È stata presentata ieri a Milano la nuova pubblicazione EDT sulla vita di Gustav Mahler firmata dall’autorevole studioso Henry-Louis De La Grange
di Laura Bigi
Ospitati dal Teatro alla Scala, erano presenti l’autore del volume Henry-Louis De La Grange, Sergio Bestente (editor EDT), Stefano Jacini (presidente della casa editrice torinese), Gastón Fournier-Facio (coordinatore artistico del Teatro alla Scala e autore della postfazione al testo), e, a sorpresa, Riccardo Chailly. Il nuovo volume di De La Grange viene, dunque, a coprire l’assenza di traduzioni italiane della gigantesca opera che questo autore ha dedicato al compositore austriaco, autentica e maniacale passione della vita. Doveroso, allora, spendere qualche rigo per la descrizione di una vera avventura letteraria.
Nato nel 1924 in una famiglia agiata franco-americana, Henry-Louis De La Grange coltiva fin da giovanissimo un inesausto interesse per la musica, una passione che lo convince ad intraprendere gli studi di teoria e pianoforte (dal 1947 anche con Nadia Boulanger), condotti parallelamente alla carriera di manger dell’azienda familiare. L’umiltà e l’intelligenza che lo rendono consapevole della fortunata condizione di privilegio nella quale vive e opera, guidano fin da subito la sua ferma volontà di prodursi nella ricerca attorno alla vita e alle opere di Gustav Mahler, la cui figura, di uomo e di musicista, lo interessa oltre ogni cosa. Sin dal 1945, quando conosce – musicalmente – Mahler per la prima volta alla Carnegie Hall di New York (diretto in quell’occasione da Bruno Walter), dove studiava, si è impegnato in una crociata, cioè in un’impresa che non solo era specchio della sua naturale curiosità, ma che sarebbe diventata opera monumentale su di un compositore altrettanto monumentale e fino ad allora poco frequentato (e amato).
De La Grange inizia a collezionare tutti i documenti mahleriani che riesce a scovare e, ciò che è sconcertante, comincia a compilare con perseveranza e precisione minutissima, una cronologia quasi giornaliera della vita dell’autore, che porta sempre con sé, ovunque. Nel 1952 fa la conoscenza della licenziosa Alma, vedova illustre del compositore, la quale già aveva pubblicato il suo Memorie e lettere. De La Grange è stato il primo a riconoscere la parzialità della testimonianza di Alma. «Era una donna terribilmente snob», dice, che gli fu d’aiuto nell’introdurlo a nuovi importanti contatti, di parentela e non, e per mostrargli orgogliosamente i manoscritti autentici e altre carte appartenute a Mahler, quelli che lei chiamava i suoi “trofei”.
Il “progetto folle” di redigere una biografia che fosse assolutamente esaustiva in ogni sua parte, che prendesse le distanze dai testi fino ad allora disponibili (approssimativi o tendenziosi) per rigore scientifico e completezza dell’informazione, prende forma nel 1959, anno nel quale si celebrava il cinquantenario dalla nascita del compositore. Il contratto fu stipulato con l’editore americano Doubleday e nel 1973 uscì, in inglese, il primo volume dei due (il secondo fu pubblicato l’anno seguente) che costituivano il risultato di anni di ricerche e fatiche. Quest’opera, già grandiosa, mosse l’interesse di studiosi ed editori, sì che nel 1978 Fayard, leader delle edizioni musicali in Francia, gli manifestò la volontà di pubblicare in traduzione francese quel suo primo volume del ’73 in circolazione da qualche anno. Nel 1979 Fayard dava alle stampe un nuovo testo, rivisto interamente, tradotto e aggiornato da De La Grange; il quale poi continuò a dedicarsi a questa opera in lingua francese (uscendo rispettivamente nel 1983 e 1984 con gli altri due tomi che completavano la biografia), avendo lasciato in sospeso l’aggiornamento della primissima versione inglese.

Ma l’occasione venne quando alcuni anni dopo la prestigiosa Oxford University Press propose a De La Grange la ripubblicazione del suo testo, senza tagli, e nuovamente aggiornato rispetto alla versione francese, che invece qualche taglio conteneva. Questa sarebbe stata l’ultima e più completa stesura disponibile (in quattro tomi), ripresa a partire dalla prima edizione inglese, di cui l’autore avrebbe lasciato intatto il primo volume per riprendere la scrittura dal secondo, uscito nel 1995. Il terzo tomo è del 1999, il quarto del 2008. Nel 2007 sempre Fayard ha pubblicato il testo che oggi la EDT traduce meritevolmente in italiano e che rappresenta non un tentativo di sintesi di un’opera magistrale e titanica, ma il racconto organico e chiaro che comprende benissimo, in quasi cinquecento pagine, il vero succo della biografia madre da cui nasce.
Il risultato è una biografia/mondo – secondo Fournier-Facio – nella quale la ricchezza e la minuzia dei particolari si fondono ad un’attenzione scrupolosa per il contesto, le cose e le persone che hanno circondato Mahler in vita; uno sguardo oggettivo che fornisce un racconto enciclopedico come testimonianza di uno studio mai pago; una narrazione godibile e appassionante. Henry-Louis De La Grange, infaticabile scrittore e perfezionista caparbio (come si definisce lui stesso), si sta attualmente dedicando alla riscrittura completa del primo volume in inglese, quello del 1973 pubblicato da Doubleday, la cui uscita è prevista per il 2012.
Henry-Louis De La Grange, Gustav Mahler. La vita, le opere, EDT, 2011.
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