RPS Music Awards, tra i premiati due italiani: il direttore d’orchestra nella categoria Conductor, il pianista per il Progetto Pollini
di Monika Prusak
S in dal 1989 ogni mese di maggio la Royal Philharmonic Society (RPS) di Londra premia le migliori live performance di musica classica e le più riuscite iniziative di sviluppo e di educazione musicale, britanniche e internazionali, con l’unico requisito che le attività siano svolte sul territorio del Regno Unito. Fondata nel 1813, la RPS è una delle associazioni più antiche al mondo e ha al suo attivo collaborazioni con compositori come Ludwig van Beethoven, Richard Wagner, Felix Mendelssohn e Carl Maria von Weber, che fu scelto come primo Socio Onorario dell’Associazione nel 1826. L’idea del premio RPS Music Awards nasce con gli stessi obiettivi e principi originali dell’Associazione, ovvero per promuovere il futuro della musica classica con “Eccellenza, Creatività e Comprensione”. Le categorie premiate sono tredici e accanto a interpreti e compositori includono anche festival, concerti, comunicazione creativa, educazione, opera e teatro musicale.
Il premio 2012, riferito alle attività artistiche dell’anno precedente, ha visto vincitori in tutte le categorie, ma solo in due non ha premiato artisti britannici, scegliendo le esecuzioni dal vivo di due celebri interpreti italiani. La statuetta della lira nella categoria Conductor, premio sponsorizzato dal BBC Music Magazine, è andata a Claudio Abbado. Si legge nel comunicato della giuria: «Ogni apparizione annuale di questo direttore, anche se poco frequente, produce una indelebile esecuzione che può cambiare la vita. I suoi straordinari, innovatori concerti con la Lucerne Festival Orchestra alla Royal Festival Hall nel 2011, hanno cambiato la percezione e hanno ancora una volta sollevato l’asticella su quello che è possibile da raggiungere per un gruppo di musicisti. Il premio va a Claudio Abbado». La statuetta nella categoria Instrumentalist, offerta dal Musicians Benevolent Fund, è stata conferita al pianista Maurizio Pollini. «Questo premio va a uno dei più straordinari eventi musicali del 2011 – anzi, degli ultimi anni», ha commentato la giuria, «Il “Pollini Project”, con i cinque recital alla Royal Festival Hall curati appositamente per il pubblico londinese, ha presentato un programma fantasioso e illuminante attraverso un repertorio pianistico da Bach a Boulez, con performance dall’estrema coerenza musicale che sposano perfettamente l’intelletto con l’emozione. Egli è un gigante del pianoforte, una figura internazionale, la cui fama non ha niente a che fare con la pubblicità, ma è risultato di una genialità assoluta: Maurizio Pollini». Dopo aver ricevuto il riconoscimento Pollini ha registrato un video di ringraziamento, in cui parla della sua esperienza londinese: «Sono molto felice e grato per questo splendido premio, che mi fa tornare con la mente al ciclo di concerti di un anno fa alla Royal Festival Hall […], nei quali sono state eseguite composizioni molto importanti del repertorio pianistico, ma non estremamente popolari e non di facile ascolto, come le tre ultime sonate di Schubert o la prima parte del Clavicembalo ben temperato di Bach. È stato ideale, per le peculiarità del pubblico londinese, che è uno dei più sensibili al mondo […] un pubblico che risponde, segue, apprezza ed è capace di capire tutte le sfumature. Per cui è sempre bello suonare a Londra».
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