di Luca Chierici

Al termine della settimana di giugno che ha visto sfilare tre protagonisti maschili del canto all’italiana, da un certo punto di vista il “match” è stato vinto dal più anziano della compagnia, il baritono Leo Nucci che è un beniamino del pubblico scaligero (ha debuttato in Teatro nel 1977) e che oggi, a settantatré anni, è capace ancora di sostenere un recital di notevole peso specifico. Si va avanti a colpi di Bellini, Rossini, Donizetti e Verdi e con una fiumana di bis che confermano per l’ennesima volta il “suo” Figaro – Nucci passeggia per il palcoscenico come se si trattasse di una recita con scene e costumi – l’accorato Rodrigo morente del Don Carlos, e ancora Rigoletto, Andrea Chénier e infine il Non ti scordar di me che era stato intonato anche da Kaufmann una settimana prima, ma questa volta con la richiesta di un intervento del pubblico che faceva tanto Concerto di Capodanno.

Leo Nucci al Teatro alla Scala 2015
Foto Brescia&Amisano/ © Teatro alla Scala

Un recital tenuto sul filo del ricordo, certo, ma con una voce che conserva ancora un volume incredibile – pari almeno al doppio di quello di Kaufmann e di Flórez – anche se abbondavano le forzature a scapito dell’intonazione. Non vi è dubbio che l’esperienza e l’appartenenza di Nucci a una generazione di artisti che va scomparendo permette di ascoltare ancora oggi un tipo di declamazione che ti fa entrare subito in contatto con il personaggio, con il ruolo, senza bisogno di altro sostegno se non quello, giustamente molto appassionato, del pianoforte di James Vaughan. Una serata che è stata anche un incontro con gli amici, veri o presunti tali, che Nucci apostrofava con l’indice come a dire “Ecco, ci sei anche tu!”. Una festa grande, come si conviene a tutti coloro che hanno contribuito alla fama di un teatro sempre più carico di memorie e di emozioni.

Luca Chierici

Luca Chierici

Luca Chierici, nato a Milano nel 1954, dopo la maturità classica e gli studi di pianoforte e teoria si è laureato in Fisica. Critico musicale per Radio Popolare dalla fine degli anni '70 e per Il Corriere Musicale dal 2012, collabora alle riviste Musica e Classic Voice dalla fondazione. È autore di numerosi articoli di critica discografica e musicale, di storia della musica e musicologia, programmi di sala e note di lp e cd per importanti istituzioni teatrali e concertistiche e case discografiche. Ha collaborato per molti anni alle riviste Amadeus, Piano Time, Opera, Sipario. Ha condotto Il terzo anello per Radiotre e ha implementato il data base musicale per Radio Classica. Ha pubblicato per Skira i volumi dedicati a Beethoven, Chopin e Ravel nella collana di Storia della Musica. Ha curato numerose voci per la Guida alla musica sinfonica edita da Zecchini e ha tenuto diversi cicli di lezioni di Storia della musica presso i licei milanesi. Nell'anno accademico 2016-2017 ha tenuto un ciclo di seminari di storia dell'interpretazione pianistica presso il Conservatorio di Novara (ciclo che è stato replicato per l'anno 2017-2018 al Conservatorio di Piacenza). Appassionato di tecnologia, ha formato nel corso degli anni una biblioteca digitale di oltre 140.000 spartiti e una collezione di oltre 70.000 registrazioni live. Nel 2007-2008 ha contribuito in qualità di consulente al progetto di digitalizzazione degli spartiti della Biblioteca del Conservatorio di Milano. Dal 2006 collabora alla popolazione del database della Petrucci Library (www.imslp.org).Dal 2014 è membro della Associazione nazionale Critici musicali.

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