A pochi giorni dalla scomparsa del grande cantautore l’illustre critico e uomo di teatro ricorda la collaborazione con lui in occasione di una versione molto speciale di “Pierino e il lupo”
di Patrizia Luppi

«Quando scrissi per lui una versione italiana molto libera del lavoro di Prokof’ev, Lucio Dalla accettò di interpretarla con disponibilità totale, senza condizioni e senza dubbi, mostrando la sua grande capacità di divertirsi col testo», ricorda Arruga. Le esecuzioni furono in diverse città tra cui Padova e Bologna, dapprima con I Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone, poi al Comunale di Bologna con Aldo Sisillo sul podio: da queste ultime, del 2005, l’etichetta Ermitage trasse una registrazione in dvd.
Com’era il rapporto di Dalla con la musica di Prokof’ev?
«Molto intenso, come sempre gli accadeva. Non sapeva leggere tanto la musica, ma la maneggiava benissimo. Scimone, tra l’altro, gli chiese di dirigere la Sinfonia dei giocattoli di Leopold Mozart e lui lo fece ottimamente, con tutti gli anticipi giusti. Secondo la logica dei Conservatori, Dalla non sapeva la musica; ma in realtà non era così».
In ogni caso, il suo intervento su Pierino e il lupo fu molto personale, vero?
«Chiese di fare alcuni dei suoi “versini”, sopra la partitura; anche in questo caso si rivelò grande musicista, ampliando gli accordi e arricchendo l’armonia».
La sua voce era irripetibile.
«Michele Serra l’ha definita molto bene: “insieme roca e limpida, negra e pucciniana”. C’era un grande sentimento lirico nel suo canto, tra una specie di pudore irridente e rivelazioni improvvise. Lui era così, cespuglioso non solo nell’aspetto fisico: lo era nel parlare, nei rapporti; ma queste liriche illuminazioni ne facevano un complice prezioso».
Alcuni minuti del video di Pierino e il lupo, con la voce narrante di Lucio Dalla (dvd Ermitage, Fabula Classica DVD FAB 29916), sono disponibili a questo link