• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
mercoledì 10 Agosto 2022
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Tosca en plein air a Torino

    Tosca en plein air a Torino

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Quattro secoli di musica a Martina Franca

    Tosca en plein air a Torino

    Tosca en plein air a Torino

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    I Puritani a Roma, il bello dell’integrale (o quasi)

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Salieri, La scuola de’ gelosi a Torino           

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

    Un ballo in maschera, vero e proprio evergreen scaligero

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Grigory Sokolov a Roma

    Sokolov l’alchimista

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    Il giovane israeliano Lahav Shani per la Filarmonica della Scala

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    L’interminabile recital di Juan Diego Flórez

    Grigory Sokolov a Roma

    Grigory Sokolov a Roma

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Orchestre de Paris con Esa-Pekka Salonen a Torino

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Mitsuko Uchida, accostamenti misteriosi e affascinanti proposte

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

    Grande successo per Fabio Luisi e la Filarmonica della Scala

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

“Don Giovanni” secundum Hogwood

di Attilio Piovano
19 Febbraio 2013
in CONCERTI, OPERA, RECENSIONI
0
Home RECENSIONI CONCERTI
9
CONDIVISO
85
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

[wide]
DonGiovanni [Alvarez, Lepore] 1

[/wide]


Opera • Al Regio di Torino la convincente lettura dell’opera mozartiana del noto barocchista. Non memorabile la regia di Michele Placido


di Attilio Piovano


C ’era attesa a Torino, l’altra sera, venerdì 15 febbraio, per il mozartiano Don Giovanni, in cartellone al Regio, e non tanto per l’allestimento (si tratta della regia di Michele Placido già vista nel corso della stagione 2004/05, regia ormai vistosamente invecchiata) quanto per la direzione affidata a un barocchista di chiara fede, quantomeno così lo si è soliti etichettare, vale a dire il britannico Christopher Hogwood. Beninteso formule giornalistiche ed etichette stereotipate spesso stanno strette: nel caso di Hogwood a maggior ragione, dacché è un musicista a 360 gradi. Non a caso a Torino in anni recenti ha diretto l’OSNRai in un capolavoro come la mendelssohniana Lobgesang e così pure il Requiem di Mozart (primavera 2010). Direttore e musicologo, clavicembalista e filologo, autore di importanti revisioni critiche, costantemente attento alla partitura, dato imprescindibile dal quale ogni musicista dovrebbe partire (per il Requiem ad esempio scelse la versione di Richard Maunder, in luogo del convenzionale completamento di Süssmayr), Hoogwood per questo suo debutto al Regio s’è confrontato con la più pre-romantica delle opere del salisburghese, la più demoniaca. Partitura con la quale il giovanissimo Hogwood aveva affrontato la sua prima importante produzione operistica, a Saint Louis nel Missouri. Già dall’ouverture la sua mano esperta ha impresso tempi, fraseggi e, più ancora, un ‘suono’ che mira a restituire al capolavoro mozartiano il suo giusto carattere, spogliandola da quelle incrostazioni romantiche che spesso le sono state appioppate in maniera più o meno indebita. Un suono nitido (l’orchestra per l’occasione, potendo contare sulla tecnologia del Regio, suona sì in buca, ma rialzata, con effetto acusticamente rilevante, da notare anche la presenza del fortepiano, affidato a Carlo Caputo, in luogo del clavicembalo), un suono passato attraverso l’esperienza dell’integrale delle Sinfonie di Mozart che Hogwood ha inciso.

Ben assecondato dall’orchestra che ha fornito una prova eccellente, per chiarezza, bellezza di suono e pulizia di fraseggi (bene anche i complessi in palcoscenico), Hogwood ha regalato istanti di emozione, ad esempio nei due magistrali e superbi finali d’atto, imprimendo ritmi per lo più assai sciolti ed aitanti; e se gli strumentisti lo hanno seguito docilmente, al contrario solisti e coro in più d’un caso (quanto meno la sera della prima) hanno mostrato qualche esitazione e incertezza, con inevitabili piccoli scollamenti (vistoso, in «Giovinette che fate all’amore», atto I, scena VII, col coro delle contadine). Opera difficile, si sa, il Don Giovanni, per la compresenza di aspetti giocosi ed altri drammatici. Opera sublime ed inquietante, giocata su più piani che non sempre all’atto della messa in scena riescono a fondersi al meglio. Buono il cast, anche se per la verità dal baritono Carlos Álvarez ci si sarebbe aspettati qualche brivido in più, sia vocalmente, sia quanto a recitazione: un Don Giovanni il suo piuttosto misurato, a tratti fin troppo, un Don Giovanni che non giganteggia per spavalderia, né per possanza. Buona la prova del basso Carlo Lepore nei panni di Leporello, alter ego di Giovanni Tenorio, fin dall’iniziale e proverbiale «Notte e giorno faticar» ha strappato applausi convinti, soprattutto, ma non solo, nella celeberrima ‘aria del catalogo’, senza peraltro indulgere in gigionismi inutili o in eccessi. Eva Mei (soprano di vasta esperienza, assai amata dal pubblico) s’è posta correttamente nei panni di Donna Anna: una Donna Anna desolatamente mesta la sua, ed inconsolabile, convincente vocalmente, un po’ meno sul piano scenico. Bel timbro e tecnica sicura, ma al contrario di altre volte, l’è mancato quel quid di magnetismo in grado di trascinare il pubblico alle stelle, verosimilmente mortificata da una regia sciagurata.

Christopher Hogwood
Christopher Hogwood

Per contro la fascinosa Carmela Remigio, soprano versatile, ha offerto di Donna Elvira una visione forse perfino troppo a tinte forti, esagerandone il livore e il risentimento, con toni a tratti esagitati. Vocalmente è piaciuta ed ha ottenuto meritati applausi dal pur freddo e mediamente compassato pubblico delle ‘prime’ (pochi i consensi a scena aperta, ma alla fine successo pieno per lo spettacolo). Valida la Zerlina di Rocío Ignacio, soprano andaluso come Carlos Álvarez. Per la verità la si sarebbe voluta più volubile, capricciosa, ammiccante: è parsa anch’ella molto misurata, ma pur convincente (potevano starci un po’ più di sfumature in «Batti batti bel Masetto» e pazienza). Benino il Masetto del baritono Federico Longhi anche se, a dire il vero, un po’ troppo impacciato, in bilico tra sdegno e intenerimenti. Non doveva essere in serata invece il pur valido tenore Tomislav Muzek che nel ruolo di Don Ottavio è parso talora un poco in difficoltà. Dal basso José Antonio García poi (dal fisico imponente, ma dal timbro cupo e ‘ingolato’) nel ruolo del Commendatore ci si sarebbe aspettati una ‘voce’ possente, austera e ieratica comme il faut, tale da far intuire il tremore dell’inferno, cosa che invece non è accaduta. Bene il coro nei finali d’atto (istruito da Claudio Fenoglio).

E siamo alla niente affatto memorabile regia di Michele Placido, ora ripresa da Vittorio Borrelli, con le scene per lo più scure e i costumi un poco eclettici di Maurizio Balò, dove a prevalere sono una certa cupezza e un  grigiore di fondo a cominciare dalla pesante cortina nera e oro di gattopardesca memoria, spesso semichiusa, salvo un prevedibile rosso fuoco per la scena ‘infernale’. Alcune cadute di gusto già ravvisate in tale allestimento: ad esempio quella statua del Commendatore che pare un angiolone più adatto a Tosca che al Don Giovanni, ma quando muove meccanicamente le ‘ali’ più che tremenda risulta risibile, e così pure Don Giovanni abbarbicato che s’inabissa col movimento regolare e meccanico dei ponti mobili del Regio. E le caligini del cimitero, più alba lattescente che finale demoniaco. Troppo macchiettistici e caricaturali i movimenti delle masse che si muovono in maniera goffa, nella scena del ballo, in chiusura dell’atto I, quasi sabba da avanspettacolo. E quei riferimenti alla Sicilia primo ‘900 che lasciavano perplessi già anni fa ed ora paiono ancor più banali nella loro ovvietà (e non sono solo le agavi) a partire dal lenzuolo steso, allusivo ad ancestrali ritualità legate ad una sessualità per così dire mediterranea. Insomma un Don Giovanni a due velocità, da valutare su due piani: l’uno, quello musicale, specie strumentale, di ottimo conio, l’altro, quello dell’impianto scenico e registico, non certo accattivante. Repliche sino al 24 febbraio e due i cast impegnati.

© Riproduzione riservata

Tags: Carlos ÁlvarezCarmela RemigioEva MeiJosé Antonio GarcíaMichele PlacidoTomislav Mužek
Share4Tweet2
Attilio Piovano

Attilio Piovano

Musicologo e scrittore, ha pubblicato (tra gli altri) Invito all’ascolto di Ravel (Mursia 1995, ristampa RCS 2018), i racconti musicali La stella amica (Daniela Piazza 2002), Il segreto di Stravinskij (Riccadonna 2006) e L’uomo del metrò (e-book interattivo per i tipi de ilcorrieremusicale.it 2016, prefazione di Gianandrea Noseda). Inoltre i romanzi L’Aprilia blu (Daniela Piazza 2003) e Sapeva di erica, di torba e di salmastro (rueBallu 2009, prefazione di Uto Ughi). Coautore di una monografia su Felice Quaranta (con Ennio e Patrizia Bassi, Centro Studi Piemontesi 1994), del volume Venti anni di Festival Organistico Internazionale (con Massimo Nosetti, 2003), curatore e coautore del volume La terza mano del pianista (Testo & Immagine 1997). Laurea in Lettere, studi in Composizione, diploma in Pianoforte, in Musica corale e Direzione di Coro, è autore di contributi, specie sulla musica di primo ‘900, apparsi in volumi miscellanei, atti di convegni e su rivista. Saggista e conferenziere, vanta collaborazioni con La Scala, Opéra Royal Liège, RAI, La Fenice, Opera di Roma, Lirico di Cagliari, Coccia di Novara, Carlo Felice di Genova, Stresa Festival, Orchestra Camerata Ducale ecc.; a Torino col Festival MiTo (già Settembre Musica, ininterrottamente dal 1984), Unione Musicale, Teatro Regio, Politecnico e con varie altre istituzioni. Già corrispondente del «Corriere del Teatro», ha esercitato la critica su più testate; dalla fondazione scrive per «ilcorrieremusicale.it»; ha scritto inoltre per «Torinosette», magazine de «La Stampa», ha collaborato con «Amadeus» e scrive (dal 1989) per «La Voce del Popolo» (dal 2016 divenuta «La Voce e il Tempo»); dal 2018 recensisce per «Il Corriere della Sera» (edizione di Torino). Membro di giuria in concorsi letterari nonché di musica da camera e solistici. Docente di Storia ed Estetica della Musica (dal 1986, presso vari Conservatori), dal 1991 a tutt’oggi è titolare di cattedra presso il Conservatorio “G. Cantelli” di Novara dove è inoltre incaricato dell’insegnamento di Storia della Musica sacra moderna e contemporanea nell’ambito del Corso biennale di Diploma Accademico in Discipline Musicali (Musica sacra) attivato dall’a.a. 2008/2009 in collaborazione col Pontificio Ateneo di Musica Sacra in Roma. Dal 1° gennaio 2018, cura inoltre l’Ufficio Stampa del Conservatorio “G. Cantelli”. Dal 2012 tiene corsi monografici sulla Storia del Melodramma (workshop su «Architettura, Scenografia e Musica» presso il Dipartimento di Architettura & Design del Politecnico di Torino, Corso di Laurea Magistrale, in collaborazione con Fondazione Teatro Regio). È stato Direttore Artistico dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Dal 1976 a Torino è organista presso la Cappella Esterna dell’Istituto Internazionale ‘Don Bosco’, Pontificia Università Salesiana (UPS), dal 2017 anche presso la barocca chiesa di San Carlo, nella piazza omonima, e più di recente in Santa Teresa. Nell’autunno del 2018 in veste di organista ha partecipato ad una produzione del Requiem op. 48 di Fauré. È citato nel Dizionario di Musica Classica a cura di Piero Mioli, BUR, Milano © 2006, che gli dedica una ‘voce’ specifica (vol. II, p. 1414).

CorrelatiArticoli

Quattro secoli di musica a Martina Franca

Quattro secoli di musica a Martina Franca

di Luca Chierici
27 Luglio 2022
0

Un arco di tempo di trecentosessantasette anni separa in questa nuova edizione del Festival della Valle d’Itria, la quarantottesima, due...

Tosca en plein air a Torino

Tosca en plein air a Torino

di Attilio Piovano
13 Luglio 2022
0

Una Tosca en plein air, a Torino, vista la sera di martedì 5 luglio 2022, per il cartellone di Regio...

Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

Un nuovo Rigoletto divide il pubblico scaligero

di Luca Chierici
21 Giugno 2022
0

Sulla carta, secondo indiscrezioni e presentazioni alla Stampa, il regista Mario Martone era parzialmente riuscito nella difficile operazione di presentare...

Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

Cavalleria all’Arsenale di Torino per il Regio Opera Festival

di Attilio Piovano
10 Giugno 2022
0

Per il secondo anno consecutivo, a Torino si riaffaccia, in questo scorcio di tarda primavera, il Regio Opera Festival: propiziato...

Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

Ponchielli ritorna a Milano con una riuscita regìa di Davide Livermore

di Luca Chierici
9 Giugno 2022
0

Che La Gioconda  sia un lavoro che non può qualitativamente porsi sullo stesso piano del penultimo Verdi, quello del Don...

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

di Luca Chierici
1 Giugno 2022
0

Il concerto straordinario che Maurizio Pollini ha voluto dedicare, anche tangibilmente, senza compenso, alla Croce Rossa per il suo supporto...

Articolo successivo
Un Barbiere “cheap and chic”

Un Barbiere "cheap and chic"

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile
CONCERTI

Pollini e Chopin: un binomio indissolubile

2 mesi fa
Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino
OPERA

Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

2 mesi fa
Grigory Sokolov a Roma
CONCERTI

Sokolov l’alchimista

3 mesi fa

I più letti di ieri

  • Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    Falcone e Borsellino. L’Eredità dei giusti è la nuova opera di Marco Tutino

    28 condivisioni
    Share 11 Tweet 7
  • Hindemith – Mathis der Maler

    12 condivisioni
    Share 5 Tweet 3
  • Philip Gossett e «Le comte Ory»

    9 condivisioni
    Share 4 Tweet 2
  • Frac tedesco, istantanea dei contratti delle orchestre in Germania

    25 condivisioni
    Share 10 Tweet 6
  • “Traviata” al Regio di Torino

    9 condivisioni
    Share 4 Tweet 2

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?