• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
domenica 29 Gennaio 2023
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra  e il pianista János Balázs a Torino

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra e il pianista János Balázs a Torino

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Una emozionante lettura mahleriana

    Una emozionante lettura mahleriana

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Successo ma anche fischi per la Fedora scaligera di Martone-Giordano

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

    Il matrimonio segreto inscenato a New York

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Una lezione-concerto di András Schiff

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    Antonio Pappano e la brillante Chamber Orchestra of Europe

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra  e il pianista János Balázs a Torino

    La Cziffra Festival Chamber Orchestra e il pianista János Balázs a Torino

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    L’Orchestra di S. Cecilia e Antonio Pappano ospiti della stagione scaligera

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Kaiserrequiem di Ullmann-Mozart a Palermo: la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini

    Una emozionante lettura mahleriana

    Una emozionante lettura mahleriana

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

    La profonda, rassicurante semplicità di Eliso Virsaladze

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

Abdrazakov, Chailly e Holten portano al successo l’Ur-Boris di Musorgskij

Inaugurata con la presenza del Presidente Mattarella la stagione 2022-23 del Teatro alla Scala. Foto © Brescia & Amisano

di Luca Chierici
8 Dicembre 2022
in OPERA
0
Home OPERA
39
CONDIVISO
355
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

di Luca Chierici

Un grande successo, senza dubbio, quello che ha accompagnato la rappresentazione del Boris Godunov di Musorgski per l’apertura della stagione scaligera, un successo le cui ragioni principali sono da ricercare nella presenza di diversi elementi, fusi attraverso un lavoro comune che non ha visto o quasi momenti di cedimento.

La presenza di un protagonista, Ildar Abdrazakov, che ha come riassunto una tradizione di presenze scaligere storiche, la regìa di Kasper Holten, le scene di  Es Devlin, la lettura analitica ma anche assai partecipe di Riccardo Chailly coadiuvato dall’orchestra e dai due cori diretti da Alberto Malazzi e Bruno Casoni, ma anche e soprattutto la natura stessa dell’opera, così lontana dalle convenzioni occidentali, hanno portato alla realizzazione di una serata per molti versi indimenticabile. Capolavoro di frequente rappresentazione alla Scala, seppure in differenti versioni a partire da quella del 1908 nella revisione di Rimskij-Korsakov, il Boris era già approdato nella versione primigenia del 1869 in occasione delle recite dirette da Gergiev nel 2002 agli Arcimboldi.

Nell’Ur-Boris il messaggio drammaturgico è più netto e si risolve nell’opposizione tra lo Zar e il popolo e quindi tra l’ascesa e caduta di Boris, elementi chiave della cosiddetta ”epoca dei torbidi”

La stessa versione di base, questa volta precisata con qualche modifica attraverso una nuova edizione critica di Evgenij Levašev,  ha inaugurato quest’anno la Stagione 2022-2023 in un momento che vede tra le altre cose più che mai vivo lo scottante problema che contrappone Russia e Ucraina in una guerra sanguinosa. In realtà la decisione relativa alla programmazione di questo Boris era già stata presa tre anni fa e non era assolutamente possibile prendere in considerazione un rinvio per vari motivi, non ultimo quello che riguarda il rispetto per uno dei caposaldi del teatro musicale, portatore di un messaggio complesso e oggi al di sopra delle parti.

 

1 di 4
- +

Un primo contatto tra Ildar Abdrazakov, il basso protagonista del ruolo, e Riccardo Chailly, foriero degli sviluppi che hanno portato alla realizzazione di questo progetto era avvenuto all’epoca delle recite di Attila, quando i due protagonisti avevano lavorato ancora una volta assieme nel contesto di una lunga collaborazione precedente. Chailly, dal canto suo, era notoriamente coinvolto nel Boris anche perché era stato assistente di Abbado durante la memorabile produzione andata in scena alla Scala tra il 1979 e il 1981. Questo Ur-Boris, come viene tecnicamente appellato dagli addetti ai lavori, mai eseguito durante la vita di Musorgskij, si caratterizza per un uso molto crudo, scabroso, delle armonie, dei colori orchestrali e vocali, un impianto che ben si presta a sottolineare i lati più accesi di un titolo nel quale i motivi dell’eccesso di potere, di un cinismo che tutto travolge, si fanno elementi di una terribile contemporaneità con gli attuali avvenimenti storico-politici. Nell’Ur-Boris il messaggio drammaturgico è più netto e si risolve nell’opposizione tra lo Zar e il popolo e quindi tra l’ascesa e caduta di Boris, elementi chiave della cosiddetta ”epoca dei torbidi”. E questa è stata l’idea che ha sostenuto fin dall’inizio il contributo registico di Kasper Holten, autore di una  impressionante realizzazione ottenuta con una relativa semplicità di mezzi. Holten aveva dichiarato di voler cercare di far capire al pubblico le origini della pazzia di Boris, non solamente di far sì  che lo spettatore contempli la rovina fisica e psichica del personaggio. La figura dello spettro insanguinato dello Zarevič Dmitri diventa secondo il regista “la materializzazione onnipresente del suo senso di colpa” ma l’onnipresenza del “vero Dimitrij” nei suoi abiti insanguinati è stata forse l’unica pecca di una impostazione registica vincente: come spesso avviene in altri contesti teatrali, un’idea legata alla presenza in scena di un personaggio chiave ma non compreso tra i ruoli veri e propri va amministrata con una certa parsimonia, anche perché l’ossessione di Boris nei confronti dello spettro è comunque palpabile in ogni istante e non necessita una continuità scenica che alla fine diventa persino ingombrante.

Molti altri elementi si sono affacciati in questo Boris, e tra questi il legame tra Puškin e Shakespeare, ambedue capaci di una analisi profonda, drammatica degli intrighi di potere e della loro azione stravolgente sulla mentalità di personaggi come Riccardo III o Macbeth. In particolare la follia di Boris ricorda nei modi quella di Macbeth, e un altro tema chiave di questa rilettura è quello della manipolazione dell’opinione pubblica, nel momento in cui il personaggio di Pimen riporta da coscienzioso cronachista il senso della realtà dei fatti.  A questo proposito le imponenti Scene di Es Devlin si giocano sulla presenza di una lunga pergamena che rappresenta il fiume della storia come redatto da Pimen, una pergamena che verrà rubata dal falso Dmitri e portata al di là del confine lituano, elemento necessario per organizzare la rivolta atta a spodestare Boris l’usurpatore. E il secondo elemento scenico, ancora più presente, è l’enorme carta  geografica che illustra sia la grandiosa frammentarietà dell’Impero russo che i dettagli dello spostamento della vicenda tra Mosca e la Lituania. È una carta appunto frammentata (a sinistra si coglie chiaramente la presenza dell’Ucraina !) quasi a descrivere la impossibilità, da parte del Potere, di governare un territorio così vasto. Un tema che viene ripreso in forma ridotta nella scena della dimora di Boris al Cremlino, quando i figli dell’Imperatore contemplano un luminoso mappamondo (errore blu, a quell’epoca l’Australia non era ancora stata scoperta!).

Un secondo elemento registico che non ha convinto la maggior parte degli spettatori è stato quello dell’uccisione finale di Boris da parte di Grigorij, atto che forse si sarebbe potuto evitare se non diretto per forza di cose a voler stupire il pubblico con un colpo di scena inaspettato. Ma in generale l’idea di Holten è stata ben apprezzata e ha portato alla realizzazione di uno spettacolo davvero emozionante. I costumi, realizzati con magnificenza da Ida Marie Ellekilde, attingevano a diverse epoche, da quella originaria di Boris a quella di Pushkin e poi di Musorgskij, a sottolineare la continuità storica degli eventi.

Riccardo Chailly si è immerso nella partitura con un visibile coinvolgimento personale che è andato comunque al di là della pure insostituibile esperienza vissuta ai tempi di Abbado, riuscendo a imporsi in un difficilissimo controllo di innumerevoli elementi che contribuiscono alla realizzazione di una partitura complessa e, come si diceva, così lontana dalle convenzioni del teatro in musica ottocentesco. La chiave di lettura del Boris sembra essere insita nelle poche battute introduttive di oboi e fagotti e nella lancinante, ma anche consolatoria figurazione melodica che accompagna la morte del protagonista . E di questi elementi il nostro direttore ha colto l’importanza assoluta, l’alfa e l’omega di un capolavoro che si colloca tra le cose più emozionanti del teatro lirico.  Accanto a lui, di fondamentale importanza era la presenza dei cori che davvero rappresentano l’anima del popolo russo, allo stesso tempo protagonista della Storia anche se spesso elemento passivo, come travolto dai disegni di un potere estraneo.

Tra i protagonisti del cast, elemento primario e assoluto è stato ovviamente Ildar Abdrazakov, il basso che meglio oggi poteva affrontare il ruolo principale, per sua diretta convinzione un ruolo di animo, fuoco, canto, con una particolare attenzione proprio al valore della parola recitata. Le emozioni che questo personaggio ha offerto al pubblico in sala non sono nemmeno riassumibili con le parole e davvero questo straordinario cantante e attore ha illuminato la figura di Boris in tutte le sue sfaccettature lungo il complesso sviluppo del capolavoro musorgskiano. Accanto a lui si sono ammirati il Pimen di Ain Anger, soprattutto nella lunga e difficile parate narrativa dell’atto primo, il Grigorij di Dmitry Golovnin, che sottolinea con abilità l’evolversi del proprio carattere, da modesto monaco a feroce pretendente al trono, il Fëdor e la Ksenia di Lilly Jorstad e Anna Denisova, il Varlaam di Stanislav Trofimov e il suo compare Misail (Alexander Kravets), l’Innocente di Yaroslav Abaimov e, sul versante dei Boiari, il Šujski  di Norbert Ernst (personaggio di veramente difficile caratterizzazione) e lo Ščelkalov di Alexey Markov. Impeccabile l’Ostessa di Maria Barakova.

Share16Tweet10
Luca Chierici

Luca Chierici

Luca Chierici, nato a Milano nel 1954, dopo la maturità classica e gli studi di pianoforte e teoria si è laureato in Fisica. Critico musicale per Radio Popolare dal 1978 e per Il Corriere Musicale dal 2012, collabora alle riviste Musica e Classic Voice dalla fondazione. È autore di numerosi articoli di critica discografica e musicale, di storia della musica e musicologia, programmi di sala e note di lp e cd per importanti istituzioni teatrali e concertistiche e case discografiche. Ha collaborato per molti anni alle riviste Amadeus, Piano Time, Opera, Sipario. Ha condotto Il terzo anello per Radiotre e ha implementato il data base musicale per Radio Classica. Ha pubblicato per Skira i volumi dedicati a Beethoven, Chopin e Ravel nella collana di Storia della Musica. Ha curato numerose voci per la Guida alla musica sinfonica edita da Zecchini e ha tenuto diversi cicli di lezioni di Storia della musica presso i licei milanesi. Nell'anno accademico 2016-2017 ha tenuto un ciclo di seminari di storia dell'interpretazione pianistica presso il Conservatorio di Novara (ciclo che è stato replicato per l'anno 2017-2018 al Conservatorio di Piacenza). Appassionato di tecnologia, ha formato nel corso degli anni una biblioteca digitale di oltre 140.000 spartiti e una collezione di oltre 70.000 registrazioni live. Nel 2007-2008 ha contribuito in qualità di consulente al progetto di digitalizzazione degli spartiti della Biblioteca del Conservatorio di Milano. Dal 2006 collabora alla popolazione del database della Petrucci Library (www.imslp.org).Dal 2014 è membro della Associazione nazionale Critici musicali.

CorrelatiArticoli

La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

La traviata con la regìa di Pontiggia ritorna a Palermo

di Monika Prusak
25 Gennaio 2023
0

Il Teatro Massimo di Palermo riporta sul palcoscenico La traviata con la regìa di Mario Pontiggia del 2017 e già...

Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

Salome di Strauss sconvolge ancora oggi il pubblico scaligero

di Luca Chierici
15 Gennaio 2023
0

Registrata alla Scala tra il 19 e il 20 febbraio del 2021 sotto la direzione di Chailly, quando il teatro...

Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

Il Teatro Real di Madrid inaugura con Aida

di Alberto Bosco
24 Dicembre 2022
0

Per la prima di quest’anno il Teatro Real di Madrid ha scelto di autocelebrarsi riproponendo una sua storica produzione di...

Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

di Francesco Lora
9 Dicembre 2022
0

L’appassionato d’arte vetraria sa quant’è difficile dare un’idea fotografica di quegli oggetti: divengono una cosa differente a ogni mutare della...

Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

Riccardo Muti dirige Don Giovanni a Torino. Ed è un trionfo

di Attilio Piovano
21 Novembre 2022
0

Spettacolo davvero eccellente, di altissima qualità, sotto tutti i punti di vista: il mozartiano Don Giovanni al Regio di Torino, ...

Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

Le schermaglie d’amore di Berlioz secondo Michieletto

di Cesare Galla
30 Ottobre 2022
0

IL dibattito sull’utilità e il danno delle note di regìa intorno alle rappresentazioni operistiche è destinato a non avere mai...

Articolo successivo
Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          
CONCERTI

Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

4 giorni fa
Una lezione-concerto di András Schiff
CONCERTI

Una lezione-concerto di András Schiff

3 settimane fa
Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma
OPERA

Antonacci e Mariotti, lettura rivelatoria di Dialogues des Carmélites a Roma

2 mesi fa

I più letti di ieri

  • “Satyricon”, il cupo congedo di Bruno Maderna

    “Satyricon”, il cupo congedo di Bruno Maderna

    14 condivisioni
    Share 6 Tweet 4
  • Daniele Gatti e il Mendelssohn sinfonico: full immersion a Torino con OSNRai          

    28 condivisioni
    Share 11 Tweet 7
  • Daniel Lozakovich, un grande giovane violinista

    42 condivisioni
    Share 17 Tweet 11
  • Khatia Buniatishvili delude a Milano

    173 condivisioni
    Share 69 Tweet 43
  • Una lezione-concerto di András Schiff

    39 condivisioni
    Share 16 Tweet 10

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?