di Cesare Galla

gustav-mahlerNel 1960, anno del centenario della nascita del compositore, era sicuramente un libro pionieristico. Gustav Mahler, chi era costui? La sua musica si conosceva pochissimo: una nicchia (ancorché monumentale) di cui solo pochi potevano andare alla scoperta, anche perché allora pochi erano i direttori d’orchestra che lo inserivano nei programmi dei concerti o si azzardavano in edizioni discografiche. Figurarsi un libro con i ricordi della moglie e una scelta di lettere di lui a lei. Ci voleva la passione e l’acutezza di uno studioso impegnato come Luigi Rognoni, l’autore di Espressionismo e dodecafonia, grande esperto del Novecento mitteleuropeo e della “Seconda Scuola di Vienna”, per lanciare in Italia, vent’anni dopo la prima edizione assoluta e 14 dopo la prima traduzione inglese, Gustav Mahler. Ricordi e lettere. Quando il testo di Alma Mahler fu pubblicato, non solo il primo studio-storico musicologico italiano era ancora di là da venire (il Gustav Mahler di Ugo Duse sarebbe uscito nel 1963), ma anche a livello internazionale la ricerca stava solo muovendo i primi passi, al di là dei timidi segnali di un revival che poi avrebbe preso le dimensioni di una corrente impetuosa e inarrestabile.

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Comprensibile, dunque, che la Introduzione di Rognoni si soffermasse principalmente a lumeggiare l’arte del compositore e la biografia del grande direttore d’orchestra, riservando solo pochi cenni alla figura dell’autrice e curatrice dell’epistolario, peraltro definita “donna vivamente impegnata nel destino della propria epoca, riflettente gli impulsi, sia positivi che negativi, di una esperienza artistica e culturale che si proietta per oltre mezzo secolo”. Lei del resto, ormai ultraottantenne, pubblicava nello stesso 1960 la sua autobiografia di personaggio dalla vita “sconsolatamente spregiudicata”. Rognoni era in grado di indicare per sommi capi le coordinate della tumultuosa ventura sentimentale ed erotica di Alma Schindler (amata da Gustav Klimt, amante di Oskar Kokoschka, sposata in seconde nozze a Walter Gropius, il fondatore del Bauhaus, e in terze allo scrittore austriaco Franz Werfel), ma gli mancava un tassello fondamentale. Non poteva indicare, infatti, il nome dell’altro uomo nello “scandalo” dell’estate 1910, quando Mahler scoprì casualmente e inopinatamente che la moglie aveva una relazione extra-coniugale, precipitando in una profonda crisi sentimentale ed esistenziale, per affrontare la quale si rivolse anche a Siegmund Freud.

La nuova edizione di Gustav Mahler. Ricordi e lettere (Il saggiatore, pagg. 426, € 25,00, ISBN 9788842821038) spiega quel che successivamente al 1960 è stato chiarito dagli studiosi – e cioè che era Gropius l’innamorato e passionale autore di una lettera ad Alma, intercettata da Mahler (ma sulla busta, incredibilmente, era stato scritto il suo nome). In una nota (che si sarebbe apprezzata più estesa e dettagliata), la responsabile dell’aggiornamento, Silvia De Laude, delinea inoltre per sommi capi gli aspetti problematici che gli studi più recenti hanno potuto appurare non solo sulla figura di Alma Schindler, ma sul peso dei suoi interventi nell’epistolario del marito e negli “aggiustamenti della memoria”.

L’interesse principale di questi Ricordi non è dato dunque – oggi è più chiaro che nel 1960 – dal loro valore documentario sugli ultimi dieci anni di Gustav Mahler. Essi sono piuttosto una testimonianza di prima mano sulla vita borghese e artistica del primo Novecento a Vienna (rapporti sociali, viaggi, vita dei teatri) e una sorta di “ritratto” della loro autrice, femme fatale incarnata con straordinaria e istintiva immediatezza nello spirito del tempo (il quindicennio del Novecento che precedette lo scoppio della Prima Guerra Mondiale), non senza una conturbante nota di sensualità e con un risvolto culturale di notevole portata.

I ricordi percorrono il periodo del matrimonio di Alma Schindler con Mahler (si sposarono nel marzo 1902) con l’evidente scopo di mettere in evidenza la sua totale dedizione, nonostante la forzata rinuncia alla composizione (solo dopo l’esplosione della crisi coniugale, il musicista acconsentì che la moglie pubblicasse i suoi Lieder), la sua partecipazione culturale, il suo ruolo nella nascita delle Sinfonie. Impressionano le pagine che raccontano la terribile morte per difterite della figlioletta primogenita, come pure quelle dedicate alla fatale malattia di Mahler, con il tragico e inutile viaggio di ritorno dagli Stati Uniti nella speranza di trovare salvezza prima a Parigi e infine a Vienna. Incuriosiscono dettagli come l’adombrato avvicinamento della coppia all’esoterismo durante i soggiorni americani.

Le lettere di Mahler alla moglie, oltre alle parole della sua passione complicata e molto concettuale, offrono una sfilata di personaggi del mondo musicale (rilevante la presenza di Richard Strauss), racconti di prove, resoconti sulle accoglienze per le sue Sinfonie, descrizioni di camere d’albergo, di pranzi e cene… La vita di un direttore d’orchestra internazionale che cercava l’affermazione come autore nell’Europa del primo Novecento. Solitudine, stanchezza, ricerca d’affetto, gioia, esaltazione, sconforto, pessimismo, speranza, amarezza. Per dirla con il suo amato Nietzsche: umano, troppo umano.

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Cesare Galla

Cesare Galla

Scrive di musica dall'età di 20 anni, quando ancora seguiva gli studi musicologici nelle università di Bologna e Venezia, dopo il liceo classico. A 25 è diventato giornalista professionista e ha lavorato al Giornale di Vicenza come redattore, caposervizio e vice caporedattore fino al dicembre del 2014.Si è occupato di cronaca nera e bianca, di politica, di web e mondo digitale e soprattutto di spettacoli e cultura, guidando fino al 2012 le pagine ad essi dedicate. Contemporaneamente, ha sempre svolto la critica musicale, dal 1996 anche sul quotidiano veronese L’Arena. Negli ultimi 40 anni ha recensito migliaia di concerti e centinaia di rappresentazioni operistiche e ha pubblicato alcuni libri (sulle Sinfonie di Beethoven, sulla storia della Società del Quartetto di Vicenza, sul festival Settimane Musicali al teatro Olimpico, sulle rappresentazioni verdiane nel Veneto, raccontate attraverso cinque lustri di recensioni). Oggi collabora da "cronista di musica" e osservatore del mondo della cultura con Il Corriere Musicale, con il magazine culturale on line Doppiozero e con il quotidiano on line Tag43. Il suo sito personale d'informazione, musicale ma non solo, è www.cesaregalla.it.

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