di Monika Prusak
Una grande festa d’inaugurazione per l’Orchestra Sinfonica Siciliana, che ha ospitato per ben tre serate di sold out la celebre pianista argentina Martha Argerich in compagnia di Daniel Rivera, pianista argentino e collaboratore di Argerich, con sul podio la nuova direttrice artistica del Foss Gianna Fratta.
Il programma prevedeva la Suite dal balletto L’uccello di fuoco op. 20 di Igor Stravinskij nella sua versione del 1919, il Concerto n. 2 in do minore op. 18 per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov, i Tre pezzi da 4 Pièces fugitives op. 15 di Clara Wieck Schumann e il Concerto in la minore op. 54 per pianoforte e orchestra di Robert Schumann.
La serata è iniziata con un cambio di programma, non previsto, che ha sconvolto l’ordine delle composizioni. L’Orchestra ha cominciato con la discreta prima esecuzione assoluta dei Tre pezzi di Clara Schumann in orchestrazione di Andrea Portera. Le tre brevissime composizioni non hanno avuto l’impatto degno di un’apertura, che è invece arrivato con le prime note del Concerto in la minore, eseguito egregiamente dall’icona inconfondibile del pianismo mondiale, Martha Argerich. Dopo una puntuale direzione dei Tre pezzi, Gianna Fratta ha evidentemente “condiviso” la direzione con l’artista argentina: le due donne hanno guidato insieme l’Orchestra Sinfonica Siciliana in una interpretazione appassionata e coinvolgente.
Argerich alterna momenti di tenerezza a tratti drammatici e strazianti, esprimendo tutta l’essenza del lirismo schumanniano e trasmettendolo all’Orchestra. La tensione interpretativa rapisce il pubblico in un silenzio tale da esplodere prima ancora degli ultimi accordi del terzo movimento in un tumulto di emozioni, grida e applausi, conclusi con una lunga e sentita standing ovation dell’intera platea. La pianista ha regalato al pubblico palermitano un breve ma intenso bis: la prima delle Kinderszenen Op. 15 di Robert Schumann, Von fremden Ländern und Menschen (Da paesi e uomini stranieri).
Dopo l’intervallo il programma ha proseguito con il Concerto n. 2 di Rachmaninov interpretato da Daniel Rivera. Il pianista argentino ha offerto una performance decisamente meno incisiva sebbene abbastanza dinamica e accurata. Nei momenti più delicati del Concerto l’artista ha presentato un suono incantevole, ma non è riuscito a superare le dinamiche più elevate dell’orchestra fondendosi nel magma eccessivo degli strumenti, che ha dominato i movimenti più veloci. Non è stata particolarmente riuscita nemmeno l’interpretazione dell’orchestra di Gianna Fratta: le parti strumentali hanno presentato numerose difficoltà di intonazione e una generale fiacchezza, che non si addice a una delle più esaltanti pagine del compositore russo.
Il concerto si è concluso con la Suite dal balletto L’uccello di fuoco, che dopo un attacco poco energico ha continuato con poca grinta fino alla fine, sia per quanto riguarda le parti orchestrali sia per quelle di assoli. Troppo tumultuosa nei momenti di fortissimo e troppo “abbandonata” nelle sfumature del piano, l’Orchestra Sinfonica Siciliana non sempre ha seguito la bacchetta di Fratta che ha, invece, proposto una direzione ferma e metronomica con una grande dose di determinazione. Nella luce della seconda parte del concerto, sarebbe stato più logico rispettare la drammaturgia della serata e farla concludere all’ospite d’eccezione, Martha Argerich.