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Giya Kancheli

di Redazione

kancheliIL rifiuto per ogni accondiscendenza nei confronti del mondo civilizzato, l’odio per le “magnifiche sorti e progressive”, pervase dalla deprecabile “indifferenza” che coinvolge la società moderna, il pessimismo ascetico che circonda l’animo, costretto a soffrire di fronte alla barbarie umana. Sembra comunicarci questo Giya Kancheli, ottantenne compositore georgiano, nel recente cd pubblicato dall’Ecm new series comprendente due sue opere: Chiaroscuro, che conferisce anche il titolo all’album, e Twilight.

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La scrittura di Kancheli si distanzia notevolmente dalle correnti della musica d’oggi, tanto da costituire un unicum nel suo genere, e analizzarla sarebbe riduttivo, oltreché impossibile in questa sede. I due brani in questione non sono altro che un gesto di distacco nei confronti della modernità, una ribellione che non cerca alcun tipo di conforto. Le note introduttive dello stesso Kancheli esprimono chiaramente tutta la sua rassegnazione, spiegando come la scrittura sia pura espressione del proprio sentimento; in tal modo la musica non deve assumere alcun tipo di valore estetico e catartico, ma deve essere ascoltata nella sua angosciante semplicità.

I quasi cinquanta minuti che impegnano un ascolto doloroso e sofferente non vogliono formare alcun tipo di discorso. Per quanto il suono non sia statico, il risultato annulla comunque qualsiasi idea di evoluzione formale. La costruzione di fondo, formata da triadi quasi sempre minori, sembra una dichiarazione nostalgica nei confronti di un passato che non c’è più, e i rari interventi delle percussioni rappresentano più un naturale impulso vitale che un aspetto coloristico del testo, che rimane volutamente monocromo durante tutto l’ascolto.

Gidon Kremer, con la sua Kremerata Baltica e supportato dall’enorme talento di Patricia Kopatchinskaja nel secondo brano Twilight, rende alla perfezione il messaggio dell’amico Kancheli, con poetica tanto eterea quanto sufficientemente distaccata, ma pur sempre commovente.

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Pubblicato il 2015-10-27 Scritto da StefanoCascioli

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