Daniele Gatti e MCO al Lingotto chiudono il ciclo Beethoven
Dei nove colossi, sì insomma, delle nove Sinfonie di Beethoven l’Ottava figura percentualmente assai meno in sede concertistica, ed è un vero peccato. Innanzitutto perché è a dir poco un capolavoro (mi perdonino i lettori l’ovvietà di questa osservazione non certo peregrina) e poi perché svela, a chiare lettere, quell’aspetto della creatività beethoveniana sul quale si insiste mediamente poco, vale a dire lo humour, l’arguzia, il Witz, per dirla alla tedesca. Quella stessa arguzia che fa capolin