di Maria Severini

La Bosse Verlag, acquisita nel 1957 dalla Bärenreiter, è una storica casa editrice tedesca con sede a Kassel, che dal 1912 pubblica con una certa continuità opere di carattere musicologico. Tra le importanti pubblicazioni dei Kölner Beiträge zur Musikwissenschaft, edite dalla Bosse Verlag, recentemente è uscito un volume in lingua tedesca dal titolo Karlheinz Stockhausens Klavierstück XI. Interpretationsanalysen, pubblicazione della tesi di dottorato della musicologa Iryna Krytska.

Nella premessa la Krytska spiega in maniera concreta quale sia l’idea alla base di questo lavoro. Secondo la studiosa si è rivelato necessario, al posto di un’analisi della partitura, selezionare alcune delle interpretazioni più significative e di prenderle come modello delle concrete possibilità esecutive della composizione, nella molteplicità degli effetti attuabili. Si profila così in questo volume un percorso esecutivo, seppur ovviamente parziale, di una composizione che nella storia della musica occidentale del Novecento occupa senz’altro un posto di particolare rilievo. La Krytska sceglie così tre versioni: quella di David Tudor del Cinquantotto per la WDR (l’emittente radiotelevisiva pubblica del Land tedesco dell’Nordrhein-Westfalen), quella di Aloys Kontarsky del novembre del Sessantacinque e quella di Bernhard Wambach del maggio dell’Ottantasei. Un spazio è dedicato anche alla prima esecuzione assoluta sempre di David Tudor del Cinquantasette a New York.

Dopo il primo capitolo introduttivo nel quale si affronta il discorso attorno la cooperazione della determinazione e della contingenza, si passa all’analisi del rapporto tra il metodo aleatorio e quello seriale nel Klavierstück XI. Il metodo di studio della Krytska è chiaro e ordinato: essa sceglie infatti una serie di parametri che andrà poi a ricercare e ad analizzare in ogni esecuzione da lei scelta. La struttura dei diversi capitoli ha dunque una forma tutto sommato simile: analisi della forma e dell’organizzazione temporale, lo sviluppo della dinamica, l’organizzazione dell’articolazione, la cooperazione di tre parametri variabili e la caratterizzazione estetica.

La trattazione si conclude con un capitolo che affronta l’annosa questione sul tempo musicale tra la determinazione compositiva e la variabilità dell’interpretazione. In appendice sono state inoltre riportate due interviste condotte dalla Krytska a Karlheinz Stockhausen nel 2004 e nel 2006 a Kürten, poco prima della sua morte.

Maria Severini

Maria Severini

Nata a Ferrara si trasferisce nella città di Stradivari, a Cremona, dove studia alla Facoltà di Musicologia. Si sposta a Berlino nel 2010 per fare ricerca e scrivere la tesi di laurea specialistica in Estetica Musicale su Carl Stumpf, musicologo tedesco di inizio Novecento, e sulle sue indagini sulle origini della musica. Ha lavorato come ufficio stampa di alcuni festival, collabora nella sezione musicale di un web magazine italo-berlinese e lavora come addetto stampa in un'agenzia di Berlino che si occupa di musica classica. Da febbraio 2015 collabora con Il Corriere Musicale

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