• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
venerdì 27 Maggio 2022
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

«La donna serpente» a Martina Franca

di Luca Chierici
25 Agosto 2014
in OPERA
0
Home OPERA
9
CONDIVISO
81
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Il Festival della Valle d’Itria festeggia con successo la quarantesima edizione con il lavoro teatrale di Casella. Direzione musicale di Fabio Luisi


di Luca Chierici


FEDELE A UNA TRADIZIONE diretta in maniera spesso esclusiva al recupero di lavori teatrali che hanno conosciuto l’oblio del tempo, il Festival della Valle d’Itria ha presentato quest’anno una terna di proposte come al solito molto interessanti, che hanno se non altro il merito di richiamare alla nostra attenzione autori e contesti storici oggi poco considerati nel repertorio più diffuso. Se poi, come è accaduto l’altra sera a proposito de La donna serpente di Alfredo Casella, la riscoperta è accompagnata da una messa in scena indovinata, da una lettura vivificante e precisa, dalla presenza di interpreti vocalmente adeguati, ecco che l’operazione si rivela particolarmente preziosa e assai gradevole anche per un pubblico di non specialisti. L’opera-fiaba di Casella che ha degnamente inaugurato la quarantesima stagione della rassegna di Martina Franca puntava l’attenzione anche su un altro aspetto non trascurabile dal punto di vista musicologico, ossia la riconsiderazione odierna dei valori e dei giudizi che hanno accompagnato le reazioni della critica a partire dal momento in cui l’opera stessa conosceva le sue prime rappresentazioni.

La donna serpente nasce tra il 1928 e il 1931 come primo lavoro teatrale di un Casella quarantacinquenne che fino a poco tempo prima, dall’alto della sua esperienza cosmopolita vissuta soprattutto a Parigi (1896-1915), a stretto contatto con personaggi del livello di Fauré, Debussy, Ravel, Mahler, Busoni, si poneva come strenuo difensore della musica strumentale, con una particolare ma non certo limitante predilezione verso il pianoforte. Da buon esponente dell’avanguardia e poi simpatizzante del movimento futurista Casella era stato attratto sin da giovane nel vortice di quella corrente di pensiero che rinnegava, spesso con toni assai sprezzanti, una secolare tradizione italiana votata al melodramma (ancora nel 1913 Verdi veniva definito da Casella un homme d’affaire). Ma neppure Casella poteva sfuggire al fascino del teatro in musica e il suo primo esperimento approda a un complesso pastiche, un rifacimento stilistico nel quale è più facile indicare gli ingredienti mancanti, non quelli che effettivamente traspaiono in base all’ascolto. 

La fonte letteraria del libretto rimaneggiato da Cesare Vico Ludovici risale all’omonima fiaba di Carlo Gozzi, autore che proprio in quegli anni (ma con innegabile diritto di precedenza rispetto a Casella) attira l’attenzione di musicisti affatto diversi come Busoni (la Turandot del 1917), Puccini (ancora Turandot nel 1924) e Prokof’ev (L’amour des trois Oranges del 1922). Una fonte che con il suo soggetto del tutto lontano dalle tipiche situazioni teatrali del melodramma ottocentesco si presta molto bene a una lettura che pone in primo piano l’elemento musicale “astratto”, quello che porterà  Gianandrea Gavazzeni ad affermare, forse in maniera troppo drastica, che “non esiste un teatro di Casella, ma soltanto musica di Casella applicata ad occasioni teatrali”. Ha ragione senz’altro Fedele D’Amico ad affermare che “Lo schema suggerito dalla fantasia arida e meccanica di Carlo Gozzi doveva indurre per forza a una musica che risolvesse il fiabesco in uno stupore tutto metafisico” e uno dei motivi della complessità (che chiameremmo spesso artificiosità) del linguaggio caselliano sembra qui derivare dalla sua inconscia affinità con uno scrittore che Gadda non esiterà a definire “arzigogolato e barocco”.

La donna serpente conobbe una diffusione assai limitata: dopo la prima esecuzione romana del 17 marzo 1932 e la rappresentazione scaligera di dieci anni dopo, una ripresa in forma di concerto ha luogo nel 1959 a Milano con i complessi della RAI diretti da Previtali, unica registrazione ufficiale che ha permesso fino ad ora un ascolto “reale” da parte di tutti gli interessati. La rappresentazione odierna organizzata dal Festival della Valle d’Itria è stata preceduta solamente da una esecuzione palermitana che risale oramai a trentadue anni fa, voluta da Gavazzeni.

Un conoscitore dei principali lavori strumentali di Casella si trova qui piuttosto disorientato per almeno due motivi. Gli elementi di avanguardia presenti in molte composizioni caselliane, che gli valsero una netta opposizione in Italia da parte del pubblico e di certa critica, sono molto meno percepibili e sicuramente meno dirompenti in un’opera in cui questi elementi risultano essere come ammansiti. In secondo luogo l’ascoltatore si trova di fronte a una creazione che lo spinge inevitabilmente verso il gioco della ricerca delle fonti. E questo esercizio è reso doppiamente difficile per il fatto che questi rimandi sono si citati dallo stesso autore e riferiti a un teatro “che avrebbe avuto le sue basi nel Falstaff e in Rossini, Mozart, Haendel e magari Monteverdi”, ma oggi le analogie musicali che colpiscono in maniera più diretta sono quelle relative al già citato capolavoro pucciniano e all’allora relativamente lontano, indovinatissimo frutto della collaborazione tra Strauss e Hofmannstahl, quell’Ariadne auf Naxos nel quale il gioco delle maschere – elemento non certo secondario della fiaba di Gozzi-Lodovici-Casella – si lega in maniera irripetibile al contesto narrato sia nel Vorspiel che nell’Atto ambientato nella remota isola greca. Se a queste analogie aggiungiamo qualche elemento tipico di quel richiamo all’italianità (le fanfare di ottoni) che si può far risalire ai poemi sinfonici di Respighi e a certi passaggi di violoncelli che ricordano il tanto amato Mahler, ecco che il quadro delle contaminazioni si fa ancor più complesso e porta inevitabilmente a sottolineare, per La donna serpente, la definizione di pastiche con il conseguente sospetto di scarsa originalità di idee da parte dell’autore. 

In ogni modo il disegno complessivo dell’opera e in particolar modo il rapporto musica-parola così discusso dagli esegeti storici della Donna serpente è stato risolto con grande abilità grazie al lavoro congiunto di un direttore sensibile come Fabio Luisi, legato al Festival da un pluriennale rapporto di amicizia e dal regista Arturo Cirillo che con l’aiuto delle scene di Dario Gessati e dei variopinti costumi di Gianluca Falaschi ha felicemente raggiunto il traguardo di una visione unitaria non facile da realizzare. Al disegno generale hanno ovviamente contribuito le presenze di interpreti vocali abituati a muoversi nelle variegate espressioni del canto e del declamato: esiti di particolare bellezza ha raggiunto Zuzana Marková (Miranda) alla quale sono riservati i momenti se possibile più intimistici dell’opera, che culminano nel lamento dell’atto terzo. Ma ugualmente lodevoli si sono rivelati Angelo Villari (Altidor), il quartetto delle maschere (Simon Edwards, Domenico Colaianni, Pavol Kuban, Timothy Oliver), e gli altri interpreti tutti. Un ruolo decisivo a commento dell’azione scenica è stato sostenuto dai bravissimi danzatori della Fattoria Vittadini, quest’anno davvero protagonisti in tutte e tre le opere principali in cartellone. Va dato infine atto all’Orchestra Internazionale d’Italia, qui al gran completo, di aver risposto in maniera professionale ed entusiasta alle non facili richieste sottintese dalla partitura.  

© Riproduzione riservata

Tags: Alfredo CasellaAngelo VillariDomenico ColaianniLa donna serpentePavol KubanTimothy OliverZuzana Marková
Share4Tweet2
Luca Chierici

Luca Chierici

Luca Chierici, nato a Milano nel 1954, dopo la maturità classica e gli studi di pianoforte e teoria si è laureato in Fisica. Critico musicale per Radio Popolare dal 1978 e per Il Corriere Musicale dal 2012, collabora alle riviste Musica e Classic Voice dalla fondazione. È autore di numerosi articoli di critica discografica e musicale, di storia della musica e musicologia, programmi di sala e note di lp e cd per importanti istituzioni teatrali e concertistiche e case discografiche. Ha collaborato per molti anni alle riviste Amadeus, Piano Time, Opera, Sipario. Ha condotto Il terzo anello per Radiotre e ha implementato il data base musicale per Radio Classica. Ha pubblicato per Skira i volumi dedicati a Beethoven, Chopin e Ravel nella collana di Storia della Musica. Ha curato numerose voci per la Guida alla musica sinfonica edita da Zecchini e ha tenuto diversi cicli di lezioni di Storia della musica presso i licei milanesi. Nell'anno accademico 2016-2017 ha tenuto un ciclo di seminari di storia dell'interpretazione pianistica presso il Conservatorio di Novara (ciclo che è stato replicato per l'anno 2017-2018 al Conservatorio di Piacenza). Appassionato di tecnologia, ha formato nel corso degli anni una biblioteca digitale di oltre 140.000 spartiti e una collezione di oltre 70.000 registrazioni live. Nel 2007-2008 ha contribuito in qualità di consulente al progetto di digitalizzazione degli spartiti della Biblioteca del Conservatorio di Milano. Dal 2006 collabora alla popolazione del database della Petrucci Library (www.imslp.org).Dal 2014 è membro della Associazione nazionale Critici musicali.

CorrelatiArticoli

I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

di Francesco Lora
20 Maggio 2022
0

I PURITANI DI BELLINI, TITOLO GHIOTTO, ERANO ATTESI AL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA GIÀ NEL GENNAIO 2021. L’emergenza sanitaria, però,...

Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

di Attilio Piovano
19 Maggio 2022
0

Buon successo al Teatro Regio di Torino (anche se, occorre ammetterlo, di fronte ad una platea colpevolmente piuttosto rarefatta), la...

Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

di Luca Chierici
8 Maggio 2022
0

Con Un ballo in maschera e prossimamente con La Gioconda, la Scala attinge a due titoli di sicura presa sul...

La Tosca di Pontiggia a Palermo

La Tosca di Pontiggia a Palermo

di Monika Prusak
2 Maggio 2022
0

Ritorna al Teatro Massimo la Tosca del regista argentino Mario Pontiggia, che debuttò nel lontano 2008 al festival “Recondita armonia”...

Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

di Luca Chierici
1 Maggio 2022
0

Una nuova produzione del capolavoro di Strauss sul palcoscenico della Scala contraddice oramai la un tempo scarsa frequentazione di Ariadne...

Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

di Attilio Piovano
24 Aprile 2022
0

Molto opportunamente, il Teatro Regio di Torino ha deciso di riprendere, entro la presente stagione 2021-22, l’allestimento della pucciniana Turandot...

Articolo successivo
Addio a Giorgio Gaslini, musicista dall’Io irrefrenabile

Addio a Giorgio Gaslini, musicista dall'Io irrefrenabile

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Grigory Sokolov a Roma
CONCERTI

Sokolov l’alchimista

5 ore fa
Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala
CONCERTI

Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

2 giorni fa
L’interminabile recital di Juan Diego Flórez
CONCERTI

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

1 settimana fa

I più letti di ieri

  • Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    16 condivisioni
    Share 6 Tweet 4
  • Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    21 condivisioni
    Share 8 Tweet 5
  • Grigory Sokolov a Roma

    15 condivisioni
    Share 6 Tweet 4
  • Sofia Gubaidulina, Canticle of the Sun

    10 condivisioni
    Share 4 Tweet 3
  • Julius Caesar, la nuova opera di Giorgio Battistelli

    15 condivisioni
    Share 6 Tweet 4

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?