di Luca Chierici
Estendendo un accostamento inaugurato qualche anno fa, anche l’edizione 2015 del Festival della Valle d’Itria, che si terrà a Martina Franca e dintorni tra il 15 luglio e il 4 agosto, prevede l’esecuzione di un’opera contemporanea, Le braci, commissionata a Marco Tutino dalla Fondazione del Maggio Musicale. Si tratta di un lavoro tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore ungherese Sándor Márai, risalente al 1942 ma tradotto solo nel 1998 nella nostra lingua, la storia contorta di un’amicizia maschile durata tutta una vita, all’ombra di un segreto tradimento. L’opera di Tutino sarà valorizzata dalla regìa di Leo Muscato e dalle scene di Tiziano Santi e si avvarrà di un cast di tutto rispetto nel quale spiccano i nomi di Alfonso Antoniozzi e di Roberto Scandiuzzi.
Al recupero di opere scomparse dal repertorio, in particolare quelle dovute alla penna di celebri compositori originari del meridione, sono dedicate come al solito le energie del Festival, quest’anno impegnato nell’allestimento del Don Checco di Nicola De Giosa, autore barese un tempo celebre e oggi totalmente dimenticato. Don Checco fu rappresentato per la prima volta a Napoli nel 1850 e con questo titolo il Festival prosegue nel filone dell’opera comica che ha avuto tanto successo l’anno passato con Crispino e la comare dei fratelli Ricci. La regìa è affidata a Lorenzo Amato e nel cast si annoverano le voci di Domenico Colaianni, il protagonista, e quelle dei giovani Francesco Castoro, Carolina Lippo, Rocco Cavalluzzi, usciti dall’Accademia Celletti di belcanto.
All’opera seria di stampo classico si torna invece con la Medea in Corinto di Mayr, su libretto di Felice Romani, titolo già recuperato diverse volte nella nostra epoca in sede discografica e teatrale e rappresentato per la prima volta al San Carlo di Napoli nel 1813. Sarà questa la prima esecuzione di Medea secondo la nuova edizione critica publicata da Ricordi a cura di Paolo Rossini. Una partitura così impegnativa richiede la guida di un direttore di grande esperienza come Fabio Luisi – che ha anche accettato la nomina a Direttore musicale del Festival – e di un cast abituato a confrontarsi con i vertici del belcantismo (Davinia Rodriguez, Michael Spyres, Enea Scala e Mihaela Marcu). La regia è affidata a Benedetto Siccace e prevede la partecipazione dei danzatori della Fattoria Vittadini, applauditi già lo scorso anno e vincitori di uno speciale Premio Abbiati 2015. I giovani dell’Accademia Celletti (e precisamente del Dipartimento barocco) affronteranno infine L’incoronazione di Poppea di Monteverdi, sotto la guida di Antonio Greco e nella cornice del chiostro della chiesa di S.Domenico, in forma semi-scenica. Una serie di concerti molto interessanti arricchisce anche quest’anno il cartellone: da quello dedicato al belcanto (con Carmela Remigio e Michael Spyres) al concerto sinfonico diretto da Min Chung (figlio di Myung Whun) e con la partecipazione del violinista Pavel Berman.