Documentari • Il nuovo lavoro del regista Gianni Di Capua ripercorre la vicenda storica legata all’ultima esecuzione della “Sinfonia in do maggiore”, scritta nel 1832 e rieseguita cinquant’anni dopo per il compleanno di Cosima. Anteprima a Venezia il 15 aprile | Fotogallery | Intervista a Gianni Di Capua | Sul Corriere Musicale, media partner del documentario, clip in esclusiva nei prossimi giorni
Nel suo ultimo soggiorno a Venezia, città che amava sopra ogni altra, Richard Wagner ideò un regalo di raro pregio per il compleanno della moglie Cosima: la sera del Natale 1882 le dedicò un’esecuzione della Sinfonia in Do. Erano passati cinquant’anni dalla prima assoluta di questo lavoro giovanile, a lungo creduto disperso e infine fortunosamente ritrovato in forma parziale e ricostruito, su incarico del compositore, dal suo giovane assistente Anton Seidl. Quella veneziana fu una serata in famiglia, ma ospitata in una sede magnifica: le Sale Apollinee del Gran Teatro La Fenice, dove l’orchestra formata dagli insegnanti e dagli allievi del Liceo Musicale Benedetto Marcello si produsse sotto la direzione dello stesso Richard Wagner; il quale, a poche settimane dalla scomparsa (la morte per attacco cardiaco l’avrebbe colpito il 13 febbraio 1883 proprio nella città lagunare), ebbe la gioia di ridare vita alla partitura che aveva composto a soli 19 anni.
Su questa vicenda in cui si incontrano tanti elementi di grande interesse, sia dal punto di vista musicale e musicologico sia da quello sociale e umano, il regista Gianni Di Capua ha costruito un documentario dal titolo Richard Wagner. Diario veneziano della sinfonia ritrovata (prodotto da Kublai Film in associazione con Tunastudio e realizzato con il sostegno della Regione Veneto-Fondo regionale per il cinema e della Camera di Commercio di Venezia-Imprese creative, distribuito da Berta Film sales agent internazionale). «Lontano dall’essere un’agiografia del compositore tedesco, e tanto meno il tentativo di risolverne la complessità del pensiero musicale», ha dichiarato Di Capua, «il documentario racconta la vicenda articolata su più registri narrativi, alcuni evidenti, altri meno, altri ancora invisibili, restituendo in filigrana una storia d’amore tra le più intense e controverse di ogni tempo: quella tra Richard e Cosima Wagner». Al regista, raggiunto per telefono, abbiamo rivolto alcune domande.
Ascolta l’intervista a Gianni Di Capua di Simeone Pozzini.
L’anteprima veneziana del documentario, in programma al Cinema Rossini il 15 aprile alle 18 in presenza di Gianni Di Capua e degli interpreti, permetterà di scoprire – lungo un avvincente percorso narrativo fatto di musica, di letture di testi di Richard e Cosima Wagner, di immagini odierne e dell’epoca – non soltanto i dettagli del ritrovamento della Sinfonia in Do, ma anche molti particolari inediti dell’ultimo soggiorno veneziano di Wagner e del rapporto con la sua città prediletta.
La musica è, com’è ovvio, protagonista assoluta. Igor Cognolato interpreta al pianoforte e illustra la trascrizione della Sinfonia in Do eseguita dal giovane studioso Davide Coppola e da lui rivista sulla base del manoscritto autografo – mancante del primo movimento – conservato alla Library of Congress di Washington. Cognolato e il violinista del Trio di Parma, Ivan Rabaglia, eseguono il 4° movimento della Sonata op. 121 di Robert Schumann nella ricostruzione di uno storico concerto tenuto a Palazzo Malipiero. L’atmosfera dei salotti di quel tempo, fondamentali luoghi d’incontro tra aristocratici, imprenditori, artisti e intellettuali, aleggia nelle immagini delle residenze storiche, in primo luogo Ca’ Vendramin dove Wagner abitò (oggi è sede del Casinò municipale).Immagini rare ci fanno riscoprire Venezia come la vide Wagner nell’800: provengono da importanti archivi fotografici tra cui la Collezione Vanzella-Treviso, comprendono i preziosi negativi in vetro dell’Archivio Naya-Böhm e gli esemplari del Fondo Tomaso Filippi dell’IRE. Anche le parole sono componente essenziale del documentario: il gioco di rimandi con la musica è costante, nelle letture affidate agli attori Mario Zucca e Marina Thovez dal Bericht über die Wiederaufführung eines Jugendwerkes (Relazione di una sinfonia giovanile ritrovata) di Richard Wagner e dai Tagebücher, i diari di Cosima. Sul racconto lasciato da quest’ultima di quelle giornate veneziane s’innesta la testimonianza di Giuseppe Norlenghi nel suo Wagner a Venezia (ed. Ongania, 1884), interpretata da Vasco Mirandola.
Il documentario, in ogni caso, è il culmine di un lavoro dalle diverse sfaccettature. Richard Wagner. Diario veneziano della Sinfonia ritrovata è infatti un progetto transmediale declinato in un’app-documentario ed ispirerà una pièce teatrale. L’applicazione, disponibile per Android (nel corso del mese di aprile anche per iPhone e iPad) anche in lingua inglese in versione gratuita, offre diverse modalità di navigazione tra cui gallerie di immagini inedite e una mappa di Venezia su cui sono visualizzati i punti d’interesse presenti nella narrazione, con la possibilità di elaborare itinerari sulle tracce delle passeggiate compiute da Richard Wagner.
Il progetto, patrocinato dal Comune di Venezia, è realizzato con la collaborazione dell’Associazione Richard Wagner di Venezia, del Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello”, di Fest-Fenice Servizi Teatrali e Fondazione Musei Civici di Venezia.
Media partner è il corrieremusicale.it
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L’Anteprima a Venezia: lunedì 15 aprile h. 18 al Cinema Rossini, in calle della Mandola, su invito ritirabile dal 10 aprile presso il Cinema stesso, oppure da richiedere all’indirizzo email wagner@kublaifilm.com o al numero telefonico 328.8414748