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Cartellone ricco e variegato tra Milano e Torino in settembre. È iniziato invece MiToFringe (fino al 7 luglio): concerti nelle vie, parchi, biblioteche e stazioni della metropolitana
di Cecilia Malatesta
Varia e ricca l’offerta che MiTo SettembreMusica offre alle città di Milano e Torino dal 5 al 23 settembre 2012: più che un’unica manifestazione, una «sommatoria di festivals», come l’ha definita il vicepresidente Francesco Micheli durante la conferenza stampa tenutasi il 6 giugno a Palazzo Marino; una programmazione che incoraggia un approccio interattivo con i suoi centonovanta appuntamenti e gli oltre quattromilacento artisti impegnati in questa sesta edizione.
Il fil rouge degli anniversari quest’anno ricorrenti permette al cartellone di spaziare tra epoche e generi, secondo un’eterogeneità che è da sempre un atout della manifestazione: Debussy, nel centocinquantenario della nascita, apre infatti a Torino e Milano, rispettivamente il 5 e il 6 settembre, con due concerti dell’Orchestre National de France diretta da Daniele Gatti; a quattrocento anni dalla morte, il veneziano Giovanni Gabrieli viene omaggiato con due concerti dedicatigli dal Coro del Maggio Musicale Fiorentino, mentre il centenario della scomparsa di Giovanni Ricordi è occasione per una giornata di studi dedicata all’editore e compositore milanese. Infine, due cine-concerti con la proiezione e l’esecuzione dal vivo delle musiche originali di Luci della città e La febbre dell’oro rendono omaggio a Charlie Chaplin, scomparso trentacinque anni fa.
Una produzione, quella di quest’anno, in cui si è ricercato il divertimento del pubblico, sottolinea il direttore artistico Enzo Restagno: innumerevoli e di ampio godimento gli appuntamenti con la tromba jazz di Paolo Fresu, il cantautorato di Paolo Conte e Francesco de Gregori; le canzoni della nostrana musica popolare, la world music del Gamelan di Bali, gli appuntamenti con le tradizioni di Marocco e Romania, paesi che contano una forte presenza nel nostro paese. Particolarmente nutrita la programmazione di musica contemporanea, con una folta schiera di compositori gravitanti intorno agli appuntamenti Focus dedicati allo spagnolo Luis de Pablo e alla finlandese Kaija Saariaho. Tra i concerti di musica antica è d’obbligo segnalare i due concerti dei Tallis Scholars, presenti a Milano con una messa di Ockeghem e a Torino con musiche di Josquin Desprez e Orlando di Lasso, oltre agli appuntamenti col clavicembalo di Rinaldo Alessandrini che per la prima volta porta nel capoluogo piemontese Il ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi. Inoltre conferenze, incontri con gli interpreti, guide all’ascolto, spettacoli per i più piccoli e attività di educazione alla musica per le venti scuole che hanno aderito al programma di MITOEducational.
Ma la politica di MiTo non è solo quella di offrire vasta scelta alla programmazione, quanto quella di avvicinare anche chi, di solito, dalla musica “colta” rimane distante; tra la vasta offerta della sinfonica, è dunque da ricordare l’appuntamento del 16 settembre a Milano, quando il giovanissimo Andrea Battistoni, particolarmente sensibile all’argomento, porterà i Quadri di un’esposizione di Musorgskij e il secondo concerto per pianoforte di Brahms nello spazio del Forum di Assago.
A far risuonare le vie, i parchi, le biblioteche e le stazioni della metropolitana di Milano già dal mese di giugno e fino al 7 luglio, è la quarta edizione di MiToFringe, animata da giovani interpreti che porteranno tra i cittadini settantatré concerti di musica folk, jazz, pop e rock.
Questa politica di “democratizzazione” musicale che offre ottantanove appuntamenti a ingresso gratuito e più di cento eventi a prezzi popolari, che porta manifestazioni presso case di reclusione ed ospedali, vivacizza i centri storici e crea nuovi legami con le periferie, sembra particolarmente in linea con la politica amministrativa delle due città. Non è dunque un fatto solo di facciata che quest’anno la presidenza del Festival sia stata assunta congiuntamente dai due sindaci Piero Fassino e Giuliano Pisapia. Se in tempi di vacche magre la cultura è la prima a pagarne le conseguenze, MITO offre a Milano e Torino venti giorni di intrattenimento di alto livello; un Festival di musica non nonostante la crisi, ma proprio perché c’è crisi.