• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
mercoledì 17 Agosto 2022
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Tosca en plein air a Torino

    Tosca en plein air a Torino

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Tosca en plein air a Torino

    Tosca en plein air a Torino

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

Roma: una “Passione secondo Matteo” quasi pasoliniana

di Giuseppe Pennisi
29 Marzo 2013
in CONCERTI, RECENSIONI
0
Home RECENSIONI CONCERTI
9
CONDIVISO
81
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

[wide]

Antonio Pappano durante l'esecuzione della “Passione secondo Matteo”. Foto Musacchio & Ianniello
Antonio Pappano durante l’esecuzione della “Passione secondo Matteo”. Foto Musacchio & Ianniello

[/wide]


Concerti • Per l’Accademia di Santa Cecilia un’esecuzione del capolavoro bachiano fortemente drammatica e incentrata sulla dimensione umana, diretta da Antonio Pappano con un ottimo cast vocale


di Giuseppe Pennisi


[IL] programma di sala della Passione Secondo Matteo BWV 244 di Johann Sebastian Bach, eseguita nella stagione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 13, 25 e 26 marzo con la direzione di Antonio Pappano, include, oltre alla consueta iconografia del barocco tedesco (per situare il lavoro nel tempo in cui venne concepito ed eseguito per la prima volta), alcuni fotogrammi del film Il Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. Ad una prima veloce scorsa del programma, non abbiamo immediatamente compreso il nesso tra i fotogrammi e la lettura che Antonio Pappano avrebbe dato della partitura. Chi scrive ricorda di aver visto il film di Pasolini una prima volta a Roma nel 1964, quando uscì nelle sale, ed una seconda nel 1969 in una grande sala cinematografica del Cairo, dove si poteva sentire quasi fisicamente l’emozione con cui il pubblico (per l’80% musulmano, il resto in gran misura cristiano copto) seguiva il film: applausi a ciascun miracolo, grida (di riprovazione) contro i Sacerdoti, Erode e Pilato, ed una vera e propria ovazione alla Resurrezione.

Tra le Passioni messe in musica da Bach, quella secondo Matteo è probabilmente la più “umana” (così come il Vangelo da cui è tratta): il centro focale – ha scritto efficacemente Stefano Catucci in un saggio sul tema – è «la dimensione umana, troppo umana dell’“ingiuria”»; per un’epoca dalla coscienza religiosa così radicata come quella di Bach, «il racconto di un Dio ingiuriato, flagellato, crocifisso, abbandonato persino dal Padre, rappresentava un autentico rovello tragico». È lo stesso «rovello tragico» posto al centro del film di Pasolini di quasi cinquant’anni fa. Antonio Pappano ha un temperamento fortemente drammatico, anche in ragione dal suo approdo al sinfonismo dopo lunghi periodi in teatri d’opera (esperienza che, peraltro, prosegue con il suo incarico al Covent Garden), quindi nella sua lettura della partitura enfatizza (come fa il film di Pasolini) questa «dimensione umana». Molto più di alcune importante registrazioni discografiche (come quella diretta da John Eliot Gardiner, che accentua le preziosità barocche, o quella di Nikolaus Harnoncourt, anch’essa squisitamente settecentesca o quella quasi epica di Wilhelm Furtwängler).

Non siamo alle prese di un’esecuzione semiscenica (oppure direttamente scenica), come avviene spesso in teatri tedeschi specialmente in periodo pasquale, ma di una produzione che rispetta rigorosamente la disposizione dell’organico impiegato nella Thomaskirche di Lipsia l’11 aprile 1727: l’orchestra ed il coro sono divisi in due parti (allora, pare, si lavorò con due orchestre e due cori), il concertatore al centro attorniato dai solisti e nella prima parte un vasto coro di voci bianche (quasi 60 elementi) sta a mo’ di fondale. La vis dramatica si avverte sin dall’introduzione orchestrale e dal coro che chiama alla contemplazione del sacrificio e della pietà di fronte alla contemplazione della croce ed ha subito riscontro nelle brevi domande del secondo coro in cui si avverte lo sgomento della folla che, con l’inizio della Passione, perde i propri principali punti di riferimento. Pappano sottolinea gli accordi di settima diminuita e le brusche modulazioni delle profezie di Gesù a proposito della propria imminente passione e le giustappone con la musica relativamente più lieta dell’istituzione dell’Eucarestia.

applausi
Foto Musacchio & Ianniello

Anche se non si può parlare di vero e proprio sviluppo psicologico dei personaggi – Bach segue rigorosamente i capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo con testi di arie interpolati da Picander (pseudonimo di Christian Heinrich Henrici) – le dramatis personae risultano come scolpite: dall’Evangelista-narratore (si sono alternati due tenori nelle tre repliche: il 25 marzo era Cornal Frey), a Cristo (il baritono Matthias Goerne), ìl Sommo Sacerdote (il basso-baritono Peter Mattei), Ponzio Pilato, Giuda e secondo Sommo Sacerdote (Mirco Palazzi), le due protagoniste femminili in vari ruoli (il soprano Sally Matthews ed il contralto Ann Hallenberg) e Carlo Putelli nel breve ma incisivo ruolo del testimone. Pur in un’esecuzione quasi ecclesiastica, il vasto numero di personaggi – molto più numeroso che nelle altre Passioni di Bach – fa quasi scivolare naturalmente la partitura dalla dimensione oratoriale a quella di un dramma in musica. Tanto più che gran parte delle voci vengono proprio dal teatro d’opera ed è soprattutto lì che perseguono la loro carriera. Un cast di alto livello in cui tutti, con l’eccezione di Sally Mattews, hanno una perfetta dizione tedesca (il lavoro è stato eseguito senza sovrattitoli).

Nelle arie, gli strumenti (sia in assolo che insieme) sono andati di perfetto concerto con le voci. Oltre alle eccellenti melodie e al contrappunto, nella produzione ceciliana vengono messi in risalto i lati spettacolari della composizione rispetto al testo. Come quando, ad esempio, mentre il contralto canta il suo pianto dirotto e scoppia in lacrime, i flauti iniziano a suonare uno staccato che somiglia ad un acquazzone. O quando i violini intonano  un motivo violento per simboleggiare la flagellazione. Nel passaggio sul «serpente», marcato da una melodia sinuosa e ondeggiante. Oppure quando la folla grida «Crocifiggilo» due volte con un tema dissonante e frastagliato  a cui fa da contrasto il quieto e meditativo intermezzo a significare la calma interiore delle Fede.

Per tornare al tema iniziale di questa nota, Pappano, il cast, l’orchestra ed i cori hanno dato una lettura quasi pasoliniana dell’umano, troppo umano di questa Passione che ha inchiodato il pubblico per tre ore e mezzo (intervallo compreso), sino a quando è esploso in una grande ovazione.

© Riproduzione riservata

Tags: Accademia di Santa CeciliaAnn HallenbergAntonio PappanoCarlo PutelliCornal FreyMatthias GoerneMirco PalazziPeter MatteiPier Paolo PasoliniSally Matthews
Share4Tweet2
Giuseppe Pennisi

Giuseppe Pennisi

Nato a Roma nel 1942, ha avuto una prima carriera negli Usa (Banca mondiale) sino alla metà degli Anni Ottanta. Rientrato in Italia è stato Dirigente Generale ai Ministeri del Bilancio e del Lavoro e docente di economia al Bologna Center della Johns Hopkins University e della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di cui ha coordinato il programma economico dal 1995 al 2008. Frequente collaboratore di quotidiani e periodici, scrive regolarmente per Avvenire. È Consigliere del Cnel in quanto esperto nominato dal Presidente della Repubblica ed insegna alla Università Europea di Roma. Ha pubblicato una ventina di libri di economia e finanza in Italia, Usa, Gran Bretagna e Germania. Culture di musica classica, è stato Vice Presidente del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto e critico musicale del settimanale Il Domenicale dal 2002 al 2009; attualmente collabora regolarmente in materia di lirica al settimanale Milano Finanza ed al quotidiano britannico Music & Vision.

CorrelatiArticoli

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

di Luca Chierici
1 Giugno 2022
0

Il concerto straordinario che Maurizio Pollini ha voluto dedicare, anche tangibilmente, senza compenso, alla Croce Rossa per il suo supporto...

Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

di Attilio Piovano
30 Maggio 2022
0

Una prima assoluta, al Teatro Regio di Torino, per la stagione di opera e balletto, la sera di venerdì 27...

Grigory Sokolov a Roma

Sokolov l’alchimista

di Luca Chierici
27 Maggio 2022
0

Grigori Sokolov è oggi considerato essere uno dei maggiori pianisti del nostro tempo, e non solamente tra quelli della sua...

Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

di Luca Chierici
25 Maggio 2022
0

Presentato ufficialmente da Daniel Barenboim e Zubin Mehta come giovane promessa, poi divenuto nel 2018-19 Direttore principale dell’Orchestra filarmonica di...

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

di Luca Chierici
20 Maggio 2022
0

Assente dal 2015, Juan Diego Flórez è tornato alla Scala in compagnia del fedele e bravissimo Vincenzo Scalera per riproporre...

Grigory Sokolov a Roma

Grigory Sokolov a Roma

di Gianluigi Mattietti
29 Aprile 2022
0

Grigory Sokolov è di casa a Santa Cecilia. Vi si era esibito per la prima volta nel novembre del 1969,...

Articolo successivo
“Cuore di cane” di Alexander Raskatov

"Cuore di cane" di Alexander Raskatov

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile
CONCERTI

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

3 mesi fa
Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino
OPERA

Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

3 mesi fa
Grigory Sokolov a Roma
CONCERTI

Sokolov l’alchimista

3 mesi fa

I più letti di ieri

  • Il Festival Archipel edizione 2022

    Il Festival Archipel edizione 2022

    9 condivisioni
    Share 4 Tweet 2
  • Frac tedesco, istantanea dei contratti delle orchestre in Germania

    26 condivisioni
    Share 10 Tweet 7
  • Milica Djordjević protagonista a Witten

    9 condivisioni
    Share 4 Tweet 2
  • Tosca en plein air a Torino

    14 condivisioni
    Share 6 Tweet 4
  • MaerzMusik 2022 a Berlino, sguardi trasversali sul presente

    13 condivisioni
    Share 5 Tweet 3

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?