• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
sabato 28 Maggio 2022
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    La Tosca di Pontiggia a Palermo

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    Passione secondo San Marco di Paweł Mykietyn alla Iuc di Roma

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    La crociata contemporanea dei Lombardi finisce al kebab

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

    Don Giovanni, la regìa di Robert Carsen non invecchia

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    La simbiosi musicale di Lucas e Arthur Jussen

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

    Nikolay Rimsky-Korsakov, La fanciulla di neve

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

Turandot futurista a Palermo

di Monika Prusak
31 Gennaio 2019
in OPERA
0
Home OPERA
9
CONDIVISO
80
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

di Monika Prusak foto © Rosellina Garbo


Come spesso accade nel caso di una fiaba, la storia della crudele principessa Turandot apre le porte a una infinità di possibilità interpretative. Una di queste è la nuova produzione del Teatro Massimo di Palermo, allestita in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e il Badisches Staatstheater di Karlsruhe, in partnership con il Lakhta Center di San Pietroburgo. L’opera pucciniana, a quasi un secolo dalla sua prima rappresentazione, è vista in chiave futurista grazie alle videoproiezioni di AES+F, collettivo di quattro artisti russi apprezzatissimo al livello internazionale. Formato negli anni ’80, il gruppo si occupava inizialmente di performance, installazioni, pittura e illustrazioni. Seguendo le nuove tecnologie, i quattro hanno cominciato a prediligere la fotografia, i video e le tecnologie digitali, senza rompere, tuttavia, con i media tradizionali. La nuova Turandot è frutto di una visione collettiva che integra il lavoro degli AES+F con quello del regista Fabio Cherstich, ben supportati dal videomaker Georgy Arzamasov, dal coach dei movimenti Alessio Maria Romano, e da Marco Giusti alle luci.

Quello che vediamo sul palcoscenico è un continuo susseguirsi di scene, immagini e movimenti, sia di quelli dei personaggi dell’opera, sia di quelli sugli schermi, che si moltiplicano e si sovrappongono tra di loro. Per la maggior parte della performance il castello di Turandot si trova al centro dell’azione, accompagnato da immagini che ne danno una interpretazione metaforica: al posto delle stanze viene proposto il ventre di un gigantesco drago rosso pieno di sangue che scorre. I possibili candidati a sposare la principessa e risolvere i suoi indovinelli, vengono avvolti dai carezzevoli tentacoli di una piovra, dopodiché decapitati e sistemati su un nastro che li mostra da tutte le angolazioni possibili. Li rivedremo in alto su nuvole di fiori, seminudi, quasi fossero dei modelli di Dolce&Gabbana, come se niente fosse successo. Solo dopo la morte i corpi si liberano, mostrandosi in coppie di tutti i generi e etnie possibili. La peculiarità dello scorrere delle immagini ricorda il minimalismo: i movimenti rallentano o accelerano, ma le immagini sono sempre le stesse subendo cambiamenti appena percettibili nel continuo looping. In sottofondo vediamo una metropoli, una Pechino del futuro, sorvegliata da un drago rosso, che amplifica, insieme alle scenografie e ai costumi, il legame con l’aspetto totalitario del potere. In questa chiave appare anche il coro, immobile, in costumi coloratissimi anni Cinquanta, per la verità non del tutto coerenti con il resto dello spettacolo. Il coro è inteso come un riflesso del popolo oppresso, “bloccato” su delle tribune rosso sangue, che da un lato accentuano il carattere sanguigno della principessa, dall’altro, invece, fanno pensare alla Cina o forse ancor di più alla Russia del regime. All’arrivo dell’Imperatore, padre di Turandot, il coro sventola le bandierine, temendo entrambi i tiranni, padre e figlia. L’atmosfera di paura investe anche i tre segretari di Turandot, Ping, Pang e Pong, che in un delizioso terzetto mandano gli aspiranti alla morte. Sugli schermi infiniti nastri da fabbrica portano i candidati decapitati, ma con espressioni di felicità dipinte sui visi. I tre “ministri di sangue” vestiti di rosso, sono dotati di poteri eccezionali come Lord Fener in Guerre stellari. Di Guerre stellari abbiamo anche le spade laser, e i costumi dei guardiani della principessa. Non a caso Liù si trafiggerà con una di queste armi, togliendo veridicità e peso al suo personaggio. L’amore di Calaf per Turandot è strano e inspiegabile, tra un supereroe (in questo caso ispirato a Rambo) e una donna fredda e crudele, a metà strada fra una principessa delle fiabe russe e la Regina della neve di Hans Christian Andersen. Liù e Timur appaiono nella vicenda quasi di contorno. Un ufficiale e una infermiera, insieme a Rambo costituiscono un ricordo del mondo reale, un qualcosa di inarrivabile, come i ricordi di Ping Pang e Pong, storditi dalle sostanze stupefacenti. Tutti gli aspetti fiabeschi vengono proposti con grande rispetto del testo del libretto per cui la vicenda scorre fluentemente, incorniciata da colori e immagini che ne risaltano l’incisività.

La regìa di Cherstich si avvale di un cast all’altezza, con Tatiana Melnychenko nel ruolo di Turandot, che perde la sua fredda indifferenza solo nelle ultime scene con Calaf. Calaf, recitato da Brian Jagde, convince per la resa scenica, ma non rende nel famoso «Nessun dorma» per il tempo affrettato e il fraseggio troppo accelerato, che non permettono al cantante di mostrare appieno la sua voce. Ben assortiti risultano Timur di Simon Orfila, Altoum di Antonello Ceron e Liù di Valeria Sepe, che incanta nell’ultima aria «Tu che di gel sei cinta», nonostante la percepibile stanchezza della voce. I protagonisti della scena sia dal punto di vista vocale sia da quello dei movimenti scenici, sono Ping, Pang e Pong rispettivamente di Vincenzo Taormina, Francesco Marsiglia e Manuel Pierratelli. L’orchestra, il coro e il coro di voci bianche sono guidati dalla bacchetta esperta di Gabriele Ferro, che conduce l’opera con singolare trasporto, curandone i minimi dettagli sonori ed espressivi. Qualche voce di dissenso dal pubblico per la resa troppo moderna del genio pucciniano viene smentita dalla compattezza della rappresentazione. Anche se possiamo non essere d’accordo con la chiave di lettura di Cherstich e degli AES+F, è apprezzabile il fatto che si faccia uno sforzo per ringiovanire la rappresentazione scenica delle opere classiche contro i più conservativi gusti dello spettatore medio dei teatri italiani. Solo in questo modo, anche se a volte imperfetto, si può riaffermare l’universalità e l’immortalità dei temi contenuti in un’opera.

Share4Tweet2
Monika Prusak

Monika Prusak

Monika Prusak, musicista, musicologa e docente. Diplomata in Flauto traverso e laureata in Educazione artistica nel campo dell’arte musicale e Direzione di coro presso l’Accademia di Musica “F. Chopin” di Varsavia, in Canto presso il Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Palermo e in Musicologia e Beni Musicali presso l’Università degli Studi di Palermo, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia e analisi delle culture musicali presso la Sapienza - Università di Roma con una tesi dal titolo "Il senso musicale del Nonsense: Petrassi e Ligeti. Due esempi di 'neomadrigalismo' nel secondo Novecento". Ha al suo attivo conferenze scientifiche e divulgative su argomenti musicologici (Accademia Polacca delle Scienze PAN, Sibelius Academy di Helsinki, Società Italiana di Musicologia, Associazione Amici di Santa Cecilia di Roma, Bologna Festival, Istituto Polacco di Roma, Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Palermo) ed è autrice di testi scientifici e divulgativi (Res Facta Nova, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Teatro Massimo di Palermo, Opera di Wroclaw, Drammaturgia Musicale, Il Giornale della Musica, Krytyka Muzyczna). Dal 2011 è critico musicale presso «Il Corriere Musicale» on-line. Dal 2012 collabora occasionalmente con l'Istituto Polacco a Roma e l'Ambasciata di Polonia a Roma per la promozione della cultura e della musica polacca in Italia. La sua area di interesse comprende la musica del XX secolo con particolare attenzione ai cambiamenti negli stili compositivi dopo il 1950.

CorrelatiArticoli

I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

di Francesco Lora
20 Maggio 2022
0

I PURITANI DI BELLINI, TITOLO GHIOTTO, ERANO ATTESI AL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA GIÀ NEL GENNAIO 2021. L’emergenza sanitaria, però,...

Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

di Attilio Piovano
19 Maggio 2022
0

Buon successo al Teatro Regio di Torino (anche se, occorre ammetterlo, di fronte ad una platea colpevolmente piuttosto rarefatta), la...

Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

di Luca Chierici
8 Maggio 2022
0

Con Un ballo in maschera e prossimamente con La Gioconda, la Scala attinge a due titoli di sicura presa sul...

La Tosca di Pontiggia a Palermo

La Tosca di Pontiggia a Palermo

di Monika Prusak
2 Maggio 2022
0

Ritorna al Teatro Massimo la Tosca del regista argentino Mario Pontiggia, che debuttò nel lontano 2008 al festival “Recondita armonia”...

Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

Ariadne auf Naxos ritorna con successo alla Scala

di Luca Chierici
1 Maggio 2022
0

Una nuova produzione del capolavoro di Strauss sul palcoscenico della Scala contraddice oramai la un tempo scarsa frequentazione di Ariadne...

Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

Torna al Regio di Torino la pucciniana Turandot secundum Poda                                

di Attilio Piovano
24 Aprile 2022
0

Molto opportunamente, il Teatro Regio di Torino ha deciso di riprendere, entro la presente stagione 2021-22, l’allestimento della pucciniana Turandot...

Articolo successivo

Krystian Zimerman a Torino

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Grigory Sokolov a Roma
CONCERTI

Sokolov l’alchimista

20 ore fa
Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala
CONCERTI

Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

3 giorni fa
L’interminabile recital di Juan Diego Flórez
CONCERTI

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

1 settimana fa

I più letti di ieri

  • Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    23 condivisioni
    Share 9 Tweet 6
  • Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    21 condivisioni
    Share 8 Tweet 5
  • Grigory Sokolov a Roma

    16 condivisioni
    Share 6 Tweet 4
  • Julius Caesar, la nuova opera di Giorgio Battistelli

    15 condivisioni
    Share 6 Tweet 4
  • Il sontuoso Rachmaninov di Yuja Wang

    12 condivisioni
    Share 5 Tweet 3

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?