La composizione “… tra la Carne e il Cielo” in prima esecuzione a Pordenone per il 40° anniversario della morte dell’intellettuale
Non fu certo solo l’amicizia con Maria Callas a testimoniare la passione per la musica classica di Pasolini. Poeta, intellettuale, regista, scrittore, voce mancante più che mai oggi nell’affermata ed omologata “civiltà dei consumi” di cui fu egli stesso lucido osservatore vivendone, inevitabilmente, le contraddizioni. Ancor più delle colonne sonore di alcuni film (Vangelo secondo Matteo, Mamma Roma) che utilizzano opere di Bach, Vivaldi, Mozart, la passione di Pasolini per la musica classica (e in particolare Bach) è territorio poco dibattuto e poco noto al grande pubblico. Alcuni elementi biografici costituiscono tuttavia dei punti fermi: la presenza a Casarsa della Delizia, piccolo paese friulano e luogo di provenienza
della madre di Pasolini, della violinista slovena Pina Kalc nel 1943, e la stesura del saggio Studi sullo stile di Bach (limitatamente alle sei sonate per violino solo) del 1944-45. Appare per questo molto significativo l’omaggio che il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone ha deciso di realizzare per la commemorazione del 40° anniversario della morte di Pasolini, commissionando ad Azio Corghi una composizione per violoncello concertante ed orchestra, intitolata “… tra la Carne e il Cielo”. Interprete e dedicataria Silvia Chiesa, con il pianista Maurizio Baglini, l’Orchestra Filarmonica di Torino diretta da Tito Ceccherini, l’attore Omero Antonutti e il soprano Valentina Coladonato. (s.p.)
PORDENONE | Teatro Comunale Giuseppe Verdi | 2 novembre 2015, ore 20.45