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Dopo il successo trionfale al Festival di Salisburgo, il Macbeth diretto da Riccardo Muti con la regia di Peter Stein inaugura la stagione 2011/12, che proseguirà fino al prossimo ottobre con altri sette titoli operistici e cinque di balletto
di Patrizia Luppi
C’è molta attesa a Roma per la serata di domani, domenica 27 novembre. Alle 19 il sipario si alzerà sul verdiano Macbeth: sul podio ci sarà Riccardo Muti, nei mesi scorsi nominato direttore onorario a vita del Teatro dell’Opera. Lo spettacolo, in coproduzione con il Festival di Salisburgo che l’ha presentato l’estate scorsa con esito trionfale nel suggestivo spazio all’aperto della Felsenreitschule, è stato ripensato per il palcoscenico del Teatro Costanzi dal regista Peter Stein. Nel ruolo di Lady Macbeth si ascolterà Tatiana Serjan, forte del personale successo salisburghese, in quello del protagonista Dario Solari in alternanza con Sebastian Catana; Riccardo Zanellato impersonerà Banco. Sono previste sei repliche fino all’11 dicembre, ma per i biglietti si è già registrato il tutto esaurito.
Il nuovo corso del Teatro dell’Opera, propiziato dalla presenza ormai costante di Muti (che in maggio e giugno dirigerà anche un nuovo allestimento firmato da Pier Luigi Pizzi dell’Attila di Verdi, mentre ad aprile porterà a Roma l’elettrizzante Chicago Symphony) e confortato da due anni di bilanci in pareggio, si traduce quest’anno in una stagione equilibrata tra titoli di repertorio e proposte meno consuete. Al Candide di Bernstein in scena a gennaio, con la regia di Lorenzo Mariani e Wayne Marshall sul podio, risponde la Madama Butterfly in cartellone il mese successivo, protagonista di sicuro charme Daniela Dessì. A marzo sarà la volta della Zauberflöte di Mozart con la regia di David McVicar e sul podio il giovane Erik Nielsen, ad aprile del Barbiere di Siviglia rossiniano, direttore Bruno Campanella e regista Ruggero Cappuccio, mentre nel mese di giugno un nuovo allestimento di A Midsummer Night’s Dream di Britten sarà diretto da James Conlon per la regia di Paul Curran. A conclusione della stagione, in ottobre, un’opera che da vent’anni non veniva rappresentata a Roma, La Gioconda di Ponchielli, con la direzione di Roberto Abbado e regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi.
In cartellone anche cinque spettacoli di danza: un classico Schiaccianoci natalizio, coreografia di Slawa Muchamedow da Petipa; Coppelia di Délibes a febbraio, coreografia di Attilio Labis da Saint-Léon; sei serate su L’Arte della danza americana (creazioni di Martha Graham, Doris Humphrey, José Limon, Alvin Ailey) in marzo e cinque in aprile dedicate alla coreografia italiana di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Mauro Bigonzetti, Giorgio Rossi. Dal 2 al 6 maggio è in programma la Serata Maurice Béjart, tra settembre e ottobre Romeo e Giulietta di Prokof’ev nella celebre versione di John Cranko.
Tra le novità di quest’anno, cinque concerti sinfonici in varie sedi della capitale e nel Duomo di Orvieto con i direttori Jaap van Zweden, Wayne Marshall, Pinchas Steinberg ed Erik Nielsen. Presenze fisse in tutto il programma della stagione lirica, di balletto e sinfonica saranno l’Orchestra, il Coro (istruito da Roberto Gabbiani) e il Corpo di Ballo (diretto da Micha van Hoecke) del Teatro dell’Opera.
Info: www.operaroma.it