Cartellone • Debutto italiano per il giovanissimo direttore inglese, nel segno del Novecento
di Cecilia Malatesta
Presente, passato, trapassato nel programma che Nicholas Collon ha scelto per il suo debutto italiano il 3 aprile con l’Orchestra di Padova e del Veneto: reminiscenze seicentesche rielaborate a distanza di un secolo in Le Tombeau de Couperin di Maurice Ravel e Three Studies from Couperin del compositore contemporaneo Thomas Adès; gioco, parodia, metamorfosi con le Danses Concertantes di Stravinskij, gusto neoclassico con il Concertino per clarinetto e orchestra op. 48 di Busoni (solista Luca Lucchetta). Programma quasi convenzionale per il giovanissimo direttore inglese abituato a esibizioni davvero innovative con Aurora Orchestra da lui fondata e ora residente al Kings Place e al LSO St. Luke: Piazzolla, Mahler, musica klezmer, capoeira, breakdance, John Lennon e Purcell in uno degli ultimi spettacoli dell’ensemble col quale Collon ha vinto nel 2011 il premio per Best Ensemble ai Royal Philharmonic Society Awards. Contratti con Decca e Warner Classics, oltre alle innumerevoli apparizioni sui podi delle più importanti orchestre d’Inghilterra ma non solo, per una carriera in rapidissima ascesa ma che non pare aver bruciato le tappe.
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