Cavalleria rusticana e Pagliacci: coppia tradizionale in doppio allestimento al Teatro Comunale di Bologna
di Francesco Lora foto © Casaluci Cavalleria rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo fanno ancora coppia fissa? Meglio di
di Francesco Lora foto © Casaluci Cavalleria rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo fanno ancora coppia fissa? Meglio di
UNA PITTORESCA AMBIENTAZIONE ITALIANA SUL LITORALE DI TERRACINA, una storia d’amore tra i giovani e residenti Lorenzo e Zerlina, un matrimonio annoiato tra un Lord e una Lady di passaggio; soprattutto, un protagonista che dà il titolo all’opera ed è un brigante seducente, brillante, capace di tenere in scacco gli altri personaggi con abilità e fascino da Don Giovanni. Con questi ingredienti, Fra Diavolo ou L’Hôtellerie de Terracine di Daniel Auber esordì all’Opéra-Comique di Parigi nel 1830
di Ruben Vernazza foto © Roberto Ticci A PARMA si usa dire che il Parmigiano Reggiano sta bene con tutto:
Siano lodate le collaborazioni! In tempi in cui in Italia la produzione di arte – e in particolare di musica classica – si trova ad affrontare quotidianamente gli ostacoli imposti dalla sfavorevole congiuntura politica, sociale ed economica, la condivisione di progetti fra istituzioni differenti rappresenta una mezzo tanto ovvio quanto virtuoso per ottimizzare i costi, attirare pubblico e far circolare cultura. Se poi il risultato artistico è eccellente, i vantaggi del gioco di squadra sono . .
Davvero ghiotta l’opportunità offerta dal Carlo Felice di Genova, con la messinscena di un titolo se non proprio raro, certo oggi di non frequente circolazione e si tratta del donizettiano Roberto Devereux. Aver messo in cartellone in un nuovo ed elegante allestimento siffatta opera, datata 1837 che con l’antecedente Anna Bolena (1830) e Maria Stuarda (1834) costituisce una sorta di organica ‘trilogia inglese’ di soggetto storico (la trilogia delle regine), fa senza dubbio onore al Carlo Felice.
Pelléas et Mélisande di Claude Debussy all’Opera di Firenze. Lettura musicale posta in mani nuove, sicure, esperte; prevedibile nell’indirizzo poetica e nella chiarezza d’idee del concertatore Daniele Gatti.
Non a Verona, e neppure al tempo del Bardo. Giulietta e Romeo muoiono d’amore in un museo in dismissione o forse in allestimento dove, di sera, cessato il viavai di addetti alle pulizie, tecnici e restauratori, i quadri prendono vita raccontando le loro storie.
Quante volte «Maria Stuarda»! A otto anni dal debutto come protagonista nell’opera di Donizetti, Mariella Devia ha collezionato recite a Roma, Catania, Milano, Napoli, Piacenza, Modena, Bergamo, Rovigo e Firenze, fino a quelle, recentissime e delle quali si va a dire, al Teatro Filarmonico di Verona
Grandi Voci • L’incontro con il mezzosoprano triestino: i suoi ruoli nell’anno verdiano, la vocalità, la carriera di Ilaria Badino aniela
[wide] [/wide] Opera • Il titolo mozartiano, emblema di uno dei maggiori miti dell’Occidente moderno, in scena a Genova con la
[wide][/wide] Domani, 17 dicembre, al Teatro di San Carlo concerto per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Riccardo Muti dirige la