Opera • Mariella Devia interpreta il ruolo principale nel titolo di Donizetti in programma in forma di concerto durante il festival fiorentino
di Michele Manzotti
«Non è facile affrontare i grandi personaggi della storia. La documentazione su di essi è fondamentale per entrare al meglio nel ruolo. Però va anche sottolineata la funzione del libretto, al cui interno ci sono elementi di fantasia, come l’incontro tra Maria Stuarda ed Elisabetta I che nella realtà non è mai avvenuto. Oltre alla grande bellezza della musica». Mariella Devia torna sul palco del Teatro Comunale con un altro ruolo di Gaetano Donizetti dopo quello di Anna Bolena dello scorso anno. Lo fa in Maria Stuarda che è in programma stasera alle 20,30 per il Maggio Musicale (replica domenica 23 giugno alle 15,30). L’opera sarà rappresentata in forma di concerto. Accanto a Mariella Devia nel ruolo principale, ci sarà Laura Polverelli, Elisabetta. Il cast sarà completato da Shalva Mukeria (Leicester), Gianluca Buratto (Talbot), Vittorio Prato (Cecil) e Diana Mian (Anna Kennedy); il coro e l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino saranno diretti da Alain Guingal.
È la seconda volta che Devia e Polverelli si trovano insieme nel cast di Maria Stuarda (la prima è stata a Catania nel 2006). «È una bella responsabilità – spiega Laura Polverelli – dare vita a un personaggio così importante come Elisabetta I, forse la regina più importante della storia europea. Donizetti la rende in maniera differente da Maria Stuarda, con tratti meno raffinati e meno poetici. Anche l’orchestrazione è differente, proprio per sottolineare il dualismo tra le due sovrane». «Tutta la partitura è bellissima – aggiunge Mariella Devia – dall’ingresso al finale. Ricordo il concerto che chiuse il Maggio 2011 in cui proposi le tre regine tratte dai tre titoli donizettiani (Maria Stuarda, Anna Bolena, Roberto Devereux) nei momenti finali. C’è un detto che sottolinea che con Donizetti dopo la mezzanotte non ci si annoia mai, proprio perché è un compositore che dà il meglio nelle parti conclusive delle sue opere».
Maria Stuarda, composta nel 1835 su libretto di Giuseppe Bardari tratto dal dramma di Friedrich Schiller, contiene parti che per la loro forza drammatica finirono nel mirino della censura come la scena IX dell’atto I «Figlia impura di Bolena». Maria Malibran, il grande soprano che la interpretò la prima volta, ebbe i suoi guai dato che insistette nel proporla nonostante i divieti, per la sua grande forza drammatica. Un ruolo, quello di Maria Stuarda, molto amato dai soprani belcantistici. «Ovviamente ho voluto ascoltare le cantanti che hanno interpretato il personaggio prima di me – conclude Devia – da Beverly Sills a Joan Sutherland fino a Montserrat Caballé. Da ciascuna ho tratto ispirazione, ma alla fine affronto il ruolo secondo le mie caratteristiche perché il virtuosismo non deve essere fine a sé stesso, ma legato alla drammaturgia. Fedele a questo mio modo di interpretare, in “Figlia impura di Bolena” utilizzo un do acuto che nello spartito non c’è, ma che è necessario a sottolineare la funzione drammatica».
Info: www.maggiofiorentino.com
© Riproduzione riservata