Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala diffonde un comunicato sulla vicenda della querelle Scala – Mariafrancesca Garritano. La ballerina, autrice del libro “La verità, vi prego, sulla danza” (parafrasando Auden, La verità, vi prego, sull’amore) denunciava che «una ballerina della Scala su cinque soffre di disturbi alimentari», che «Sette ballerine su 10 non hanno più le mestruazioni per via delle diete punitive alle quali si sottopongono» ed altre affermazioni che riportate nel comunicato del Corpo di Ballo.
Il giorno 4 dicembre 2011 la Garritano rilascia un’intervista all’Observer, il domenicale del Guardian. I contenuti di tale intervista tracciano un quadro allarmante del Corpo di Ballo. Si legge, infatti, che alla Scala “una ragazza su cinque è anoressica”, che “la stragrande maggioranza delle ballerine (7 su 10) non ha più il flusso mestruale”, che “si gareggia, oltre che per essere la migliore sul palco, anche per chi mangia meno”, “che molte non riescono ad avere figli”.
Insomma si parla di allarme alla Scala. Tutto questo non solo è falso ma è anche lesivo per l’immagine della compagnia e dei suoi singoli elementi. Non esiste un’emergenza anoressia e chiunque graviti attorno alla nostra realtà lo sa bene.
E’ evidente che abbiamo trovato inaccettabile tale strumentalizzazione e in una lettera scritta alla Direzione chiedevamo di adoperarsi affinché l’immagine del Corpo di Ballo stesso, in particolare quello femminile, venisse difesa e tutelata. Siamo sorpresi di una presa di posizione così drastica da parte dell’Ente, ma non siamo in grado di valutare la situazione nella sua totalità in quanto non siamo a conoscenza delle motivazioni e delle procedure attuate dal Teatro.
Allo stesso tempo non ce la sentiamo di appoggiare una campagna contro il Teatro e il mondo della danza in generale, che non condividiamo e di cui ci sentiamo vittime. A leggere certi giornali (e anche alcuni comunicati sindacali interni) sembra ci sia una coraggiosa eroina che lotta solitaria contro un luogo infernale dove molte ragazze soffrono nel silenzio della omertosa complicità di tutti gli altri. Le cose non stanno così, non ci sono paladini né inferni, tutta la vicenda è stata gonfiata da alcuni giornalisti in cerca di facili scoop e dalla superficialità di chi legge.
Quando anche in un comunicato sindacale leggiamo cose tipo – chi denuncia l’anoressia viene licenziato – ci rendiamo conto che il polverone alzato ha raggiunto lo scopo.
Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala