di Luisa Sclocchis
Lo slancio virtuosistico e l’estrema passionalità delle sue interpretazioni del repertorio violinistico romantico e tardo romantico ci erano già noti. Ma è con la lettura di alcune delle più significative pagine violinistiche di Mozart che emergono anche grande maturità artistica e profonda versatilità. Con l’incisione del Concerto per violino e orchestra No. 1 in Si bemolle maggiore K 207, del Concerto per violino e orchestra No. 5 in La maggiore K 219 di Wolfgang Amadeus Mozart e della Sinfonia Concertante per violino, viola e orchestra in Mi bemolle maggiore K 364, del medesimo autore, inizia l’esplorazione discografica del periodo classico per la giovane e acclamata violinista norvegese Vilde Frang. Due dei cinque concerti per violino solista, composti dal genio salisburghese tra i mesi di aprile e dicembre del 1775, e la sinfonia concertante per violino e viola, per cui si avvale della presenza del celebre violista di origine ucraina Maxim Rysanov.
L’album nasce dalla rilevante intesa tra il direttore Jonathan Cohen e la Frang, riscontrata durante una tournée orchestrale in Asia del 2012 (nella quale fu eseguito proprio il concerto n. 5 di Mozart). Ad accompagnarli, nel progetto di un disco che di questa collaborazione catturasse l’essenza, l’orchestra da camera Arcangelo. Piglio deciso, morbidezza di suono e grande padronanza dello strumento sono ciò che traspare nei movimenti veloci così come negli adagi. La eccezionale precisione, sia tecnica che di intonazione, evidenzia con efficacia lo stile virtuosistico dell’autore così come la sua volontà di mettere in risalto le qualità timbriche del violino. Cantabilità ed elegante fraseggio nei movimenti lenti, insieme ad un continuo gioco di colori e chiaroscuri, rendono estremamente interessante l’interpretazione, senza però mai appesantirla. Gli attacchi morbidi, la purezza di suono e la grande espressività sono caratteristiche peculiari. Così come la perfetta comunione di intenti con la compagine orchestrale che emerge nella eccellente resa degli equilibri sonori. Un Mozart che, pur non non perdendo la propria freschezza, sa regalare momenti di intimo e accorato lirismo.
Pubblicato il 2015-03-08 Scritto da LuisaSclocchis