La programmazione dei concerti vedrà la partecipazione di direttori cari all’orchestra, affermati e giovani interpreti. Tra repertori di tradizione, il Novecento e l’oggi. Commissione al compositore Carlo Galante, The Food of Love
LA NUOVA STAGIONE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA è pensata come un ideale omaggio a Claudio Abbado, suo fondatore e animatore, scomparso nello scorso gennaio. Radunati attorno al suo ricordo, un drappello di direttori e solisti di fama consolidata – ma il cartellone lascia grande e consueto spazio ai giovani interpreti – costruisce una stagione sostanziosa, cha sa abbracciare i classici di repertorio, il Novecento e l’oggi. Con un numero invariato dallo scorso anno di cinquantaquttro appuntamenti totali per l’attuale stagione, la Filarmonica ha chiuso in positivo il bilancio 2013 grazie al sostegno pubblico-privato, degli abbonati e delle liberalità, la vendita dei concerti.
I lunedì della Filarmonica si aprono il 10 novembre con la bacchetta di Barenboim, la musica di Čajkovskij (la Sesta sinfonia “Patetica”) e il violino di Lisa Batiashvili (sempre Čajkovskij con il Concerto per violino), nell’ultimo apparizione di Barenboim nella sua veste ufficiale di Direttore musicale del Teatro alla Scala. Programma novecentesco per Fabio Luisi il 12 gennaio a cui sono affidati Lontano di György Ligeti e Amériques di Edgar Varèse; ma la serata si apre con il giovane e acclamato violinista Joshua Bell e il concerto per violino di Brahms.
Un importante sodalizio di reciproca ospitalità tra le due istituzioni concertistiche consente il concerto (2 febbraio) dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, diretta dal compositore Peter Eötvös, Leone d’oro nel 2011. Il programma è quasi interamente dedicato alla musica del Novecento: Melodien di György Ligeti, A New England Holiday Symphony di Charles Ives, An American in Paris di George Gershwin e Speaking Drums dello stesso Eötvös con la partecipazione del percussionista Martin Grubinger, giovane, poliedrico e acclamato performer.
Torna anche Yuja Wang, diretta da Daniele Rustioni. La serata prevede la prima esecuzione assoluta di The Food of Love di Carlo Galante, brano commissionato dalla Filarmonica della Scala per questa stagione, le Fontane di Roma di Respighi e L’oiseau de feu di Stravinskij. Ospite regolare da diciotto stagioni, Myung-Whun Chung dirigerà la Quarta sinfonia “Italiana” di Mendelssohn e la Prima sinfonia di Brahms il 2 marzo. Debutto con la Filarmonica per il pianista Yefim Bronfman il 30 marzo, diretto da Valery Gergiev, anche socio onorario. In programma il Secondo concerto per pianoforte di Brahms, i due Preludi dall’Atto I e III dei wagneriani Die Meistersinger von Nürnberg, Pòeme de l’exstase di Aleksandr Skrjabin, di cui nel 2015 si celebrano i cento anni dalla scomparsa.
Si prosegue con Daniele Gatti che dirigerà Eine Faust-Ouvertüre di Wagner, Orpheus di Liszt e la Seconda sinfonia di Schumann il 20 aprile, seguito (il 18 maggio) da Riccardo Chailly con la pianista Maria João Pires impegnati nel Quarto concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven seguita dalla Quinta sinfonia di Šostakovič.
La stagione chiude con il ritorno di Marc Albrecht, che dirige la giovanissima Beatrice Rana, appena ventunenne vincitrice del premio Van Cliburn nel 2013, nel Primo concerto per pianoforte di Beethoven, e poi il Quartetto n. 1 di Brahms nell’orchestrazione di Arnold Schönberg il 25 maggio; per finire il 27 settembre con Daniel Harding, in programma The Unanswered Question di Charles Ives e la Quinta sinfonia di Mahler.
Oltre alla stagione di concerti il progetto Open Filarmonica, ovvero “La Filarmonica della Scala incontra la città”, per il sostegno di associazioni impegnate nell’assistenza ai disabili; “Sound Music!“, dedicato (gratuitamente) ai bambini; le borse di studio “Maura Giorgetti” assegnate negli scorsi giorni ex aequo ai violinisti Teofil Milenkovic e Fabiola Tedesco, e ai violoncellisti Luca Giovannini e Erica Piccotti; le proiezioni cinematografiche MusicEmotion.