Libri • In un volume a cura del compositore sanremese, un affascinante viaggio nella molteplicità del continuum sonoro novecentesco a partire dalla grande lezione della scuola spettrale francese
di Paolo Tarsi
A cura del compositore Giovanni Verrando, La nuova liuteria: orchestrazione, grammatica, estetica dipinge un panorama ampio e decisamente avvincente della storia dell’orchestra contemporanea. Il testo, corredato da numerosi esempi musicali e schemi dimostrativi fondati sul fenomeno acustico, si rivolge sia agli appassionati del contesto musicale attuale, sia a compositori, musicologi studiosi delle nuove tecnologie sonore e analisti delle recenti partiture colte.
Uno degli aspetti principali di questo scritto riguarda le trasformazioni dell’orchestrazione nel Novecento, secolo in cui un unico e privilegiato idioma, quello tonale, divenne gradualmente mera soluzione linguistica in mezzo a molte altre possibili, fra le quali l’uso sempre più intensivo del rumore e dell’inarmonico, tanto da portare all’assunzione sempre più cangiante di forme di strumentazione differenti da quelle della tradizione di inizio XX secolo. Ma il volume si pone principalmente come un affascinante viaggio nella molteplicità del continuum sonoro novecentesco a partire dalla grande lezione della scuola spettrale francese (alla cui guida troviamo compositori quali Grisey, Dufourt e Murail) che ha saputo offrire numerose chiavi di lettura (neuroscienze, psicoacustica, prassi elettronica) e strumenti utili anche per l’analisi delle partiture scritte nei secoli passati. Un percorso in cui è possibile osservare una progressiva presa di coscienza delle potenzialità strutturali del timbro e delle proprietà spettrali degli strumenti unito a un apparato storico che aiuta a capire come quella predeterminazione della forma e dei contenuti musicali che ha caratterizzato la composizione musicale del ‘700 e dell’800 abbia influenzato il rapporto degli autori con l’orchestra. «Il linguaggio tonale infatti portava con sé alcune leggi universalmente valide – afferma Verrando – così rilevanti e vitali da influire anche sulla strumentazione. Possiamo cioè affermare che, parallelamente all’armonia, sia esistita una grammatica dell’orchestra tonale: essa agì trasversalmente, giungendo fino al primo Novecento e coinvolgendo ogni autore di quell’epoca».
Tutti gli argomenti trattati in questo testo sono parte integrante dei corsi tenuti da Giovanni Verrando per il Master of Arts in Composition and Music Theory del Conservatorio di Lugano. Alcuni paragrafi tecnici e analitici sono redatti dagli studenti della classe di orchestrazione e teoria della composizione sotto la supervisione del docente e portano le giovani firme di Nicolò Colombo, Alberto Rampani, Antonio Bonazzo e di Alessio Sabella, che ha sviluppato magistralmente un ampio capitolo dedicato alla nuova liuteria (elettrica, concreta e digitale).
Come spiega il musicologo (nonché compositore e clarinettista) francese Pierre Albert Castanet nella sua prefazione al volume: «Il presente lavoro si appoggia inevitabilmente sui dati tecnici e storici del sonoro, e specialmente sui differenti processi che hanno saputo consolidare le basi della scrittura orchestrale occidentale. Una volta circoscritto, il fondamento di questo studio si è allora posizionato attorno ad alcuni punti essenziali: la grammatica funzionale della tonalità, le forme contrappuntistiche del discorso musicale, le diverse figure legate ai concetti primari di tematismo o di puntillismo. Non potendo abbracciare la totalità della sfera orchestrale, questa tavolozza qualitativa e positivista delle diverse tecniche si è soprattutto concentrata sulle musiche della fine del XIX secolo (Wagner, Rimskij-Korsakov, Čajkovskij, Mahler) e dell’inizio del XX secolo (Debussy, Ravel, Bartók). Inoltre, poggiando su basi ineludibili, lo studio su La nuova liuteria si è quindi evoluto verso orizzonti meno lontani e terreni più avventurosi, abbordando ad esempio l’esperienza dell’universo spettrale o la fenomenologia dell’iridazione timbrica come gesti creativi».
Un’opera, questa, che ha dunque il merito di mostrare quanto sia lecito assumere l’esperienza accumulata da diversi secoli (Stravinskij, Schönberg, Webern) e come sia giunta l’ora di abbracciare le efficaci potenzialità tecnologiche dei nuovi media (elettriche, concrete, elettroniche, digitali, multimediali) che hanno nei fatti avuto una forte presa sulla totalità del mondo sonoro attuale, siano essi di derivazione popolare o colta. Miles Davis, Sonic Youth, Björk, Pink Floyd, Pan Sonic, Yan Maresz, Fausto Romitelli, Giovanni Verrando, Jean François Laporte, sono lì a testimoniarlo.
La nuova liuteria: orchestrazione, grammatica, estetica | Giovanni Verrando et a. | Edizioni Suvini Zerboni, Milano
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