L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Daniel Kawka: pagine di Dvořák, Strauss e una prima assoluta di Marcello Filotei
di Emilia Campagna
La legge 100 continua a falcidiare peggio di un’epidemia: saltano concerti e collaborazioni, tutto per colpa della norma che impedisce ai dipendenti delle Fondazioni lirico-sinfoniche di ottenere permessi per esercitare la libera professione. Ne ha fatto le spese anche l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento che in cartellone per i concerti di questa settimana aveva il nome prestigioso del cornista Alessio Allegrini impegnato nel Concerto n. 1 di Richard Strauss. La speranza in una deroga è stata anche in questa occasione vana e Allegrini ha disdetto la sua partecipazione. Poco male, in Haydn hanno ottime prime parti, spesso peraltro valorizzati dalla stessa compagine che li presenta come solisti nei propri concerti: e al forfait di Alessio Allegrini ha posto rimedio Andrea Cesari, primo corno dell’Orchestra Haydn che della pagina straussiana era stato recente interprete a Montreal. Così, il pubblico ha avuto il suo concerto ed anche un beniamino da applaudire – resta la stortura di una legge che impone una restrizione intollerabile ad enti, organizzatori, alle stesse orchestre i cui professori arricchiscono la propria esperienza professionale altrimenti limitata magari alla “fila”.
Degna di nota l’esecuzione di Andrea Cesari, che conduceva sotto la bacchetta di Daniel Kawka una lettura convincente, ben alternata tra il brio di temi ben ritmati e la morbidezza di fraseggi cantabili ed espressivi. Chiudeva il concerto, aperto da “Haydn in my mind”, pagina in prima assoluta di Marcello Filotei, una sontuosa esecuzione della Settima Sinfonia di Dvořák, dove l’orchestra magistralmente faceva incontrare tono epico, affetto boemo, leggerezza e pathos.
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