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La musica di Chopin è stata protagonista del secondo appuntamento della rassegna bolognese Baby BoFè, dedicata alla musica classica per bambini
di Andrea Bellini
Il secondo appuntamento con gli spettacoli di musica classica per bambini del Bologna Festival 2011-2012 ha visto una produzione già proposta nella passata edizione, un gradito ritorno per tutti i piccoli appassionati della intramontabile fiaba della piccola ed indifesa Cenerentola, che ha una speciale “colonna sonora” nelle musiche di colui che fu definito il “poeta del pianoforte”, ovvero Fryderyk Chopin.
Il cronista smaliziato, critico per definizione, ammette, con grande piacere, che le musiche del Grande Polacco ben si sposano con le atmosfere create dagli interpreti della compagnia Fantateatro; valzer, mazurche e polacche ci introducono di volta in volta nei vari ambienti dove si svolge la trama, prima nel palazzo dove dimorano cenerentola e le sue aguzzine, poi nella dimora principesca; musiche eseguite al piano da Pina Coni che sembrano create proprio per l’occasione, come ad esempio la Polacca op.40 n.1 che introduce gli ospiti al ballo reale. Dominante è la scenografia sullo sfondo, creata con grafica computerizzata in 3D da Federico Zuntini, che, come in un videogioco, accompagna i protagonisti che “passeggiano” nello spazio virtuale, giù per scaloni, dentro le grandi sale, nelle sotterranee cucine, il tutto molto apprezzato dal giovanissimo pubblico, abituato di sicuro ad ambientazioni simili, ma comunque attento e partecipante.
La vera protagonista però, oltre alla musica, veramente sempre presente, è la giovane fatina (Simona Pulvirenti), che fin dal principio volteggia sulle punte, e che tra magie non ben congegnate che fan svolazzare oggetti ovunque (tra le risate dei bimbi) e incursioni da altre fiabe, riesce alfine, Cupido in tutù, a trasformare Cenerentola nella stella del ballo finale.
Tra le tante versioni, antiche e moderne della fiaba, qui i toni cupi sono ovviamente smorzati a favore di un taglio più comico, dove le sorellastre sono due ragazzine vacue e viziate, per nulla aggraziate e piuttosto petulanti (Valentina Grasso e Valeria Nasci), mentre la matrigna (l’ottima Federica Tabori) appare più come una matrona che inscena un focoso quanto pasticciato tentativo di seduzione all’alter-ego comico del principe, un corpulento Ministro molto divertente (Marco Mandrioli).
Come ormai ci ha abituati la regista e sceneggiatrice della Compagnia, Sandra Bertuzzi, sono molti gli elementi che suscitano l’interesse e l’attenzione dei bambini, e qui soprattutto delle bambine, dai nastri agitati dalla fata-ballerina al personaggio di un topo pupazzo che dialoga con la stessa fisicità degli attori, il tutto suggellato dal momento clou della fiaba, l’incontro magico tra il Principe e Cenerentola, sottolineato dal Notturno n.2 op.9, sospeso in un “fermo immagine” con gli attori immobili a bocca spalancata.
Chiude, come aveva aperto, il Valzer n.1 op. 34, con l’amore che trionfa, ma anche con la musica che celebra una propria – personalissima – vittoria!
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