Nonostante ciò Alessandra Ziveri si dimostra perfettamente a suo agio nell’interpretazione di queste opere, ricordandoci che è sempre possibile trovare nuovi tesori musicali spesso dimenticati. Ottimo lavoro!

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Pubblicato il 2016-10-09 Scritto da LorenzoGalesso

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