RECENSIONE CD
di Gianluigi Mattietti
I quattro lavori incisi in questo disco dimostrano la maestria orchestrale di Anders Hillborg. Una musica sorprendente, ricca di colori e di finezze armoniche, dai ritmi ipnotici e sensuali, capace di giocare con elementi tematici e strutture tonali, ma in maniera mai banale, neo-romantica o di retroguardia. Non a caso Hillborg è stato il primo compositore svedese invitato dai Berliner Philharmoniker, nel gennaio del 2011.
Eleven Gates è stata composta nel 2006 su commissione della Los Angeles Philharmonic Orchestra, ed è nata dalla collaborazione con Esa-Pekka Salonen, grande estimatore del compositore svedese
Nato nel 1954, dopo gli studi musicali al Conservatorio Reale di Stoccolma (con Gunnar Bucht, Lars-Erik Rosell, Arne Mellnäs e Pär Lindgren), ha scoperto negli anni di apprendistato la musica di Brian Ferneyhough, invitato a Stoccolma come visiting professor, ma anche quella di Ligeti, di Xenakis, di Feldman, e poi la musica spettrale, che ha studiato durante un soggiorno a Parigi. Si è a lungo dedicato alla musica elettronica, ma negli anni Ottanta ha cominciato a scrivere per orchestra, trasferendo quella sua esperienza nella scrittura sinfonica, trovando un suo stile personale proprio partendo dal convincimento (tipico nella musica elettroacustica) che ogni suono o rumore possa essere un elemento musicale. Ne è scaturita così una scrittura policroma, virtuosistica, caratterizzata da un acuto senso della forma, da continue metamorfosi e raffinati trascoloramenti, basata più su ampie textures timbrico-armoniche che su sviluppi dei materiali musicali. Una musica che dimostra quasi un piacere fisico per il suono dell’orchestra sinfonica, definita da Hillborg «un animale sonoro». Oltre all’influenza di un altro celebre compositore nordico come Poul Ruders, si possono ritrovare nella sua produzione orchestrale molte soluzioni tipiche della minimal music, soprattutto di John Adams e Steve Reich: ad esempio in King Tide, lavoro del 1999 costruito per ondate sonore che sembrano mimare dei procedimenti di accumulo e fasce di tipo elettroacustico.
Hillborg non rinuncia a squarci solenni, anche un po’ retorici, come le fanfare che affiorano in Exquisite Coprse, pezzo del 2002, pieno di echi di Ligeti e di Messiaen, con le sue fasce sonore immateriali, i violenti stacchi percussivi, le ampie perorazioni armoniche. Un mix di stili diversi è anche Dreaming River del 1998: vi si trovano grandi monoliti sonori, effetti klangfärbig su una sola nota, zone minimal e sospese, arabeschi del pianoforte, episodi ieratici, processionali, e vagamente esotici, un Adagio per soli archi a 16 voci (legato e molto espressivo) che richiama le Metamorfosi di Strauss. Emergono poi, come strumenti solisti due oboi cinesi (suonas), che intrecciano linee melliflue e penetranti, e contribuiscono a cucire insieme tutti questi materiali in una trama insieme fluida e caleidoscopica, che si estende nell’arco di venti minuti. Primo premio al Composers Rostrum dell’Unesco, Dreaming River è nato dalla collaborazione con Esa-Pekka Salonen, grande estimatore del compositore svedese, così come Eleven Gates, composto nel 2006 su commissione della Los Angeles Philharmonic Orchestra. Questo lavoro, che dà anche il titolo al sacd, si articola in undici brevi movimenti, e dimostra una grande inventiva timbrica, a partire da un episodio (Drifting into D major) concepito come un vortice sonoro, dove diversi materiali dissonanti sembrano convergere verso un centro fino a produrre un accordo di re maggiore, per poi disintegrarsi, come risucchiati in un buco nero. Eccellente sia l’esecuzione che la qualità sonora di questo super-audio-cd, che mette insieme diverse registrazioni, effettuate in diverse occasioni e con diversi direttori, tutti sul podio della Royal Stockholm Philharmonic Orchestra: Alan Gilbert in Exquisite Corpse (nel settembre del 2007), Esa-Pekka Salonen in Dreaming River e Eleven Gates (nel dicembre del 2009) e Sakari Oramo in King Tide (nel novembre del 2010).
Anders Hillborg | King Tide, Exquisite Corpse, Dreaming River, Eleven Gates | Royal Stockholm Philharmonic, direttori Esa-Pekka Salonen, Sakari Oramo, Alan Gilbert. SACD BIS SACD1406 (67:27)
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