L’opera da camera di rara esecuzione presentata a Milano in dittico con l’intermezzo «Il Maestro di cappella» di Cimarosa


di Luca Chierici


In economia di mezzi, in una versione per canto e pianoforte sostenuta da una regìa e scene minimali, ma con il supporto della lingua originale, è andato in scena sabato scorso un dittico rappresentato da Mozart e Salieri di Rimskij-Korsakov e da Il Maestro di cappella di Cimarosa, scommessa lanciata dall’intraprendente regista Valentino Klose che si è avvalso della collaborazione del basso-baritono Stefanos Koroneos, del tenore Vitalij Kovalchuk e della pianista Ruta Stadalnykaite.

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Tratta dalle Piccole tragedie di Puškin, Mozart e Salieri è un’opera da camera di non frequente ascolto che si gioca tutta sul serrato dialogo tra i due protagonisti, complice la immaginosa storiella di un avvelenamento che estremizza un complesso di inferiorità o una buona dose di invidia da parte del musicista italiano nei confronti del più dotato collega. INVIDIA, vocabolo composto semplicemente da una successione di bottiglie di plastica ideata dalla scenografa Alessandra Boffelli Serbolisca, è il messaggio finale che Klose vuole lanciare al pubblico, anche se la verità storica non dà molto peso in tal senso a un rapporto professionale che sicuramente vide in Salieri la figura predominante tra i due compositori, almeno in termini di incarichi ufficiali e di stabilità economica.

La musica di Rimskij è scritta in uno stile vagamente tardo-settecentesco che richiama alla mente gli umori mozartiani di un altro grande russo, Čajkovskij, e non è penalizzata più di tanto dal solo accompagnamento pianistico. È mancato, per dovere di cronaca, l’Intermezzo tra la prima e la seconda scena, che avrebbe potuto essere eseguito a quattro mani. Kovalchuk e Koroneos si sono immedesimati con convinzione nelle rispettive parti e hanno contribuito a ricreare un momento di teatro in musica davvero convincente.

Meno attendibile si è rivelato invece Koroneos nell’intermezzo comico cimarosiano, che avrebbe richiesto un interprete di maggior spessore e per il quale il solo supporto della tastiera non era sufficiente a ricreare un clima adatto all’occasione. Ruta Stadalnykaite se l’è comunque cavata egregiamente e ha contribuito non poco al successo della serata, pur non supportata da una presenza adeguata di pubblico. Da tenere presente è la sede della sala del Gregorianum di Via Settala: posizione centrale, accoglienza e capienza da non sottovalutare.

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Luca Chierici

Luca Chierici

Luca Chierici, nato a Milano nel 1954, dopo la maturità classica e gli studi di pianoforte e teoria si è laureato in Fisica. Critico musicale per Radio Popolare dalla fine degli anni '70 e per Il Corriere Musicale dal 2012, collabora alle riviste Musica e Classic Voice dalla fondazione. È autore di numerosi articoli di critica discografica e musicale, di storia della musica e musicologia, programmi di sala e note di lp e cd per importanti istituzioni teatrali e concertistiche e case discografiche. Ha collaborato per molti anni alle riviste Amadeus, Piano Time, Opera, Sipario. Ha condotto Il terzo anello per Radiotre e ha implementato il data base musicale per Radio Classica. Ha pubblicato per Skira i volumi dedicati a Beethoven, Chopin e Ravel nella collana di Storia della Musica. Ha curato numerose voci per la Guida alla musica sinfonica edita da Zecchini e ha tenuto diversi cicli di lezioni di Storia della musica presso i licei milanesi. Nell'anno accademico 2016-2017 ha tenuto un ciclo di seminari di storia dell'interpretazione pianistica presso il Conservatorio di Novara (ciclo che è stato replicato per l'anno 2017-2018 al Conservatorio di Piacenza). Appassionato di tecnologia, ha formato nel corso degli anni una biblioteca digitale di oltre 140.000 spartiti e una collezione di oltre 70.000 registrazioni live. Nel 2007-2008 ha contribuito in qualità di consulente al progetto di digitalizzazione degli spartiti della Biblioteca del Conservatorio di Milano. Dal 2006 collabora alla popolazione del database della Petrucci Library (www.imslp.org).Dal 2014 è membro della Associazione nazionale Critici musicali.

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