• Home
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Privacy
domenica 4 Giugno 2023
  • Accedi
  • XX e XXI
  • OPERA
    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Fille  du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Fille du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    “Orfeo ed Euridice” secondo Pizzi: il mito stilizzato

    “Orfeo ed Euridice” secondo Pizzi: il mito stilizzato

    Una Lucia sinfonica alla Scala

    Una Lucia sinfonica alla Scala

    Un Flauto magico davvero speciale (fin troppo)              

    Un Flauto magico davvero speciale (fin troppo)              

    Achille in Sciro di Francesco Corselli al Teatro Real di Madrid

    Achille in Sciro di Francesco Corselli al Teatro Real di Madrid

    Il guazzabuglio dei Contes d’Hoffmann

    Il guazzabuglio dei Contes d’Hoffmann

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Straordinario recital del violinista Giuseppe Gibboni a Milano

    Straordinario recital del violinista Giuseppe Gibboni a Milano

    Alla Scala il Mahler entusiastico e vigoroso dell’Ottava sinfonia

    Alla Scala il Mahler entusiastico e vigoroso dell’Ottava sinfonia

    Orchestra Leonore tra Mozart e Schumann

    Orchestra Leonore tra Mozart e Schumann

    Printemps des Arts di Montecarlo, edizione 2023

    Printemps des Arts di Montecarlo, edizione 2023

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori in concerto al Teatro Massimo di Palermo

    Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori in concerto al Teatro Massimo di Palermo

    Paroles de femmes: Natalie Dessay dice addio alle scene alla IUC di Roma

    Paroles de femmes: Natalie Dessay dice addio alle scene alla IUC di Roma

    Il Quartetto Adorno e Alessandro Carbonare tra Schubert e Brahms

    Il Quartetto Adorno e Alessandro Carbonare tra Schubert e Brahms

    Le melodie russe di Anna Netrebko

    Le melodie russe di Anna Netrebko

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale

La chiamano classica ma è sempre contemporanea
Informazione, riflessione, attualità della musica classica

Anno di fondazione: 2011

  • XX e XXI
  • OPERA
    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

    Fille  du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Fille du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

    Ancora Andrea Chénier alla Scala

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    “Orfeo ed Euridice” secondo Pizzi: il mito stilizzato

    “Orfeo ed Euridice” secondo Pizzi: il mito stilizzato

    Una Lucia sinfonica alla Scala

    Una Lucia sinfonica alla Scala

    Un Flauto magico davvero speciale (fin troppo)              

    Un Flauto magico davvero speciale (fin troppo)              

    Achille in Sciro di Francesco Corselli al Teatro Real di Madrid

    Achille in Sciro di Francesco Corselli al Teatro Real di Madrid

    Il guazzabuglio dei Contes d’Hoffmann

    Il guazzabuglio dei Contes d’Hoffmann

  • RECENSIONI
    • All
    • CONCERTI
    • Dvd
    • LIBRI
    • Recensioni CD
    • Recensioni Libri
    Straordinario recital del violinista Giuseppe Gibboni a Milano

    Straordinario recital del violinista Giuseppe Gibboni a Milano

    Alla Scala il Mahler entusiastico e vigoroso dell’Ottava sinfonia

    Alla Scala il Mahler entusiastico e vigoroso dell’Ottava sinfonia

    Orchestra Leonore tra Mozart e Schumann

    Orchestra Leonore tra Mozart e Schumann

    Printemps des Arts di Montecarlo, edizione 2023

    Printemps des Arts di Montecarlo, edizione 2023

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

    Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori in concerto al Teatro Massimo di Palermo

    Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori in concerto al Teatro Massimo di Palermo

    Paroles de femmes: Natalie Dessay dice addio alle scene alla IUC di Roma

    Paroles de femmes: Natalie Dessay dice addio alle scene alla IUC di Roma

    Il Quartetto Adorno e Alessandro Carbonare tra Schubert e Brahms

    Il Quartetto Adorno e Alessandro Carbonare tra Schubert e Brahms

    Le melodie russe di Anna Netrebko

    Le melodie russe di Anna Netrebko

  • APPROFONDIMENTI
No Result
View All Result
Il Corriere Musicale
No Result
View All Result

“Orfeo ed Euridice” secondo Pizzi: il mito stilizzato

Alla Fenice l'azione teatrale per musica di Gluck e Calzabigi, titolo-simbolo della riforma melodrammatica del '700, è stata diretta da Ottavio Dantone, con Cecilia Molinari nel ruolo principale - Foto di Michele Crosera

di Cesare Galla
29 Aprile 2023
in OPERA
0
Home OPERA
24
CONDIVISO
217
LETTO
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

di Cesare Galla

Non sempre l’importanza storica di un’opera corrisponde alla sua fortuna esecutiva. Il ritorno di Orfeo ed Euridice di Gluck alla Fenice, per esempio, è un piccolo evento: il titolo-simbolo della cosiddetta riforma del melodramma nel Settecento mancava a Venezia da quasi trent’anni e un nuovo allestimento da oltre quaranta.

L’azione teatrale per musica su libretto di Ranieri Calzabigi (Vienna, 5 ottobre 1762) aveva carattere tipicamente e tradizionalmente celebrativo (fu rappresentata in occasione dell’onomastico del marito dell’imperatrice Maria Teresa), ma divenne l’occasione per dare concretezza alle intenzioni riformatrici del gruppo di lavoro riunito intorno al “generalmusikdirektor” viennese, il conte Giacomo Durazzo, già ambasciatore di Genova presso la corte asburgica. Di questo gruppo facevano parte, con il compositore e il librettista, anche il coreografo Gasparo Angiolini e lo scenografo Giovanni Maria Quaglio. Il che rende l’idea di come il progetto – per usare un termine moderno – riguardasse tutte le componenti dello spettacolo.

Molti anni dopo, il librettista toscano proveniente da Parigi avrebbe offerto un sapido quadro della situazione al momento della nascita dell’opera: «Gluck non condivideva affatto le dolciastre concezioni politiche, filosofiche e morali di Metastasio, le sue metafore, le passioncelle garrule, i giochi di parole intrecciati geometricamente. Gluck amava le emozioni attinte alla semplicità della natura, le passioni incandescenti spinte all’estremo, i chiassosi tumulti teatrali […] Le mentalità dei due erano agli antipodi». A sua volta, peraltro, il musicista – che del resto era stato e avrebbe continuato a essere anche un “campione” dell’opera di tipo metastasiano – lasciò al librettista la maggior parte del merito di un lavoro che ebbe peraltro bisogno di varie modifiche e di venire tradotto in francese per le scene parigine prima di incominciare un proficuo percorso sulle scene europee. «Il merito principale spetta al Signor Calzabigi […]. I suoi lavori sono ricchi di quelle situazioni bene congegnate, di quelle figure terribili e patetiche che offrono al compositore il mezzo di esprimere grandi passioni e creare musica energica e commovente. Per quanto talento un musicista possa avere, non darà mai che musica mediocre se il poeta non suscita in lui quell’entusiasmo senza il quale le produzioni di tutte le arti sono deboli e vacillanti».

Il “fairplay” gluckiano è notevole quanto raro e ha il pregio di illuminare l’importanza dell’elemento poetico nel teatro musicale in generale e in quest’opera in particolare. Orfeo ed Euridice appartiene infatti al non affollatissimo ambito delle opere in cui la musica, sulla scorta della teoria di Claudio Monteverdi, è “serva dell’oratione”. Ma resta vero che l’eccezionalità del lavoro – nel senso etimologico del termine: è un’eccezione anche nel folto e largamente tradizionale catalogo gluckiano – consiste nella sintesi tra le forme del testo e quelle della musica. Il quasi completo abbandono delle Arie con il da capo a favore della francesizzante forma del Rondeau; il protagonismo del coro, trattato come un vero e proprio personaggio e soprattutto l’importanza dello strumentale, sia nelle pagine solo orchestrali che nei recitativi, mai affidati al solo clavicembalo, ma variamente irrobustiti in orchestra con un’ampia varietà di soluzioni timbriche, sono gli elementi principali della sofisticata particolarità di quest’opera, che ci appare oggi come un momento di ripensamento del melodramma, di ritorno all’essenziale, di stilizzazione che si fa teatro.

Cecilia Molinari (Orfeo, sulla destra) e Mary Bevan (Euridice, al centro)

Il ritorno di Orfeo ed Euridice alla Fenice è stato affidato a Pier Luigi Pizzi, come sempre responsabile, oltre che della regia, anche di scene e costumi. Dal punto di vista visivo, l’elemento fondamentale del suo spettacolo è costituito dalla parete di fondo, grande schermo sul quale le proiezioni (il light design è di Massimo Gasparon) disegnano l’immaginario della vicenda del cantore tracio: cieli turbinosi di nuvole minacciose o limpidissimi e azzurri, una tranquilla distesa marina o inquietanti e un po’ fumettistiche fiamme eterne; qualche cupo cipresso che il regista ha definito “alla Böcklin”, citando il pittore del secondo Ottocento che dipinse la celebre serie di tele intitolate “L’isola dei morti”. O semplicemente, un’abbacinante superficie bianca che serve a rendere memorabile l’apertura dello spettacolo, il lamento funebre per la morte di Euridice, largamente giocato su un controluce di forte impatto emotivo. Il resto della scena è suddiviso fra lo spazio del coro e la pedana inclinata su cui si aprono quelle che all’inizio sono tombe e nel prosieguo diventano ingressi nell’Ade. Una soluzione geometrica elegante, che in certo modo si rispecchia nell’assoluta neutralità dei costumi, quasi di foggia “sperimentale”, neri per il cantore tracio e Amore, bianco per Euridice; solo per il coro panneggiati a ricordare certe statue arcaiche della grecità.

La scena infernale di “Orfeo ed Euridice”

L’astratta linea rappresentativa delineata da Pizzi, colma di immagini ora simboliche ora aulicamente narrative, ha trovato nell’esecuzione musicale, guidata dal podio e dal cembalo da Ottavio Dantone, l’elemento capace di mettere in evidenza quanto l’invenzione di Gluck sia ricca di suggestioni implicitamente drammaturgiche. La lettura di Dantone – ben assecondata dall’orchestra della Fenice – sottolinea efficacemente la ricchezza strumentale della partitura, evidente in pagine come la Sinfonia o le musiche per i balli (peraltro ricondotti in questo spettacolo a una dimensione a sua volta sostanzialmente simbolica) ma anche nell’accompagnamento alle voci. Interessante l’idea di portare sulla scena anche alcuni strumentisti, quasi oggettivazione del mito musicale narrato nella vicenda. L’influsso dello stile francese (che a Vienna era ben presente all’epoca grazie alla diffusione degli opéra-comique, favorita da Durazzo) si coglie in un fraseggio disinvolto, assai sciolto, dinamicamente molto franto, che predilige i tempi svelti e delinea panorami espressivi cangianti ed eleganti. È il caso della sofisticata nitidezza con cui viene proposta la pagina vocale più celebre dell’opera, “Che farò senza Euridice”: non un tragico e cupo lamento, ma una pagina di raffinata interiorità, delineata con una sorta di misurato riserbo. Quasi la contemplazione distaccata di uno stato d’animo personale, che del resto verrà subito dopo spazzato via dal rovesciamento integrale del dramma e dal lieto fine.

Da questo punto di vista, le caratteristiche vocali e musicali della principale protagonista, il mezzosoprano Cecilia Molinari, sono apparse ideali. La linea di canto del suo Orfeo – interessante timbro piuttosto chiaro, lontano da esagerate cupezze contraltili – è sempre parsa modellata non soltanto sulla parola, ma su una consapevolezza espressiva di persuasiva pertinenza stilistica. Puntuale e brillante l’apporto di Silvia Frigato nel ruolo di Amore, meno significativo quello di Mary Bevan, un’Euridice propensa a spingere sul versante belcantistico a scapito di quello drammatico, senza peraltro mettere in evidenza il controllo necessario nella zona acuta della tessitura (ma bisogna tenere presente, comunque, che la sua è l’unica parte per la quale Gluck scrisse un’Aria anche formalmente da opera seria italiana). Positivo per la ben delineata presenza vocale e per l’omogeneità il coro della Fenice istruito da Alfonso Caiani.

Alla prova generale, cui abbiamo assistito, festose accoglienze per tutti.

La scena finale di “Orfeo ed Euridice”: lo sfondo è l’immagine  dalla facciata del teatro La Fenice

Share10Tweet6
Cesare Galla

Cesare Galla

Scrive di musica dall'età di 20 anni, quando ancora seguiva gli studi musicologici nelle università di Bologna e Venezia, dopo il liceo classico. A 25 è diventato giornalista professionista e ha lavorato al Giornale di Vicenza come redattore, caposervizio e vice caporedattore fino al dicembre del 2014.Si è occupato di cronaca nera e bianca, di politica, di web e mondo digitale e soprattutto di spettacoli e cultura, guidando fino al 2012 le pagine ad essi dedicate. Contemporaneamente, ha sempre svolto la critica musicale, dal 1996 anche sul quotidiano veronese L’Arena. Negli ultimi 40 anni ha recensito migliaia di concerti e centinaia di rappresentazioni operistiche e ha pubblicato alcuni libri (sulle Sinfonie di Beethoven, sulla storia della Società del Quartetto di Vicenza, sul festival Settimane Musicali al teatro Olimpico, sulle rappresentazioni verdiane nel Veneto, raccontate attraverso cinque lustri di recensioni). Oggi collabora da "cronista di musica" e osservatore del mondo della cultura con Il Corriere Musicale, con il magazine culturale on line Doppiozero e con il quotidiano on line Tag43. Il suo sito personale d'informazione, musicale ma non solo, è www.cesaregalla.it.

CorrelatiArticoli

Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

Evgenij Onegin di Chavaz a Palermo

di Monika Prusak
29 Maggio 2023
0

Dopo ventiquattro anni di assenza torna al Teatro Massimo di Palermo Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij, opera prevista per...

Fille  du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

Fille du régiment e i nove do di petto diventano diciotto

di Attilio Piovano
16 Maggio 2023
0

Significativo e ragguardevole successo di pubblico, al Teatro Regio di Torino, la sera di sabato 13 maggio 2023, per la...

Ancora Andrea Chénier alla Scala

Ancora Andrea Chénier alla Scala

di Luca Chierici
5 Maggio 2023
0

Il vero motivo per il quale la ripresa dell’Andrea Chénier nell’allestimento scaligero di Martone (scene di Margherita Palli, Costumi di...

La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

La sposa dello Zar di Rimskij-Korsakov

di Attilio Piovano
4 Maggio 2023
0

Per quanto singolare possa sembrare, La sposa dello Zar (ovvero La fidanzata dello Zar titolo originale: Carskaja nevesta) di Rimskij-Korsakov...

Una Lucia sinfonica alla Scala

Una Lucia sinfonica alla Scala

di Luca Chierici
28 Aprile 2023
0

Molti erano i motivi per i quali era opportuno assistere a questa nuova produzione di Lucia di Lammermoor alla Scala,...

Un Flauto magico davvero speciale (fin troppo)              

Un Flauto magico davvero speciale (fin troppo)              

di Attilio Piovano
20 Aprile 2023
0

Un Flauto magico davvero molto singolare (a dire il vero fin troppo, e cercheremo di darne conto), quello approdato al...

Articolo successivo
Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori in concerto al Teatro Massimo di Palermo

Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori in concerto al Teatro Massimo di Palermo

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Recensioni

Straordinario recital del violinista Giuseppe Gibboni a Milano
CONCERTI

Straordinario recital del violinista Giuseppe Gibboni a Milano

4 giorni fa
Alla Scala il Mahler entusiastico e vigoroso dell’Ottava sinfonia
CONCERTI

Alla Scala il Mahler entusiastico e vigoroso dell’Ottava sinfonia

2 settimane fa
Orchestra Leonore tra Mozart e Schumann
CONCERTI

Orchestra Leonore tra Mozart e Schumann

3 settimane fa

I più letti di ieri

  • Khatia Buniatishvili delude a Milano

    Khatia Buniatishvili delude a Milano

    314 condivisioni
    Share 126 Tweet 79
  • Quando la musica incontra l’astrologia

    15 condivisioni
    Share 6 Tweet 4
  • L’esotismo sensoriale di Charles Koechlin

    11 condivisioni
    Share 4 Tweet 3
  • Concorsisti o concertisti?

    21 condivisioni
    Share 8 Tweet 5
  • Straordinario recital del violinista Giuseppe Gibboni a Milano

    19 condivisioni
    Share 8 Tweet 5

Newsletter

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor.
SUBSCRIBE

Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

No Result
View All Result
  • XX e XXI
  • OPERA
  • RECENSIONI
  • APPROFONDIMENTI

© 2021 Il Corriere Musicale - Informazione e riflessione sulla musica classica Il Corriere Musicale.

Ben ritornato!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Accedi
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?