Il gruppo vocale diretto da Jeremy Backhouse ha tenuto un concerto il 12 gennaio presso il King’s Place. In programma anche le composizioni di Ward Swingle, fondatore degli Swingle Singers che sono stati ospiti del concerto
di Michele Manzotti
LONDRA – Un’apertura nel segno della classica per un festival che ha proseguito percorrendo altri generi, anche se tutti immersi nella vocalità senza accompagnamento. Il London A Cappella Festival 2012, organizzato dagli Swingle Singers e dal management Ikon Arts, ha voluto comunque voluto offrire un degno tributo al genere grazie a una formazione particolarmente dedita all’esecuzione di musica contemporanea. I Vasari Singers, diretti da Jeremy Backouse, nonostante abbiano un repertorio molto vasto hanno inciso un album per la Signum, Anthems for the 21st century, in cui ben interpretano brani di compositori britannici del novecento e di un americano che con l’Inghilterra ha molto a che fare, ovvero Ward Swingle. Il fondatore nel 1963 degli Swingle Singers è anche compositore e spesso collabora con la formazione. Tanto che nel programma del concerto di lui sono stati inclusi tre brani, quattro arrangiamenti per coro (di cui uno in prima assoluta) e gli attuali Swingle Singers sono stati ospiti del coro al termine del concerto. Ma ciò che è stato di gran pregio nel concerto lo abbiamo ascoltato nella parte centrale, certamente più impegnativa e rara nella proposta. A partire dai francesi Pierre Villette e Francis Poulenc affrontati con gusto nelle loro pagine sacre, per continuare con gli inglesi Gabriel Jackson e Will Todd. I am the voice of the wind del primo descrive grazie alle voci femminili senza parole il fluire del vento e mentre Angel Song II del secondo è eterea e concreta al tempo stesso. Da sottolineare View Me, Lord composizione vincitrice del concorso del festival scritta da Alan Smith, un’invocazione dove echi del passato e prassi moderna si fondono con autorevolezza. Della seconda parte, dove sono stati ospiti i sette Swingle Singers anche se non sempre insieme nello stesso brano, segnaliamo l’arrangiamento elegante della Romanza op. 28 n. 2 di Robert Schumann e la composizione di Ward Swingle It was a lover and his lass su testo di Shakespeare in cui alle parole viene dato un ritmo moderno, quasi da madrigale dei nostri tempi.
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