…ovvero come le Università americane scelgono i docenti di musica. Breve guida di un insegnante italiano presso la Grand Valley State University, Michigan
di Giuseppe Lupis
Il sistema universitario statunitense è disegnato in modo da equiparare tutte le lauree, che sono tre: il baccalaureato, il master, ed il dottorato. La prima è di norma un corso di quattro anni, che consiste in corsi di cultura generale e corsi specifici; la seconda è un approfondimento tecnico generalmente della durata di due anni, alla quale segue il livello teoretico, chiamato dottorato, della durata compresa fra i tre ed i cinque anni.
È pertanto possibile conseguire una laurea di qualsivoglia livello in ogni disciplina: dalle tradizionali, quali medicina, legge, ingegneria, alle professionali, quali nursing (la laurea che gli infermieri devono possedere), a quelle artistiche: danza, pittura e scultura, e musica. La democratizzazione delle discipline permette alla società americana di essere più amalgamata, e di attribuire un valore al livello raggiunto piuttosto che alla percezione soggettiva dell’utilità di una disciplina rispetto ad un’altra. Pertanto un musicista, un’infermiera ed un ingegnere possono completare un qualunque gradino del corso di studi a seconda delle necessità e degli obiettivi personali, arrivando anche a fregiarsi del titolo di dottore. Non sempre il mercato del lavoro richiede la laurea di livello massimo. Il dottorato è però indispensabile in campo accademico per ottenere il ruolo, e perché finalizzato alla ricerca e all’insegnamento universitario.
Le istituzioni di alta cultura offrono lauree di diverso livello. Ovvero, non tutte le istituzioni offrono le stesse lauree. I Community College per esempio offrono l’Associate Degree, cioè il completamento dei primi due anni di Baccalaureato. È tipico per i College offrire il Baccalaureato, chiamato anche undergraduate degree. Esiste poi un numero più ristretto di università che offre i corsi chiamati graduate, cioé il Master ed il Dottorato. Queste università tradizionalmente completano la propria offerta con i corsi di Baccalaureato.
Vi sono università statali e private. La distinzione non si basa necessariamente sulla provenienza dei fondi, e varia da stato a stato. Ogni istituzione segue una propria filosofia. Vi sono istituzioni di ricerca, istituzioni di arti liberali, istituzioni affiliate a varie denominazioni religiose ed altre ancora. Le istituzioni determinano liberamente il settore o settori nei quali essere piu’ presenti sul mercato, sviluppando corsi di laurea sulla base di fattori storici, geografici, sociali, ed economici, e scegliersi il personale docente autonomamente, secondo le proprie specifiche esigenze didattiche.
Ecco come funziona la ricerca del personale docente. Una volta stabilita la necessità di dover assumere un insegnante di strumento, l’istituzione pubblica il bando su giornali specializzati. Nel bando sono descritte le qualifiche e l’esperienza che il candidato deve possedere, i corsi che il candidato dovrà insegnare, le caratteristiche che il candidato può non possedere ma che sarebbero desiderabili, e la procedura per presentare domanda.
Nel bando viene anche chiarito se la cattedra è temporanea, annuale, rinnovabile, su percorso di ruolo (tenure-track), ed il massimo rango offerto. Questi ultimi elementi sono fattori di non poco conto perché possono influenzare, anche se parzialmente, il compenso ed il rango iniziale.
I candidati interessati devono presentarsi attraverso una cover letter indirizzata alla commissione esaminatrice, nella quale rispondono al bando e spiegano come la propria esperienza didattica, artistica e professionale, sia tale da raccomandare la propria candidatura per la cattedra disponibile. Spesso alla domanda deve essere allegato un transcript, cioé un certificato di laurea; delle lettere di referenze o una lista di referenze; una registrazione recente; ed un curriculum vitae, cioé un elenco della propria attività professionale.
La commissione esaminatrice è formata da docenti del dipartimento; è possibile che il direttore ne faccia parte; a volte comprende uno o più membri dell’unità gerarchicamente superiore a quella del dipartimento o della scuola di musica, per esempio il college. La procedura di selezione è monitorata dall’ufficio delle risorse umane dell’università che verifica che tutte le leggi in materia di ricerca del personale siano state rispettate: fra queste quelle sulle pari opportunità delle minoranze, quelle relative a discriminazioni su basi diverse, quelle relative alle procedure.
Una volta esaminate tutte le domande, per verificarne la rispondenza ai requisiti minimi richiesti, la commissione restringe la propria attenzione ad un numero selezionato di candidati, creando una short list. Le università sono interessate alla diversità ed alla varietà. Pertanto il gruppo selezionato di candidati, pur essendo rispondente alle necessità dell’istituzione, è rappresentativo delle varie realtà. Si pensi ad esempio ad un candidato giovane e promettente, ma con poca esperienza didattica; e ad un candidato meno giovane i cui allievi già insegnino in altre istituzioni. Non vi è nulla che vieti alla presenza di entrambi nella short list.
A questo punto la commissione procede con una serie di interviste telefoniche. A ciascun candidato vengono sottoposte una serie di domande che mirano a comprendere meglio come questi saprà inserirsi all’interno della struttura, con quali iniziative vorrà contribuire alla crescita dell’istituzione, e con quale interesse si accinge ad iniziare il proprio lavoro presso l’istituzione dove ha presentato domanda.
Nella fase immediatamente successiva la commissione verifica le referenze, e seleziona un gruppo molto ristretto di candidati, quelli le cui caratteristiche li rendano piu’ adatti alla cattedra che dovranno ricoprire.
Per un’intervista in loco è tipico invitare presso l’università due o tre candidati finalisti. L’università si assume le spese di viaggio, vitto, e alloggio. Per il candidato è il momento di verificare di persona se l’istituzione presso la quale potrebbe insegnare risponde alle proprie aspettative. Normalmente la visita, della durata di un paio di giorni, prevede un incontro con il direttore del dipartimento ed uno con il decano; un incontro informale con i docenti; un incontro con gli studenti; un’intervista formale con la commissione selezionatrice, il direttore, ed altri rappresentanti dell’istituzione. La parte tecnica prevede l’esecuzione di un concerto pubblico al quale sono presenti la commissione, i docenti, gli allievi, e chiunque altro desideri partecipare. La parte didattica normalmente consta di una masterclass, cioé una lezione pubblica a due o tre allievi, e talvolta l’insegnamento di una lezione in un corso offerto dall’istituzione. Una serie di pranzi, cene, e colazioni di lavoro con colleghi e membri della commissione, completa il programma della visita.
Durante queste interviste la commissione valuta le varie abilità del candidato, ed anche la capacità di questi nel sapersi relazionare con studenti e colleghi. Terminate tutte le fasi della selezione, la commissione esprime il proprio parere tecnico, viene trasmesso per via gerarchica a chi ha il potere di prendere la decisione finale relativa all’assunzione. L’università a quel punto invia una offerta di assunzione al candidato, delineando il salario, i benefici, ed il rango iniziale, che sono negoziabili. Puo’ anche dichiarare la ricerca infruttuosa se nonostante tutto non si è trovato il candidato ideale. O decidere di invitare un ulteriore candidato se nessuno dei precedenti si è rivelato idoneo.
Di norma il docente così assunto non passa automaticamente ed immediatamente di ruolo, a meno che non sia specificato nel bando, cosa assai rara. Sulle cattedre tenure-track di norma vi è un periodo di prova di sei anni. Durante questo periodo il docente, al quale viene offerto il rango di Assistant Professor deve dimostrare di aver portato avanti attività didattica, professionale e di servizio secondo i criteri stabiliti dall’università. Pazienza, lavoro di buona qualità, e perseveranza, vengono puntualmente riconosciuti e premiati, con grande beneficio per la scuola e per gli studenti.
Questa procedura è meritocratica ed anche pratica. In questo modo si seleziona il candidato migliore e più adatto alle esigenze dell’istituzione, eventualmente incontrandolo di persona, sentendolo parlare, suonare, insegnare; ed osservandolo nell’interazione con gli allievi.
Per paragone, l’esatto opposto accade nei conservatori italiani. Nella maggioranza dei casi il docente è selezionato sulla base di un esercizio di pura burocrazia. Il candidato deve fare domanda utilizzando l’apposito modello, allegando uno specifico numero di documenti in originale o copia autenticata, ovvero autocertificazioni. Egli deve poi spedire il tutto utilizzando determinati servizi postali. La commissione non ha la possibilità di conoscere personalmente il docente e si deve limitare ad assegnare un punteggio sulla base della documentazione allegata. Per alcuni tipi di prestazioni o titoli il valore è prestabilito. Ad esempio, la commissione non ha discrezionalità nel valutare un anno di insegnamento presso una prestigiosa universita’ estera o un piccolo conservatorio di provincia, ed è obbligata ad assegnare il punteggio previsto dalle tabelle ministeriali.
I candidati acquistano il diritto di essere chiamati nell’ordine stabilito in graduatoria. È il candidato a chiedere specifica inclusione nelle graduatorie locali, operando una scelta sulla scuola o sulla sede. Per graduatorie nazionali la sede dove si svolgerà l’insegnamento è quella disponibile al momento della nomina sull’intero territorio nazionale. Alcune graduatorie sono ad esaurimento, e permettono l’assunzione di personale anche a molti anni di distanza; altre sono a termine, ed impediscono l’assunzione di coloro che si trovano in posizione utile allo scadere.
Tutti i docenti assunti di ruolo ottengono il ruolo dal primo giorno di lavoro, senza alcun periodo di prova come invece succede in altri ambienti di lavoro. Per questi docenti i trasferimenti fra le varie sedi sono possibili, e hanno la precedenza sulle nuove assunzioni. Così con grave disagio per gli studenti, i Conservatori italiani vedono alternarsi docenti che non conoscono, che non sanno come suonano, che non sanno come insegnano, e che non sanno se garantiranno continuità didattica.
L’America è ancora così lontana?
Giuseppe Lupis