Attualità • Un film sul compositore russo potrebbe censurarne l’omosessualità per via di una vergognosa legge anti “propaganda gay”
di Claudio Grasso
Dalle pagine del Guardian veniamo a sapere che in Russia si progetta un nuovo film sulla vita di Čajkovskij. La sceneggiatura pare non faccia menzione dell’omosessualità del compositore. Questo rumour segue la vera notizia, l’approvazione della legge anti-propaganda gay, che sanziona dichiarazioni pubbliche positive rispetto alla condizione omosessuale; e confermerebbe i timori espressi dall’attore Stephen Fry: in Russia è impossibile affermare che Čajkovskij era omosessuale.
Precisazioni sull’uso dei verbi: Čajkovskij “era” omosessuale, abbondanti prove documentarie lo dimostrano; e la conoscenza della sua condizione omosessuale “è” un elemento utile agli studi musicologici. Da almeno vent’anni vengono pubblicati saggi sull’identità di genere di compositori, musicisti e personalità musicali. Classici come “Feminine Endings“, “Queering the Pitch“, “The Queen’s Throat” hanno dimostrato la proficuità degli studi di genere in campo musicologico, legando il pentagramma al corpo e al cuore di chi lo ha macchiato d’inchiostro.
Esempi di questo legame? “Evgenij Onegin” è un’opera la cui composizione Čajkovskij intraprende nel 1877. Brevemente, Tatjana rivela in una lettera il suo amore ad Evgenij, che rifiuta di sposarla. Olga, sorella di Tatjana, sta invece per sposare Lenskij. Pur essendo suo amico, Evgenij provoca e uccide in duello Lenskij. Anni dopo, Evgenij tenterà di riavvicinarsi a Tatjana, da cui verrà rifiutato. In quell’anno, Čajkovskij sposerà Antonina Miljukova, dopo averne ricevuto una dichiarazione epistolare, relazione che lo porterà a tentare il suicidio. Tra gli altri, è Michele Girardi ad analizzare il rapporto tra Tatjana e Čajkovskij, tra musica, lettere e identità. Ne viene fuori un dramma profondo, una lotta amorosa e guerresca, come per il duetto a canone tra Lenskij ed Evgenij. Questa lotta sarà nelle lettere di Čajkovskij e nella sua musica, lotta contro il fato, come nella Sinfonia in Fa minore n.4, o nella stupenda Sinfonia Patetica, dedicata al nipote-amante “Bob” Davidov.
Conoscere la vita di Čajkovskij ha rilevanza nella ricerca del fuggevole senso musicale, riveste di carne congetture basate sui suoni. Parlare della vita di Čajkovskij è un atto probo, che ridà voce ad un amore che non osa pronunciare il proprio nome. Per questo vorrei dedicare questo mio scritto a Salvatore Adelfio, un grande amante della musica, che ha pronunciato spesso il nome del suo amore e sul cui ricordo nessuna censura potrà abbattersi.
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