di Luca Chierici
Un grande successo di pubblico ha accolto sabato scorso alla Scala l’Orchestra di S.Cecilia diretta da Antonio Pappano con la partecipazione della violinista di origine georgiana Lisa Batiashvili.
Quello scaligero era l’ultimo appuntamento di una tournée dell’orchestra che ha anche toccato la Spagna e che ha ribadito l’affiatamento tra i protagonisti, un sodalizio che lega la Batiashvili a Pappano e all’orchestra da quasi dieci anni. La Batiashvili, poco più che quarantenne, è nota in tutto il mondo e ha collaborato con direttori del calibro di Temirkanov, Barenboim (con il quale aveva suonato alla Scala il Concerto di Čajkovskij nel 2014), Gergiev, Rattle e si è dedicata spesso anche al repertorio cameristico con partner come Gautier Capuçon, Till Fellner, Jean-Yves Thibaudet. Dotata di un suono ampio, impreziosito dal Guarneri che ha in comodato d’uso, la violinista ha coinvolto il direttore in una lettura vibrante del Concerto di Beethoven. Lettura che forse non si ricorderà per una particolare attenzione alla costruzione formale ma che ha comunque avuto una sua ragion d’essere proprio per il fraseggio molto personale della Batiashvili, indugiante nei momenti particolarmente cantabili. La scelta delle elaborate ma appassionate cadenze di Fritz Kreisler ha aggiunto valore all’esecuzione di un Concerto che è molto difficile da sostenere anche per una sua certa ripetitività e somiglianza tra i motivi tematici.
Dopo i bis di rito, tra i quali un azzardato arrangiamento per violino e archi di Anders Hillborg costruito sul famoso Corale organistico di Bach Ich ruf’ zu Dir, Herr Jesu Christ BWV 639, la seconda parte della serata si è svolta all’insegna del nome di Schumann e della sua grande seconda sinfonia, partitura già affrontata da Pappano con successo nel recente passato e condotta con sincera partecipazione, anche se caratterizzata da molti impeti e accelerazioni improvvise non proprio in linea con certa tradizione che sarebbe ingiusto tacciare di accademismo. Di Pappano si può dire tutto tranne che abbia un gesto elegante, ma il suo coinvolgimento con l’orchestra è tale da approdare a risultati sempre degni di nota. Amato dai “ceciliani”, Pappano ha sempre una grande presa sul pubblico e anche in questo caso i partecipanti alla serata lo hanno seguito con particolare interesse e premiato con sentiti applausi.