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Design moderno, nuova meccanica Pleyel. Nato dalla collaborazione tra due storici marchi francesi che hanno voglia di rinnovarsi. Come lo immaginate in un teatro all’italiana?
L a ricerca nell’ambito della costruzione dei pianoforti ha conosciuto negli ultimi anni, grazie alle nuove tecnologie, una buona spinta propulsiva. Pianoforti suonati dai computer, pianoforti trasparenti con meccanica a vista, pianoforti digitali e chi più ne ha più ne metta. Senza contare la costruzione di modelli antichi sfruttando materiali odierni (pensiamo ad esempio al “doppio Borgato”). Poche però le strade intraprese finora che hanno suscitato entusiastiche reazioni da parte dei musicisti. Ora però le cose potrebbero prendere una nuova strada. Quantomeno considerate le realtà in gioco nell’ideazione di questa nuova e – almeno nel design – bizzarra creatura: Peugeot (Design Lab) e Pleyel.

Due marchi storici nei rispettivi campi che si sono incontrati proprio per proseguire la strada dell’innovazione, presentando il frutto dei propri sforzi congiunti non in una tradizionale sala da concerto ma nell’ambito del Salone dell’Auto di Parigi. Qui, di fronte ai curiosi visitatori, ha fatto il suo debutto il nuovo pianoforte Pleyel con singolo piede in fibra di carbonio, struttura centrale in acciaio, cassa armonica in legno e un innovativo meccanismo allineato alla tastiera che permette all’interprete di godere del suono dello strumento senza alcun ostacolo, se non le pagine dello spartito. Il tocco Peugeot è pefettamente riconoscibile nel dinamismo delle forme e nella scelta dei colori, oltre che nella meccanica del coperchio, senz’asta e con apertura regolabile a piacere. Entusiastica la reazione del pianista Yves Henry, chiamato a presentare con la proria musica lo strumento: «Per la prima volta nella mia vita sento il suono del pianoforte». Per coloro che se lo potranno permettere rimarrà allora solo una domanda: garage o salotto?
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