Schoenberg_250276_500x500_mlIl sesto volume dell’opera cameristica di Schӧnberg curata da Praga Digitals, volge lo sguardo sul Pierrot Lunaire. Protagonisti di questa incisione, il soprano Alda Caiello e il Pražák Quartet ci propongono una lettura ispirata del capolavoro che ha sconvolto il mondo musicale dell’epoca. Primo grande esempio di applicazione della neonata tecnica dodecafonica, il Pierrot segna un passaggio fondamentale dell’estetica musicale, sia per quanto riguarda l’espressività strumentale, che per l’utilizzo della voce. Per la prima volta, infatti, viene codificato lo Sprechgesang, una tecnica vocale che prevede l’intonazione “sfuggita” della nota, producendo un suono che risulta intermedio tra il canto e il parlato. L’interpretazione di Alda Caiello ne mette in luce tutte le peculiarità, recitando le liriche di Giraud con teatralità grottesca e irriverente. L’approccio lirico è costantemente brutale, nello spirito di rottura con quella estetica postromantica che Schӧnberg, proprio col Pierrot, aveva definitivamente abbandonato.

[restrict paid=true]

L’estrema precisione agogica dell’intero ensemble contribuisce a rendere la lettura pienamente caricaturale e allucinata. Gli strumenti non si concedono momenti estatici nemmeno nei punti più espressivi, come il valzer o la serenade, ma mantengono un’impostazione di meticolosa precisione, attenta ad ogni dettaglio, per supportare al meglio la recitazione espressionista della voce, tanto riflessiva nella passacaglia (Nacht), quanto dirompente nella visione delle croci (Kreuze) e disperata nella scena della rottura del cranio di Cassandro (Gemeinheit).

A completamento del CD, la Suite op. 29, sicuramente meno nota del Pierrot ma altrettanto affascinante. Si tratta di un lavoro che cerca di unire i principi dodecafonici ormai consolidati alle vecchie strutture della forma tradizionale. Ne esce un brano molto articolato, dove la componente contrappuntistica rimane la più evidente, ma che presenta anche certi aspetti ilari e grotteschi, soprattutto nel secondo movimento di danza e nella fuga conclusiva. Così come nel Pierrot, anche la Suite viene interpretata dal Pražák Quartet con grande sapienza e controllo. Magistralmente guidato da Pavel Hůla, l’ensemble gestisce i piani sonori con un equilibrio eccezionale, e il non facile bilanciamento tra pianoforte, tre clarinetti e trio d’archi trova in questa interpretazione grande coesione. Da sottolineare, infine, l’ottima qualità dell’incisione SuperAudio, che proietta il suono con la dovuta profondità.

[/restrict]

Pubblicato il 2016-04-21 Scritto da StefanoCascioli

CorrelatiArticoli

Articolo successivo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Ben ritornato!

Login to your account below

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?